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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Elba2000... ci scrive
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Non cala dunque, all’Elba, l’attenzione sulle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti solidi. Questo malgrado siano molti e "pesanti" i temi d’attualità in questo periodo. Ormai comunque non si può più parlare di emergenza, l’estate, in un modo o nell’altro, dovrebbe scorrere via tranquilla. Certo però non c’è tempo da perdere e, con l’arrivo dell’autunno, le cose dovranno cambiare radicalmente se non si vuole trovarsi tra un anno di fronte ai soliti vecchi problemi irrisolti. A parte questo però i grandi temi d’attualità hanno spesso il merito di innescare dibattiti di grande interesse, a volte anche andando "fuori tema" ma sempre comunque aggiungendo spunti di riflessione e addirittura di interpretazione storica. Questi si può dire di un documento che vi abbiamo proposto la settimana scorsa. L’intervento era di Umberto Mazzantini, dirigente di spicco di Legambiente, e vi si rispondeva ad un altro scritto, questo di Rifondazione Comunista, su scenari di vario tipo che sarebbero dietro la Società che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti sull’Isola. Bene, nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una riflessione su quanto scritto da Mazzantinti (...ma in generale sui mali dell’Elba). Ci viene da Elba2000, movimento autonomista elbano piuttosto attivo ultimamente e... svincolato dagli schemi tradizionali. Il documento di Elba2000 che vi proponiamo di seguito prende le mosse dal caso Icla – Fondedile che era stato al centro del "botta e risposta" tra Rifondazione e Mazzantini ma nello scritto si allarga il campo e si mette in evidenza quello che forse uno dei grandi mali della vita politica italiana: il fare i conti con la "...complessità dei vari interessi in gioco" --------------------------------------------------------------------------------
---Icla – Fondedile: Fratini e Mazzantini fra complessità e ambiguità---
La replica di Legambiente all'intervento di Rifondazione Comunista sulla West Management e Icla - Fondedile è interessante. Ma è soprattutto utile, come lo sono tutte le cose che ci fanno riflettere sul passato, sulla complessità e ambiguità della realtà e sulla la lotta che gli uomini, in questo caso i politici, fanno per capirla e poi per adeguarvisi. La vicenda della Icla - Fondedile consisteva, in parole povere, nel tentativo di mettere in mano ad una società sospettata, certo ingiustamente, di contiguità mafiose, niente meno che i destini di Portoferraio. A favore, come si sa, i democristiani e i socialisti. Quelli scomparsi senza rimpianto sotto le macerie dei loro partiti e quelli invece miracolosamente sopravvissuti che, ben mimetizzati, sono ancora insidiosamente attivi. Bell'esempio, il loro, di adattamento mimetico e di sopravvivenza della specie. Apprendiamo dalla replica di Legambiente che su questa operazione vi sarebbe stato anche il parere (quasi) favorevole di Giovanni Fratini, all'epoca Sindaco di Portoferraio. Ma sappiamo anche che il Dott. Togni , a capo della Icla - Fondedile, pubblicò sul Tirreno una lettera aperta, molto dura contro il Sindaco Fratini il quale, con il suo atteggiamento gli stava ostacolando l'iter del progetto. Se fossero vere ambedue le cose, ci troveremmo di fronte ad atteggiamenti contraddittori, ma che potrebbero trovare una spiegazione, addirittura semplice, nella complessità della vicenda. Insomma, è la legge che sta nelle cose che trasforma la complessità delle realtà in ambiguità o contraddittorietà dei comportamenti. E questo ci spinge a ricordare e riflettere su come questa legge abbia condizionato molti, compreso lo stesso Mazzantini il quale, insieme ad altri, e stato dirigente "alto" (parole sue) del Pci locale. E lui e gli altri lo sono stati in un periodo difficile, quando il partito si poneva problemi di identità e di linea politica. Per dire la verità, a livello locale, non era la prima volta che il partito soffriva di crisi di identità. Fu quando alcuni giovani democristiani, eletti con voti dei cattolici, cambiarono campo provocando, a livello amministrativo, il primo ribaltone della storia dell'Elba. E il Pci riuscì a mettere le mani sul Comune che gli elettori avevano invece dato, attraverso il voto democratico, ai loro avversari. E questo permise anche a Fratini di stabilire un record di complessità e ambiguità: unico, in Italia, ad essere stato eletto prima assessore democristiano (dai democristiani) e poi Sindaco comunista (dai comunisti). E questo nello stesso consiglio comunale e nella stessa legislatura. Furono vicende, queste, che avrebbero inciso profondamente e in modo duraturo sulla vita politica dell'Elba. Vicende nelle quali, lo intuiamo, tutti i dirigenti, specialmente quelli alti (non in centimetri) hanno dovuto piegare la testa di fronte alla complessità della situazione e uscirne con scelte ambigue o contraddittorie ma forse, in termini di realismo politico, addirittura legittime. Certo il travaglio dei compagni lasciò comunque qualche traccia. Fu quando i nuovi arrivati fecero il loro ingresso nella sede