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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Al voto tra polemiche e veleni
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Al voto tra polemiche e veleni<BR>Buona affluenza alle urne, in questo fine settimana elettorale, su un'isola d'Elba nella quale cinque Comuni su otto rinnovano le loro amministrazioni. E tra di essi c'è anche quello più importnate, Portoferraio. Sul voto però aleggiano i veleni e i rancori della recente vicenda giudiziaria che ha portato in carcere il sindaco del capoluogo...</P><P>Fine settimana elettorale all'Elba caratterizzato da una buona affluenza alle urne, soprattutto nei cinque Comuni che rinnovano le loro amministrazioni, ma anche da polemiche corrosive e preoccupazione per il futuro. Al certo di tutto questo, c'è naturalmente, la vicenda dell'arresto di personaggi eccellenti a Portoferraio, a cominciare dal sindaco, Giovanni Ageno, per altro candidato ad un secondo mandato, e da uno degli imprenditori più importanti della città, Tiziano Nocentini.</P><P>Le polemiche sono tutte derivate dalla presa di posizione dei supporters di Ageno, ed in particolare da una manifestazione che da essi è stata organizzata a Portoferraio nei giorni scorsi. Vi si voleva esprimere solidarietà al sindaco del centro destra finito nel carcere livornese delle Sughere ma non sono mancate dichiarazioni, esternazioni e presenze che hanno lasciato perplessi. </P><P>Non è mancato ad esenpio chi ha dato la solita chiave di lettura che vuole una Magistratura politicizzata che colpisce a tempo prima delle elezioni, e perfino non è mancato chi ha parlato di complotto per danneggiare l'Elba, dei soliti colonizzatori continentali che non voglioni riconoscere che bisogna "lasciare l'Elba agli elbani". Il miope privincialismo di quest'ultimo assunto è perfino poco degno di essere commentato.</P><P>Più seria invece pare la posizione di coloro che, in questo come in altri casi, difendono i loro accusati attaccando a loro volta i giudici. E manifestando perfino, con tanto di amministratori pubblici in corteo e con loro un certo numero di cittadini, nenache tanto pochi. Qualcuno forse temeva di perdere il posto di lavoro? sarebbe comprensibile, anche se l'unico modo di comportarsi in casi come questi è fare in modo che la goiistizia compia velocemente il proprio corso.</P><P>Non è passata inosservata comunque l'iniziativa. L'onorevole Fabio Mussi ad esempio, vice presidente della Camera e Deputato Ds di questo Collegio, ha commentato con dure parole l'iniziativa portoferraiese a favore del sindaco.</P><P>"Appartengo - ha detto - ad un partito i cui dirigenti sono stati talora indagati, anche con accuse pesanti. Non ci è mai, dico mai, venuto in mente di ricorrere a manifestazioni popolari, di gridare al complotto e di sollevare l’orgoglio degli iscritti e degli elettori (che sono milioni) contro i magistrati. E’ capitato invece spesso a Palermo, trovandosi per esempio qualche imprenditore sotto processo, che egli abbia mosso i propri dipendenti alla solidarietà di piazza. Ma non è in piazza che si discerne colpevolezza o innocenza".</P><P>Parole piene di significato e pesanti come macigni, parole che hanno subito provocato la treazione stizzita di buona parte del centro destra elbano, in particolare del senatore Bosi (Udc), sindaco di Rio Marina, e sottosegretario alla Difesa del governo Berlusconi.</P><P>"Battuta sconsiderata - ha detto Bosi - quella che è scappata al vice presidente della Camera Mussi. Sconsiderata, offensiva, e un po’ razzista, nei riguardi di chi ha partecipato a quel corteo pacifico e civile. Noi c’eravamo alla manifestazione, per testimoniare solidarietà ed affetto ad amici colpiti da misure di natura giudiziaria, e per rifiutare la rappresentazione dell’Elba come luogo del malaffare".</P><P>Chissà se è davvero così, se l'isola d'Elba può davvero essere definita come un luogo strangolato dal malaffare. Non possiamo dirlo con certezza, sicuramente generalizzare è sempre sbagliato. E' certo però che di malaffare ce ne è tanto e va estirpato. Non farlo sarebbe come condannare l'isola e la sua economia turistica ad un sicuro, rapido e mesto declino.<BR> |
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