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Elba Oggi
Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Sciopero generale: per la Toscana è il 4 luglio
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E' lo sciopero generale indetto dalla Cgil per protestare contro la politica del Governo sui temi del lavoro, articolo 18 e contratti collettivi a rischio in testa. La serrata sarà di 4 ore e prevedibilmente riguarderà soprattutto enti pubblici e grandi aziende. Prevista una manifestazione a Piombino alla quale parteciperanno anche gli elbani
Sarà il 4 luglio il giorno in cui la Toscana scenderà in piazza per lo sciopero generale indetto dalla CGIL per protestare contro la politica del governo sui temi del lavoro.
Vi saranno, oltre all'astensione dal lavoro, che è prevedibile riguarderà soprattutto gli enti pubblici e le aziende più grandi, manifestazioni un po' ovunque.
L'appello del sindacato (solo la CGIL come è noto) è che partecipino tutti, naturalmente, ma è prevedibile che ad esempio nella nostra zona siano ben poche le piccole aziende di segno turistico ad aderire.
La fermata comunque non riguarderà tutta la giornata ma solo quattro ore e per quanto riguarda l'isola si prevede una massiccia adesione dei dipendenti pubblici e di strutture più grandi quali i supermercati Coop. La manifestazione invece si terrà a Piombino e vi parteciperanno anche gli elbani.
"E' importante - ci ha detto in proposito il segretario della CGIL Elba Marcello Bonistalli - che si dia un segnale forte al governo e che quindi i lavoratori aderiscano in modo massiccio allo sciopero. Certo, la realtà dell'Elba è particolare, ma anche la posta in gioco è di quelle pesanti". Marcello Bonistalli
"Per quanto riguarda l'articolo 18 ad esempio non è accettabile nessuna modifica: il diritto di non essere licenziati senza giusta causa è la fonte di ogni altro diritto nel lavoro. L'incubo di poter perdere il posto di lavoro in ogni momento, rende succubi. Così come non si può sopprimere una conquista quale il diritto dei lavoratori ad avere dei contratti collettivi".
"Arrivare - precisa Bonistalli - ad una forma contrattuale individuale, come ipotizza Maroni nel cosiddetto 'Libro bianco', vorrebbe dire lasciare solo il lavoratore, la lavoratrice davanti all'azienda, ridurre a zero il ruolo e la capacità di incidere del sindacato e quindi l'erosione dei diritti fondamentali di chi lavora".
"Ci dispiace molto - conclude il segretario - della scelta che invece hanno fatto CISL e UIL, una scelta che in qualche modo li rende 'sudditi' di questo governo, una scelta che di fatto rende l'esecutivo capace di indirizzare e controllare perfino le politiche dei due sindacati". |
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