storica di Piazza della Repubblica. Entrarono sotto gli sguardi severi di Marx, Lenin e Togliatti portandosi dietro l'odore di cera e di sacrestia. I vecchi compagni rimasero ammutoliti. Altri capirono che questo avrebbe creato problemi di omogeneità nell'identità del partito. E dai compagni veniva percepita, soprattutto dalla "frazione" operaista riese, come una contaminazione. E quindi urgeva una risposta. I dirigenti storici, per marcare la propria identità, forse senza neanche rendersene conto, si fecero tutti crescere i baffi: Danilo Alessi, Fabrizio Antonini, Sergio Rossi, Vezio Colli, per citare i più importanti. Non ci risulta che Mazzantini si lasciasse crescere i baffi. La spiegazione potrebbe essere che per difendere un'identità bisogna averla. Certo il baffo, come simbolo di identificazione politica, nella sinistra, non era una novità. Era sempre stato visto come simbolo di riscatto: "ha da venì baffone" era nato da questa speranza. Ma il baffo non salvò alcuni di questi leader da un’ulteriore crisi di identità. Vittime della mutevolezza, complessità e ambiguità del reale alcuni, come tutti sanno, complice l'ubriacatura ambientalista conseguente l'istituzione del Parco, lasciarono la classe operaia, i diseredati, gli sfruttati e il dolore del mondo, ormai passati di moda, per dedicarsi ai gigli delle dune, al gabbiano corso e ai problemi anali delle tartarughe carretta carretta. Lasciandosi però alle spalle, e qui è il punto, disastri ambientali che, nonostante il ruolo che ricoprivano nel partito, non avevano potuto impedire e neanche denunciare: le decisioni, si sa, venivano prese in continente. Di questi scempi basterà citare la cementificazione di Bagnaia (il martirio di S. Anna affogata nel cemento, come abbiamo già scritto), autorizzata dalla Regione, dalla Provincia e da un'Amministrazione di sinistra il cui sindaco, senza baffi (lui), sedeva nel comitato di zona del Pci. Naturalmente anche i due maggiori scempi esistenti all'Elba, Capo D'Arco e Ortano Mare, nacquero avendo la benedizione del Pci che comandava in Comune in Provincia e in Regione. Forse se non possiamo assolvere i Sindaci, potremmo concedere loro almeno le attenuanti generiche: pensavano al turismo come fonte di lavoro per i giovani che erano costretti ad emigrare. Adesso, per Mazzantini e gli alti dirigenti, difendere l'ambiente sano che resta quando non si è potuta fare nulla per difendere quello che è stato distrutto è certo utile e nobile, ma non dovrebbe essere vissuto come una espiazione. L'atto espiativo è sempre eccessivo. E fa girare i coglioni alla gente. Tutto, invece, deve essere ricondotto alla difficoltà oggettiva di difendersi dalle insidie dell'ambiguità, sia essa nella complessità delle cose che nei comportamenti individuali o collettivi. Quindi bisogna farsene una ragione. Perché le cose cambiano e gli uomini pure. Se Fratini si avvicina adesso a Rifondazione e Mazzantini chiama Compagni quelli di Rifondazione e partecipa alle manifestazioni "antiglobal" vuol dire che l'aria sta ancora cambiando. Forse, torna di moda l'uomo con i suoi problemi. Torna di moda la lotta allo sfruttamento, al neocolonialismo, alle multinazionali che affamano interi continenti e che i giovani di Genova, chiamammo globalizzazione, contro la quale lottano fino a lasciarci la pelle. E anche qui all'Elba l'attenzione, senza dimenticare l'ambiente, potrebbe tornare sulla gente soprattutto sulle fasce più deboli. E qualcuno potrebbe anche scoprire un sublime esempio di, complessità e ambiguità: a qualche metro dalla calata levigata e piena di fiori e panfili, c'è ancora, insistente come un rimorso, il ghetto della Falconetta. Gente che vive in un'unica stanza, come in una favela sudamericana.
Per Elba 2000
"Don Siro Pinzauti"
Portoferraio, 24.07.01
Due giorni dopo abbiamo ricevuto una ulteriore puntualizzazione da Elba2000. Il movimento chiarisce che l’intervento voleva essere soprattutto...
...un umile tentativo di trovare in alcuni fatti storici la prova dell’esistenza di una legge secondo la quale alla complessità delle situazioni spesso corrisponde ambiguità di comportamenti. Tutto qui. Nessuna intenzione, quindi, di attaccare Mazzantini, che si è comportato come tutte le vittime di questa legge inesorabile. Se avessimo voluto attaccare lui e gli altri avremmo potuto aggiungere che quella famosa legge da qualcuno è stata sconfitta. Quando si trattò di portare S.Anna al martirio, cioè approvare quello che può essere considerato il più grave scempio edilizio mai operato sull’Elba, questo.... qualcuno, allora presidente della Commissione Beni Ambientali e dirigente del Pci, si rifiutò di dare l’approvazione. I fatti successivi lo portarono alle dimissioni dalla commissione e dal partito e all’abbandono della vita politica attiva: quindi una scelta pagata a caro prezzo. Quest’uomo si chiama Giampiero Berti ed è l’attuale preside del liceo Foresi. Quello che ha fatto è un atto di coerenza politica e morale. Per farlo ha utilizzato una miscela di cultura, intelligenza, disinteresse, coerenza e coraggio. In altre parole: palle.
per Elba 2000
"Don Siro Pinzauti"
Portoferraio, 26.07.01 |
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