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Elba Oggi
Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Editoriale - Turismo: chi è che rema contro? - di Bruno Paternò
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Si potrebbe pensare ad uno scherzo, di cattivo gusto in quanto legato al danaro, ed invece l'idea di far pagare 26 euro ad ogni turista che sbarchi nella vicina Sardegna sembra avere basi solide, appoggi politici, consenso burocratico ( vedi l'articolo di Andrea Tornielli - Il Giornale del 3 giugno ).
Quindi la Sardegna alla stregua di un gabinetto, un vespasiano, nel quale giustamente si paga per entrare. E finche' rimaniamo ai gabinetti siamo perfettamente d'accordo. Tenere in ordine i gabinetti pubblici non e' cosa semplice ne gradevole e giustamente chi si sobbarca questo ingrato lavoro deve essere ricompensato, ed anche molto bene.
Ma fare pagare una tassa di ingresso, di quella entità, a chi si porta in Sardegna per goderne, sempre a pagamento e non certo a basso prezzo, i costi turistici e residenziali, pare proprio una bella pensata che soltanto burocrati e tassatori vari possono avere in cuore.
Sto analizzando, dall'alto del mio osservatorio turistico ( abito sempre all'ottavo piano di quel brutto grattacielo che deturpa l'ingresso dell'isola verde & blu ) l'andamento della stagione 2002. I dati in mio possesso, ancora provvisori, fanno tremare un po' le vene dei polsi. Le prospettive immediate e future raggelano il sangue.
Il carico fiscale e l'odio naturale per gli operatori del turismo, mascherato da finta disponibilità, ci fanno sempre temere il peggio. Gli aspetti burocratici, le disposizioni, le sotto disposizioni, le circolari interpretative, le spiegazioni alle circolari interpretative, e quant'altro minano il percorso dell'operatore del turismo di mille mine e di mille insidie.
Tutti si stracciano le vesti nell'invocare la vocazione turistica delle proprie localita', piu' o meno amene, ed altre diaboliche schiere si preoccupano di rendere la vita difficile ai turisti ed a coloro che offrono loro disponibilita' ed accoglienza, pur sempre a pagamento.
La Sardegna quindi avra' una tassa di ingresso. Bene. Noi, da parte nostra, abbiamo gia' una tassa di ingresso che colpisce quegli sciocchi turisti che si ostinano a venire da noi il venerdi', il sabato e la domenica, giorni nei quali i costi del traghetto da parte di una compagnia, e la poca capienza da parte dell'altra, trasformano il passaggio del canale in una costosa/fortunosa avventura.
Sempre nel nome del sacro turismo, fonte di sollievo di ogni male comunale e portatore di lavoro, pubblicizziamo la nostra offerta traghettuale ad un prezzo e poi diciamo che abbiamo scherzato chiedendone un altro, ben diverso per spessore e peso.
L'unica cosa che va sicuramente a nostro onore, a parte il colore dell'acqua per il quale non credo ci si possa ascrivere merito alcuno, e' il fatto che, nei nostri gabinetti pubblici, quelli belli e nuovi sistemati di fianco all'ufficio informazioni dell' APT, non si paga balzello alcuno. Potremmo quindi modificare il nostro slogan da " l'isola verde & blu " in quello " l'isola nella quale si orina gratuitamente "
Propongo inoltre, a differenza dei nostri colleghi sardi, di versare noi 26 euro ad ogni Ospite Turista che ci vorra' degnare con la sua preferenza o di rimborsargli almeno la differenza che corre fra il costo normale di un traghetto e quello che pratichiamo noi ( i traghettatori, non gli operatori ) disinvoltamente, un giorno si e l'altro pure, secondo come ci gira.
Questa e' autentica programmazione turistica, altro che i prezzi chiari e costanti, addirittura banali nella loro monotonia. |
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