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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Il Parco che ancora non piace
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C'è chi non ha ancora digerito la presenza di un sì fatto Parco nazionale sul territorio dell'Elba e dell'Arcipelago toscano. Così un nostro lettore, il dottor Marcello Camici, che ci fa giungere questo nuovo critico intervento sui limiti, a suo dire, della legge 394 che regolamenta le aree protette
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Quale è lo scopo della nascita di un'area naturale protetta? Quello della conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale o quello dello scontro politico per amministrarla?
Per chi deve essere amministrata un'area protetta? In rappresentanza dei cittadini, di chi vive e lavora in questa zona, o in rappresentanza delle istituzioni, associazioni, presenti sul territorio?
Le risposte sono scritte nella legge 6 dicembre 1991 n. 394 (legge quadro sulle aree protette). Questa è una legge che sta dimostrando, nella sua applicazione, tutti i suoi limiti.
Limiti che vanno dalla rigida classificazione delle aree naturali protette che assai spesso non corrisponde alla realtà alla nomina del presidente con decreto del ministro dell'ambiente, fino alla complessa e burocratica Comunità del Parco.
I limiti maggiore di questa legge sono:
A) non aver previsto norme per la partecipazione diretta dei cittadini che vivono e lavorano sul territorio alla nascita di un'area protetta. Sentire cioè se il popolo, cui appartiene la sovranità, è favorevole o meno alla creazione dell'area protetta;
B) non aver previsto norme di partecipazione diretta dei cittadini alla vita e alla amministrazione di un'area protetta una volta che è stata costituita.
Con la parola cittadini intendo il corpo elettorale non solo questa o quella associazione. Poiché sono un cittadino, uno dei tanti che vive sul territorio del Parco, mi piacerebbe poter giudicare Barbetti da come avrà amministrato l'area protetta alla fine del suo mandato: ciò non è possibile.
Marcello Camici |
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