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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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No di Legambiente al "porto canale" a San Giovanni
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Legambiente dice no all'ipotesi del Comune di Portoferraio di realizzare questa sorta di porto canale così vicino a San Giovanni, zona umida di grande valore dove si trova anche un impianto termale prestigioso.
L'impatto sull'ambiente e sull'equilibrio idrogeologico della zona sarebbe devastante, anche perché il progetto dovrebbe prevedere la realizzazione di un approdo per almeno 350 imbarcazioni.
"Negli anni passati - dice il Cigno - vi fu una forte protesta che impedì la realizzazione a San Giovanni una piattaforma per l'atterraggio di elicotteri di soccorso, in confronto a quanto vorrebbe oggi realizzare il Comune quella piattaforma sarebbe uno scherzetto".
San Giovanni è infatti un'area importante dal punto di vista faunistico, interessata da migrazioni e stazionamento di uccelli acquatici e da un delicato equilibrio che ha dato vita alle attività termali ed è la naturale continuità ed il polmone di salvaguardia della Zona Umida dello Schiopparello-Le Prade compresa nel Sito di Interesse Regionale B07 IT5150101.
Ad esso è esteso l'obbligo di adozione delle necessarie misure di conservazione che è riferito ai siti della rete Natura 2000, aree che gli ambientalisti chiedono da sempre di includere nel Parco Nazionale. San Giovanni è inoltre un'area a "pericolosità idraulica molto elevata" e con acquiferi di grande importanza ed altamente vulnerabili, tanto da essere ricca di pozzi la cui acqua viene usata anche per uso domestico, così come ben evidenziano le cartografie allegate al Piano del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
"Un porto canale - evidenzia Legambiente - unito alle altre opere e strutture a terra (parcheggi, strutture di servizio, magari un bel villaggio per i diportisti...) stravolgerebbe e distruggerebbe irrimediabilmente tutto questo, mettendo in pericolo la stessa risorsa idrica in una zona che viene definita vulnerabile alla maggior parte degli inquinanti in varie condizioni di rilascio nell'ambiente, impatto sull'acquifero praticamente immediato".
La proposta dell'associazione ambientalista è invece quella di potenziare l'attuale approdo di San Giovanni con opere di lievissimo impatto ambientale che non intacchino il patrimonio ambientale ed economico di San Giovanni.
"Ipotesi come quelle che oggi propone il Comune - conclude - sono già state rifiutate dalla Regione Toscana negli anni passati, e Legambiente chiede adesso che venga nuovamente bocciata questa follia economica e ambientale". |
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