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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Il Parco, la Regione ed i poteri dello Stato
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Ad analizzare la vicenda riguardante la guida del Parco Nazionale è adesso il Wwf che mette soprattutto in evidenza un aspetto: si è già perso fin troppo tempo, praticamente due anni, considerando che la gestione del primo presidente del Parco, Giuseppe Tanelli, era andata in scadenza nel marzo del 2002...
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Occorreva scomodare la Corte costituzionale per annullare la nomina del sindaco di Capoliveri Barbetti a commissario del Parco? Per noi del Wwf no. La legge era chiara. "Il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale". Così sta scritto nel terzo comma, art. 9 della legge 394 del 1991.
Ma tant'è, le vie della politica sono quello che sono, e così qualcuno nel Governo nazionale (toscano per giunta) ha voluto che il 2002 ed il 2003 passassero per il Parco dell'Arcipelago Toscano all'insegna del provvisorio e dell'unilateralità delle proposte, anche quando erano proposte apprezzabili, come quelle che porteranno all'istituzione di diverse aree marine protette nell'arcipelago.
Dove eravamo rimasti dunque? A quello che dicevamo nel marzo del 2002, quando andò in scadenza il primo consiglio direttivo, quello di Giuseppe Tanelli.
"Diverse le questioni - scrivevamo - che l'attuale gestione non ha potuto portare a termine: dalla necessaria tutela e recupero di habitat particolari, sottoposti a notevoli pressioni di natura edilizia e speculativa (e si diceva di Lacona e Mola), alla definizione di progetti già iniziati sotto questa gestione, ma il cui iter è sospeso (e si diceva di agricoltura biologica a Pianosa da parte di una comunità dei monaci). A ciò si aggiungono altre questioni che la prossima presidenza del Parco dovrà affrontare insieme alla Comunità del Parco, come il delicato problema del contenimento dei cinghiali (oltremodo aggravatosi intanto nell'ultimo biennio con la progressiva depauperazione della ricchezza botanica dell'Elba), una maggior tutela delle aree marine (sia dalla pesca condotta con sistemi distruttivi che dal rischio di inquinamento da idrocarburi), la necessaria definizione delle aree contigue e del loro regime, la creazione di posizioni organiche specialistiche (ad esempio, manca un veterinario del Parco), la ripresa dei lavori per la sentieristica e delle attività di informazione sul parco. Ed infine l'approvazione del Piano del parco, che ormai rischia di invecchiare dentro i computer".
Così, anche dopo che la Corte costituzionale ha dedicato una seduta ai toscani dell'arcipelago (poco più di trenta mila abitanti, quando di solito la Corte decide per fatti di 57 milioni di italiani), il Wwf continua a ritenere questione decisamente secondaria che sia un elbano o meno a guidare l'Ente Parco.
Riteniamo invece indispensabile che il presidente, per il ruolo di impulso che deve dare alla gestione dell'Ente Parco, debba possedere, assieme al direttore, le necessarie competenze tecniche scientifiche e manageriali per una corretta analisi e valutazione di complesse problematiche ambientali. Le necessità delle popolazioni sono infatti già perfettamente espresse dalla Comunità del Parco, in cui siedono i sindaci.
L'Area protetta nell'arcipelago non deve assolutamente subire ridimensionamenti di sorta, caso mai deve essere estesa (con diversi gradi di vincoli e tutela in ragione della presenza antropica) all'intero territorio insulare. Questa proposta di aree contigue è quello che ci sentiamo di recepire dal biennio Barbetti che terminerà a giorni con la pubblicazione della sentenza costituzionale.
Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, è stato quasi magnanimo finora nelle dichiarazioni alla stampa e perciò il Wwf invita tutti a percorrere celermente le procedure di consultazione che dovrebbero condurre alla scelta di un presidente e di un Consiglio direttivo del Parco.
Dell'impasse che si è venuta inutilmente a creare non può che farne le spese il delicato ambiente delle isole dell'arcipelago. Siamo pienamente convinti che esistano persone, a destra come a sinistra, perfettamente in grado di condurre un soddisfacente sviluppo delle nostre isole senza uscire dai binari della legge 394/91 istitutiva dei Parchi nazionali.
Occorrerà uscire dalla fase in cui ogni speranza di cambiamento è rappresentata dalle sentenze. Oggi della Corte costituzionale, domani del Tar di Firenze o del Consiglio di Stato, con l'urbanistica sempre più maltrattata da leggi nazionali e condoni infami, e un minimo di salvaguardia del territorio affidata alle sentenze del tribunale di Livorno o di Genova. Se così fosse vorrebbe dire che non solo all'Elba (dove ci siamo fino al collo) ma anche a Livorno esiste una evidente questione morale.
Una nota positiva viene infine dalla recente approvazione della riforma del Corpo forestale dello Stato. Con questa legge, la gestione delle riserve interne ai Parchi nazionali (vecchio motivo di scontro fra i ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente) passerà agli Enti parco. In altre parole, finalmente, il prossimo presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano potrà gestire anche Montecristo. E scusate se è poco.
Wwf - Sezione Arcipelago toscano e Sezione regionale toscana |
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