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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Il senatore, il ducetto e il padrone delle ferriere
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Tira un’aria di destra in Europa. E una brutta aria di destra anche all'Elba: di quella peggiore, che cerca nella sentina storica del fascismo i propri simboli e personaggi. Portoferraio evoca lo spirito del gerarca fascista Starace; Rio Marina organizza una festa di arte militare.
La destra nazionalista, uscendo dal ghetto, spinta al potere dell'inconcludenza e dalle divisioni della sinistra e aizzata forse da un certo clima revisionista, celebra i suoi riti come può: in difetto di un retroterra culturale recente (e decente) e senza i consueti punti di riferimento di una destra moderna è costretta a collegarsi alla proprie radici, che ancora affondano nella fanghiglia ideologica del ventennio fascista.
Sono legittime e utili le reazioni che ne sono seguite. Cosi come sono puntuali le domande poste dall'onorevole Fabio Mussi e dai Verdi. Ma in questo dibattito sembra assente la popolazione di Rio Marina che, nonostante sia la maggiore responsabile, sembra seguire con distacco ironico. I Riesi, probabilmente, pensano di avere fatto una scelta furba affidandosi ad un uomo della provvidenza affinché risolvesse i problemi che le precedenti amministrazioni avevano loro creato.
Essendo quest'uomo diventato, senza alcuna colpa, Sottosegretario alla difesa (ma questo non era nelle promesse o nelle minacce del suo programma elettorale) porta in paese quello che questa posizione gli consente di trovare: quattrini a Roma e, nel suo Ministero, paracadutisti, incursori, elicotteri, cannoni e cannoniere.
Gli uni per dare una sistemata al paese; gli altri per ravvivare (giocando con i soldatini) le feste popolari. Se lo avessero fatto sottosegretario ai beni culturali non avremmo avuto un cannone per sempre, ma Vittorio Sgarbi per qualche giorno. Vi è anche il sospetto legittimo che non gli si possa addebitare più colpa per aver portato un cannone di quanto non gli si dovrebbe rendere merito per essere riuscito a diventare sottosegretario.
Il problema comunque, non è serio: i sindaci nostalgici si dimenticano e i cannoni si gettano in mare. L' unico problema serio che la comunità riese deve invece cercare di risolvere è quello che ha con se stessa: trovare al proprio interno le energie per organizzare il proprio futuro senza affidarsi all’uomo o alla donna della Provvidenza. Che è quello che ha fatto dal dopoguerra ad oggi.
Rio Marina è l’unico paese, all’Elba e forse anche in Toscana, che può vantare un record: essere stato diretto negli ultimi 50 anni da due onorevoli e un ducetto . Nel dopoguerra i riesi si affidarono alle cura dell’on. Tonietti, parlamentare democristiana con le palle e fede cattolica, che iniziava le riunioni con l’Ave Maria, ma che poco faceva per i riesi, che prendevano la silicosi in miniera. La sostituirono con un prodotto locale che chiamarono “Ducetto”.
E come ogni duce che si rispetti, anche lui durò un ventennio. Il ducetto non li deluse e li guidò bene, ma non fece mancare loro partacce e calci in culo. All’unico sindaco “normale”, talmente normale che venne battezzato “bravo ragazzo”, i riesi, struggendosi per tornare all’antico, non fecero neanche finire il mandato. Arrivati a questo punto dovremmo interrogarci seriamente sul perché di questa propensione dei riesi per gli uomini e le donne forti.
Sarà forse possibile trovare le cause nella storia di questo paese, nel ruolo politico svolto dalla direzione delle miniere che prevaleva su tutti e su tutto. Un’influenza che subiscono un po’ tutte le popolazioni che dipendono da un’unica risorsa. Decenni di attività mineraria sembrano aver avuto due effetti: da una parte, hanno favorito la formazione di una agguerrita élite di minoranza, plasmatasi attraverso dure lotte sindacali.
Questo spiegherebbe la nascita, nel riese, di leaders politici di ottima qualità a cui sono stati affidati, per decenni, le responsabilità di enti, partiti e sindacati a livello comprensoriale. L’altro effetto è che la maggioranza della popolazione si è impigrita nella ricerca, al di fuori di se stessa, di una persona a cui affidarsi; come se non riuscisse ad affrancarsi da una struggente nostalgia del passato: quella del padrone della ferriere.
Visti i risultati, è giunto il momento, per la comunità riese, di prendere coscienza delle proprie risorse e potenzialità e gestirsi da sola e democraticamente.
Elba 2000 - Movimento in difesa dei diritti elbani |
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