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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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In scena la "Elisa" di Ernesto Ferrero
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Va in scena in questo fine settimana (venerdi, sabato e domenica sera con inizio alle 21.30), praticamente all'indomani della assegnazione ad Ernesto Ferrero del Premio Letterario Isola d'Elba, nel Salone delle Feste della Villa Napoleonica dei Mulini di Portoferraio, un'altra opera dello scrittore piemontese, "Elisa".
Interprete della pièce è l'attrice romana Laura Milani, accompagnata al pianoforte da Daphne Di Mario con musiche di Bach, Listz e Ravel. Il testo di Ferrero, cittadino onorario di Portoferraio, è ispirato alla figura di Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone, donna di grande fascino per i contemporanei e per i conoscitori della storia dell'Imperatore.
L'ispirazione della stesura nacque proprio in Toscana, quando l'input per rispolverare la memoria storica di Elisa fu dato dall'attuale direttore dei Musei Napoleonici Roberta Martinelli. "Mai donna ha rinnegato al pari di lei le grazie del suo sesso" scrisse di lei una perfida testimone del tempo.
Elisa Bonaparte, granduchessa di Toscana, dove ha lasciato un buon ricordo, è forse il personaggio meno noto della famiglia di Napoleone. Donna capace e ambiziosissima, plasmata dal più colto e intellettuale dei fratelli Bonaparte, Luciano, riesce a conquistare l'ammirazione dell'Imperatore che diess: "Elisa è il migliore dei miei ministri".
In questo monologo Ernesto Ferrero coglie Elisa nell'imminenza della sua caduta, in una notte della primavera del 1814. La granduchessa rievoca la sua giovinezza solitaria, la ricerca di un'identità, i complessi rapporti con la famiglia e i numerosi favoriti (che la tradiranno crudelmente), la passione per il teatro, i trionfi ed i dolori.
Ne esce l'autoritratto di una delle poche donne capaci di improntare su si sé un'epoca. Nelle sue confessioni si possono cogliere le esaltazioni di un momento storico di rara intensità, in cui tutto è smisurato e sembra diventare realizzabile l'ambizione di rifare il mondo.
L'idea dell'evento si deve ad Andrea Buscemi, direttore artistico del Teatro dei Vigilanti. "Abbiamo voluto in questo modo - ha commenta Buscemi - rendere omaggio alla memoria dell'evento storico più importante vissuto dall'Isola, l'esilio di Bonaparte, ricorrendo alla suggestione che il luogo da lui abitato può evocare nello spettatore d'oggi. La protagonista recita infatti in costume storie ed eventi certamente noti allo stesso Imperatore, e che accadevano ad Elisa nel momento esatto in cui il fratello consumava l'esilio, fuggiva verso i Cento Giorni e conosceva la disfatta di Waterloo". |
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