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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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La Toscana vuole essere Ogm free
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La Toscana vuole essere Ogm free L'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Tito Barbini, commenta il decreto sugli organismi geneticamente modificati approvato dal governo. Ci sono adesso, dice l'assessore, i primi punti fermi, ma c'è anche più centralismo. Non rinunceremo, aggiunge, a dichiararci Ogm free, sebbene il rischio di ricadute negative su questa possibilità sia adesso più concreto
Un primo passo avanti, ma anche un testo più centralista rispetto al precedente e che rischia di avere ricadute negative sulla possibilità delle Regioni di dichiararsi interamente Ogm free, un'opzione che la Toscana rivendica fino in fondo. E' questa, in estrema sintesi, la posizione espressa da Tito Barbini, assessore all'agricoltura della Regione Toscana, in merito al contenuto del decreto sugli Ogm approvato ieri sera dal governo.
"Un decreto - spiega l'assessore - verso il quale la Toscana nutriva grandi aspettative, sia per la sua battaglia storica su questa materia, prima regione europea a vietare la coltivazione di prodotti transgenici ed artefice della rete europea di regioni Ogm-free, sia per le caratteristiche della sua agricoltura: biologica, imperniata sulla qualità e la tipicità, e con un'attenzione particolare a quella integrata per la quale la Regione ha istituito il marchio Agriqualità".
In questa prospettiva, spiega l'assessore, il testo del governo non consente un giudizio univoco e mescola senz'altro luci ed ombre. "Forse più luci che ombre - spiega Barbini - Gli uffici regionali dovranno studiarlo con molta attenzione per valutarne tutte le conseguenze. Ma una cosa è certa, si tratta di un testo di compromesso, che manifesta quanto la questione sia lacerante per il governo e che, per quanto ci riguarda, non può soddisfarci completamente. Sono state inserite nel testo all'ultimo momento disposizioni centraliste affidando al Ministro compiti che nel precedente testo erano di competenza delle Regioni".
"Anche il termine del 31 dicembre 2005 - prosegue l'assessore - dato alle Regioni per approvare il piano di coesistenza non sembra realistico. E anche sulla responsabilità è stata adottata una linea di compromesso che non contribuisce a dissuaduere i comportamenti illegittimi. Ma soprattutto è sulla possibilità di dare effettiva concretizzazione al principio della coesistenza che avanziamo forti riserve".
"Noi abbiamo sempre sostenuto che se si sbandiera la libertà di coltivare Ogm deve essere ugualmente riconosciuto anche il diritto dell'agricoltore tradizionale e biologico a non vedersi contaminare le proprie produzioni. Fino a quando la scienza non offrirà solide garanzie in questo senso, la coesistenza sarà solo uno slogan, o meglio, un obiettivo raggiungibile in un solo modo, riconoscendo la possibilità di dichiarare interi territori regionali Ogm-free. Quindi, è importante che spetti alle Regioni l'adozione dei piani di coesistenza, ma la possibilità di decidere, su un tema che coinvolge così direttamente e pienamente i territori regionali, deve essere data fino in fondo, fino cioè alla possibilità di essere regioni che non accettano produzioni Ogm".
"Proprio su questa questione - conclude Barbini - la Toscana si è mossa con particolare impegno anche a livello europeo, con l'obiettivo di estendere e rafforzare la rete delle Regioni europee Ogm-free, nella consapevolezza che proprio su questo si gioca una scommessa decisiva per le economie rurali. Su questi temi, tra l'altro, la Regione Toscana sta preparando per il 4 febbraio 2005 una Conferenza internazionale delle Regioni Ogm-free che si terrà a Firenze e alla quale hanno dato la propria adesione 18 regioni europee". |
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