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Elba Oggi
Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Tempo di bilanci per il Parco: cosa c'è da fare
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Nel bilancio di previsione per l'appena iniziato anno 2004 occupano un posto di assoluta importanza il Piano ed il Regolamento del Parco, strumenti ancora mancanti e che si prevede vengano varati presto. Tutto questo con alla base una tutela del territorio intesa in un'ottica antropocentrica...
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E' una relazione mirata al raggiungimento di obiettivi concreti quella elaborata dal commissario del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Ruggero Barbetti, in riferimento al bilancio di previsione 2004 dell'Ente Parco. E, in questo contesto, il Piano e il Regolamento del Parco rappresentano un obiettivo prioritario per l'anno che è appena iniziato.
"Il 2003 - ha sottolineato Barbetti - è stato senz'altro positivo per la ripresa del cammino degli strumenti programmatici dell'Ente Parco: dopo quasi due anni di stallo, è ripresa la valutazione di quanto già predisposto dall'Agriconsulting, Società incaricata della loro redazione. E' stata, dunque, affinata la rilevazione delle esigenze territoriali, delle necessità di tutela di interessi ambientali sensibili, delle ragioni di compatibile sviluppo socio economico".
"Soprattutto - continua il commissario - sono stati considerati gli elementi peculiari degli ambienti terrestri e marini dell'Arcipelago Toscano e, in conseguenza di ciò, sono state definite le azioni di intervento programmatico. Inoltre, per quanto riguarda il Piano Pluriennale Economico e Sociale, della cui stesura è competente l'Ente Parco, questo ha ritenuto utile far collaborare direttamente l'Agriconsulting con la Comunità del Parco, quale momento propedeutico all'elaborazione dello stesso strumento programmatico".
"Resta comunque ben inteso che l'imminente adozione degli strumenti di pianificazione, e la conseguente attività dell'Ente, dovrà essere ispirata a determinate linee strategiche. Per primo, la tutela del territorio è intesa in un'ottica antropocentrica: le politiche delle Aree Protette, specialmente in zone fortemente antropizzate, devono basarsi sempre più sulla concertazione tra istituzioni e la cooperazione degli attori locali, al fine, soprattutto, della maggiore efficacia dell'azione di tutela. Per secondo, si guarda alla conservazione delle specie animali, prevedendo anche opportune azioni selettive di equilibrato contenimento di esuberi dannosi di particolari specie, principalmente cinghiali.
Assieme alla conservazione degli animali, particolare attenzione è rivolta dal Parco alla conservazione delle specie vegetali, favorendo azioni di prevenzione atte a scongiurare la piaga degli incendi. L'azione strategica dell'Ente Parco è inoltre rivolta al mantenimento e allo sviluppo degli standard qualitativi e quantitativi delle attività gestionali, alla promozione di attività educative, formative e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili ed appartenenti ad usi e costumi storici dei residenti.
"L'attenzione dell'Ente - ha aggiunto Barbetti - è mirata alla riorganizzazione interna secondo le evoluzioni legislative intervenute, nonché ad aumentare i livelli di soddisfazione dell'utenza, pubblica e privata, attraverso la riduzione dei tempi di risposta. Infine, l'azione strategica dell'Ente Parco è indirizzata a porre in essere un'idonea attività di comunicazione, in considerazione delle necessità promozionali dell'area naturale e dei principi di trasparenza e partecipazione".
Tutto ciò rientra, si sottolinea, in un più ampio contesto introduttivo che muove, innanzitutto, dalla considerazione che le linee strategiche dell'Ente non possono prescindere dalle Direttive individuate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio concernenti il complessivo sistema delle aree naturali protette delineato nella Conferenza Nazionale di Torino tenutasi nel 2002. In più, si considera come la conservazione della natura non possa essere dissociata dalla tutela del patrimonio culturale, dalla manutenzione e valorizzazione della paesistica e della difesa delle identità locali. Una conservazione, insomma, più vicina alle realtà locali, anche dal punto di vista educativo e formativo. |
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