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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Portoferraio: parla l'opposizione
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Ultimo anno di amministrazione per la giunta che di Giovanni Ageno che guida Portoferraio. Sappiamo di non meravigliare nessuno se diciamo che la campagna elettorale, nel capoluogo elbano è di fatto incominciata ormai da un pò. Noi iniziamo oggi una serie di interviste ai protagonisti della vita politica elbana e portoferraiese in particolare.
Lo facciamo facendo parlare, per cominciare, il capogruppo dell'opposizione a Portoferraio, Giovanni Fratini, per altro a lungo egli stesso sindaco della città e colui che ha lasciato il testimone proprio ad Ageno.
La prima domanda che gli abbiamo fatto è stata obbligata: un giudizio sui primi 4 anni dell'amministrazione del suo antagonista nelle ultime elezioni amministrative...
Non posso che essere critico - ci ha risposto- rispetto alle politiche fatte da questa giunta, atti che hanno tradito tante delle promesse fatte nella campagna elettorale. L'ultimo esempio è il regolamento urbanistico che provocherà, se attuato, guasti incalcolabili all'ambiente, senza garantire il diritto alla prima casa alla stragrande maggioranza dei cittadini. Un piano che non prevede alcun intervento generale di riqualificazione territoriale di cui, invece, il territorio aveva ed ha bisogno.
E poi?
Un altro campo è stato quello della partecipazione popolare e del confronto con i cittadini: solo qualche giorno fa, dopo quattro anni di silenzio e, guarda caso ad un anno dalla scadenza elettorale, l'amministrazione ha indetto un'assemblea pubblica sulla sanità e si chiede il contributo dei cittadini in merito al problema dei servizi sanitari. La Conferenza dei Sindaci dell'Elba, di cui il sindaco di Portoferraio Ageno è il presidente, in questi anni non ha mai discusso di problemi sanitari, mai del piano regionale sulla sanità, mai del progetto Elba sulla sanità, che pur beneficia di finanziamenti regionali. E' sul terreno dei servizi sociali che si avverte la più cocente delusione da parte dei cittadini, anche di quelli che hanno votato Ageno quattro anni fa.
Parliamo di Portoferraio, della sua vivibilità, del traffico, dell'arredo urbano...
A Portoferraio, in questo senso, da quattro anni a questa parte, tutto si è fermato, non vi è stata nuova pavimentazione, né nuovi impianti tecnologici, ad esempio fognature. La nostra precedente amministrazione aveva avviato diversi interventi, in via dell'Amore, via delle Galeazze, via del Mercato vecchio, via del Mercato nuovo, nella piazzetta davanti al Comune, in via Cavalieri di Vittorio Veneto. Abbiamo rifatto la pavimentazione con nuovi impianti idrico e fognario; è stato rifatto quasi tutto l'impianto di illuminazione. Mancava da completare l'illuminazione di via Roma e via Elbano Gasperi e alcune altre vie secondarie sotto Forte Stella. Da lì in poi, invece, non è stata più cambiata neanche una lampadina, solo in questi giorni si sono accorti che alcune pietre in cime a via Guerrazzi erano sconnesse. Per il resto... zero.
Si ha l'impressione che Portoferraio non riesca a valorizzare il proprio centro storico e che la città si sia ritagliata il ruolo di città esclusivamente erogatrice di servizi, non preziosa e godibile in sé, cosa ne dice?
Portoferraio è anche una città erogatrice servizi per l'intera Elba, soprattutto con il porto nuovo e i suoi servizi commerciali e così via. Ma l'altra parte, quella storica, quella dentro le mura può e deve avere una vocazione diversa: quella turistica e commerciale, quella di un artigianato artistico e di qualità. Per la valorizzazione di questo aspetto bisogna affrontare un problema non facile, quello del traffico.
Il capogruppo dell'opposizione quindi propone...
