Non sono pochi ormai all'Elba quelli che il Rally, così come è adesso, vorrebbero cancellarlo definitivamente. L'Elba Social Forum poi va anche più in là e condanna, in senso assoluto, le manifestazioni motoristiche su un territorio protetto sotto l'aspetto ambientale come è quello elbano
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Dalle cronache degli ultimi giorni si evince che il Commissario dell'Ente Parco, dottor Ruggero Barbetti, ha rinviato il Rally a data da destinarsi a causa di un errore nella presentazione della domanda da parte degli organizzatori.
Tra dinieghi, errori e incomprensioni l'Elba, anche quest'anno, sarà risparmiata dal Rally. Una competizione che, all'insegna del mito delle quattro ruote, esalta prestazioni tecniche e velocità. La velocità con la quale l'uomo conquista la possibilità di muoversi nello spazio, riducendo la distanza che lo separa dai suoi simili, dal lavoro, dal benessere, dalla campagna, dalla libertà.
La grande rivoluzione sociale del ventesimo secolo si è realizzata soprattutto grazie all'automobile. La distanza, in relazione al tempo impiegato per percorrerla, è diminuita. Questo però solo fino ad un certo punto, in quanto la grande diffusione di vetture sta occupando ogni spazio disponibile, in città come fuori.
Tutti gli spazi percorribili sono infatti ingombri di automobili che, a stento, vanno avanti. Una vettura progettata per viaggiare a 200 e più Km/h, nei centri urbani si muove, mediamente, alla velocità di 5 - 10 Km/h e, sulle strade extra-urbane, riesce a raggiungere la velocità media di 40 - 50 Km/h.
La grande rivoluzione che si è realizzata, in realtà, porta in sé il rischio di un blocco totale della mobilità e della libertà di cui si riteneva fosse portatrice. Comunque, i Rally, la Formula 1 e quant'altro, sono manifestazioni delle prerogative delle automobili.
Rappresentano i traguardi tecnici raggiunti dalle case costruttrici che, in tal modo, promuovono la loro immagine. Ora, riguardo al carattere di questo tipo di manifestazioni all'Elba, ci sembra opportuno fare una considerazione, pur consapevoli del fatto che può andare contro un diffuso sentire.
I valori su cui si fonda questa iniziativa non sono certamente riconducibili ad un messaggio di promozione della nostra isola che, invece, si gioverebbe alquanto dal contatto diretto con le sue prerogative ambientali (trekking, ciclismo, passeggiate a cavallo, sport acquatici). Motore e ambiente sono fortemente in contrasto tra loro, tanto che l'automobile si è affermata sempre a scapito del secondo.
L'inquinamento odierno da rumore, gas, nonché l'occupazione totale degli spazi urbani sono l'effetto collaterale dello sviluppo della motorizzazione di massa. Ma questo è un altro ragionamento. Grazie ad un errore degli organizzatori del Rally, siamo stati risparmiati da questo evento.
Perciò, dottor Barbetti, come Commissario dell'Ente Parco, la preghiamo di riconsiderare quest'avvenimento alla luce delle scelte che dovrà fare per gestire il territorio di quest'Isola. Ci pare che un così delicato equilibrio ambientale, con i motori, abbia davvero poco in comune.
Auspichiamo che questo errore si trasformi in una scelta consapevole di qualità nelle politiche del territorio. Se poi questo fosse l'inizio di un percorso nel quale le scelte politiche discendessero dalla considerazione circa le reali potenzialità del territorio, benvenuti anche a questi piccoli ma opportuni no.
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