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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Acqua azzurra... acqua chiara?
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Vorrei far seguito alle cronache che frequentemente trattano del problema rifornimento idrico dell'Elba ed in particolare della cattiva qualità dell'acqua che esce torbida dai rubinetti di casa. Io non posso sapere quale sia la vera ragione di questa anomalia, conosco però una pratica che, se seguita anche all'Elba, può provocare, in tal senso, danni gravi.
Esiste una regola di base che impone, affinché sia garantita la potabilità e l'igiene dell'acqua, di non togliere mai e poi mai la pressione nelle condotte stradali degli acquedotti. E' questo l'unico modo per assicurare che, dalle fessure o piccole rotture sempre presenti nelle tubazioni, non abbiano ad entrare nelle stesse le acque di fogna, gli insetti e le molte sostanze inquinanti che sono sempre presenti nel terreno attraversato dai tubi.
La regola prescrive, inoltre, che qualora sia comunque necessario intercettare il flusso di una tubazione, prima di ripristinarlo e dare a bere l'acqua agli utenti, vengano praticati energici lavaggi e disinfezione della condotta stessa.
Quando per razionare l'acqua si procede, sic et sempliciter, a chiudere alternativamente una tubazione stradale o l'altra senza seguire detta regola, non si può evitare, sopratutto se le tubazioni sono dei veri e propri "colabrodo" come accade all'Elba, che venga aspirata all'interno dei tubi ogni sorta di porcheria.
Si deve dire che la pratica del razionamento a turni alterni è spesso adottata da molti acquedotti, anche importanti, quando soffrono di carenza delle fonti. Si deve però rilevare come in tali importanti complessi la sospensione dell'acqua all'utente zona per zona non venga praticata, essendo ben noti i pericoli che si correrebbero, mediante chiusura delle condotte. Essa viene invece attuata tramite abbassamento della pressione di esercizio, il che significa togliere l'acqua all'utente senza mai svuotare le condotte e quindi salvaguardandole dall'inquinamento.
Per attuare questo provvedimento occorre naturalmente che gli impianti acquedottistici siano adatti alla regolazione continuativa della pressione. Ora, poiché ho motivo di pensare che gli impianti isolani non siano di questo ultimo tipo, debbo concludere che all'Elba il razionamento turnario, praticato assai spesso, può senz'altro causare immissione di pericolose sostanze estranee nelle condotte acquedottistiche stradali.
Da quanto detto si capisce perfettamente come, prima di avere all'Isola d'Elba un servizio idrico corretto, vi sia molta strada da percorrere. A questo punto, come d'abitudine, sento il desiderio di proporre al lettore un aneddoto significativo:
"Per prendere i topi occorrono le trappole ma occorre innanzitutto un'altra cosa: i topi." L'aneddoto può essere così tradotto: "Per avere buoni acquedotti occorrono moltissime cose: centrali ben fatte, reti di distribuzione perfette, impianti di telecontrollo e telecomando di alta qualità, personale esperto ecc. ecc. ma c'è una cosa che occorre innanzitutto: l'acqua". E' questa la prima, essenziale, ricerca da fare. Una delle possibili soluzioni può essere vista su http://altratecnica.3000.it . Marcello Meneghin |
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