Credo che sia urgente dotarsi di strategie che decongestionino il traffico in città, soprattutto dal mese di aprile in poi. Bisogna ridurre il grande afflusso di mezzi privati in centro storico, ma questo puoi farlo solo se, contemporaneamente, offri mezzi alternativi di accesso: ampi parcheggi nelle vicinanza e bus navetta di collegamento rapido. Si era iniziato un discorso con la cosiddetta Linea Blu, che c'è ancora, ma sotto utilizzata a causa della mancanza di parcheggi. Una prima area di parcheggio a più piani può essere nella zona retro Residence, ad essa può concorrere anche l'Autorità portuale che, per convenzione a suo tempo stipulata e osteggiata dal centro destra, deve destinare finanziamenti annuali dell'ordine di 600/700 milioni di vecchie lire. Altra area interessante è quella ospedaliera, utile all'Ospedale stesso durante il giorno e possibile nodo di scambio per il centro storico la sera. Anche lì fu fatto un progetto preliminare per l'acquisizione dell'area Sales e la realizzazione di un parcheggio a più piani. Si fece uno studio per ipotizzare un parcheggio sotterraneo anche alla banchina di Alto fondale e abbiamo proposto, quest'anno, di poter utilizzare l'ampio parcheggio dell'ex caserma della Guardia di Finanza. Altra idea, già sperimentata e oggi abbandonata, è quella di un passaggio marittimo: nel '98 e '99 fu istituito con successo il servizio della imbarcazione Chicchero, come collegamento veloce (6 minuti) tra S.Giovanni e Portoferraio. Anche lì serviva però completare i lavori a San Giovanni per il parcheggio pubblico. Avevamo acquisito il terreno, realizzato impianti fognari e di illuminazione, mancava da realizzare solo una pavimentazione. Non si è più proceduto con i lavori e dal 2000 il Chicchero stesso è stato soppresso. Si sarebbero, tra l'altro, potuti utilizzare finanziamenti comunitari e regionali, si poteva pensare di collegare così al centro storico anche Bagnaia e i Magazzini. Solo con mezzi alternativi di accesso alla città si può pensare di decongestionarla e renderla più vivibile.
Portoferraio è la sede anche di scelte e politiche comprensoriali: sanità, rifiuti solidi da smaltire. Su questo, quale giudizio?
A oggi qualche passo avanti si è fatto verso una maggiore sinergia ma resta del tutto insufficiente. Si può tranquillamente dire che oggi i vari Comuni gestiscono insieme solo il servizio di statistica e la formazione del personale. Non si è riusciti nemmeno a rispondere alle sollecitazioni della Sovrintendenza ai beni archeologici che chiedeva a Portoferraio, Rio Marina e Marciana di individuare un unico Direttore scientifico per i loro musei. La responsabilità del comune di Portoferraio è evidente, non ha fatto da traino, né da stimolo. Basti pensare all'ultimo episodio sullo smaltimento rifiuti solidi: dopo aver combattuto certe gestioni, dopo aver acquisito la gestione diretta, il Comune vorrebbe mollare tutto. Oggi non si sa chi è il soggetto che ha la responsabilità della gestione di questo importantissimo servizio.
In merito ai trasporti marittimi su scali alternativi a Portoferraio, cosa pensate?
Portoferraio da sempre ha una precisa vocazione di punto d'approdo principale, sono in corso grossi interventi sulle banchine attracco e sui parcheggi delle auto in attesa. Portoferraio deve migliorare i suoi servizi per evitare il caos, per avviare subito il traffico verso l'isola e fuori dal centro storico. Francamente non credo vi siano alternative serie. Davvero si trova sensato l'attracco di un traghetto da 150 posti auto a Marciana Marina? Io credo che il danno all'ambiente e alla vocazione di quel paese sarebbe incalcolabile. Lo stesso dicasi per Porto Azzurro che deve piuttosto dedicarsi allo sviluppo (moderato) della nautica da diporto. O per Rio Marina: cosa diventerebbe Rio Marina con un grande porto, banchine da potenziare e strade di accesso da ingolfare? Per Cavo, forse, si possono pensare linee secondarie, piccoli traghetti, interventi non traumatici, insomma, che garantiscano la qualità del vivere.
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