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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Settimana tragica all'Elba
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Settimana tragica all'Elba Due giovani della provincia di Caserta sono morti in un incidente stradale nel quale anche un terzo è rimasto gravemente ferito. Ma non è tutto. Anche un velista romano ha perso la vita nel mare elbano, forse per una assurda fatalità. Poi anche un giovane di Portoferraio è morto cadendo da una scogliera e si è rischiata una quarta tragedia con un marittimo che è caduto da un traghetto rischiando di annegare. E' l'incredibile bilancio di una settima nera all'Elba...
E' stata davvero una settimana tragica quella appena trascorsa all'Elba. La vicenda più drammatica è quella che parla di un ennesima incidente stradale che ha reciso due giovani vite. Daniele di Lillo e Michele Melone, della provncia di Caserta, sono infatti morti a soli 21 e 22 anni in una calda notte di luglio a bordo della loro auto che forse correva un po' troppo sulla provinciale elbana tra Porto Azzurro e Portoferraio, sulla piana di San Giovanni per l'esattezza, su quel rettilineo che tradisce soprattutto perchè la strada è cinta da una fila di alberi.
Proprio contro un albero si è infatti schiantata la loro vettura, dividendosi letteralente in due. Niente da fare per i due ragazzi, mentre vivranno gli altri due giovani che viaggiavano con loro anche se per uno dei due, appena quindicenne, Emanuele Leoni, di Fondi, in provincia di Latina, la vita sarà comunque amara dato che è stato necessario amputargli una gamba. Incredibilmente illesa invece la quarta passeggera, una diciannovenne livornese, Marta Cerciello che se la è cavata con una frattura alla spalla.
E forse, almeno i due sopravvissuti, sono anche stati fortunati dato che i primi soccorsi sono stati loro prestati da una signora che abiota proprio accanto al luogo della tragedia e che, incidentalmente, è Daniela Laudano, medico responsabile del 188 soccorso di Portoferraio. Insomma, mani esperte hanno prestato le prime cure, eppure quegli occhi abituati al dolore nonhanno potuto far altro che registrate uno scenario da incubo.
La scena dell'incidente era infatti raccapricciante: lamiere ovunque, la macchina divisa in due in modo informe tanto che nei primi istanti si era pensato ad uno scontro tra due mezzi. E poi sangue dappertutto e le grida dei feriti... Quanto basta insomma per convincerci tutti sulla necessità di non correre in macchina. Resta da dire che tutti i giovani protagonisti dell'incidente erano all'Elba per lavoro, facendo la stagione presso l'Hotel Fabricia.
Ma non è stata purtroppo questa la sola tragedia di questa ultima settimana, come dicevamo. Qualche giorno prima infatti un velistaMassimo Pagluica, 47 anni, romano, aveva perso la vita nello specchio d'aqua tra la costa occidentale elbana l'isola di Capraia. Non sono ancora certe le cause della disgrazia, sembra comunque che l'uomo, a bordo della "Winnie I", quindi metri a vela, si sia sporto dall'imbarcazione per recuperare un parabordo e sia caduto in mare dopo aver perso l'equilibrio. Avrenbbe anche battuto la testa sullo scafo perdendo i sensi ed annegando. Con lui in barca c'erano altre 10 persone, tutte romane.
La terza vicenda invece ruguarda un elbano, un uomo di Portoferraio, Luca Paoli, di quarantaquattro anni. Lo hanno trovato in fondo alla scogliera di Santa Fina, tra le due spiagge cittadine del capoluogo, le Ghiaie e le Viste. Era scomparso da casa da qualche giorno e sembra che avesse anche l'abitudine di camminare da solo per la città durante la notte. Un giovane uomo buono e ben voluto da tutti, che forse non si era inserito nella società ma che certamente la società non ha mai aiutato.
Infine si è anche rischiata, qualche giorno fa, una quarta tragedia quando un marittimo di 40 anni, Domenico Scarrone, della compagnia di navigazione Moby Lines, è caduto in mare da circa 8 metri di altezza. Il forte impatto con l'acqua, avvenuto di schiena, ha fatto perdere i sensi all'uomo che ha così iniziato a bere rischiando di annegare. Per fortuna è stato subito raggiunto da un compagno che lo ha recuperato. Subito trasportato in ospedale, e successivamente nel centro specializzato di Livorno, le sue condizioni sono apparse subito gravi e i medici si sono riservati la prognosi. |
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