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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Scuola: quale futuro? Parla l'assessore regionale Paolo Benesperi
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Periodicamente all’Elba si manifestano in tutta la loro gravità i problemi legato al mondo della scuola. Per lo più si tratta dei disagi che affrontano gli studenti a causa degli edifici scolastici spesso inadeguati, ma in generale sono molte le tematiche "calde". Abbiamo approfittato della presenza sull’isola, nei giorni scorsi, di uno dei massimi responsabili del settore in Toscana per rivolgergli qualche domanda in proposito. Si tratta dell’Assessore regionale Paolo Benesperi, delegato all’istruzione e alla formazione. Siamo partiti chiedendogli cosa si sta facendo in Regione per risolvere i molti problemi della scuola all’isola d’Elba… Per l’Elba – ci ha risposto - possono essere soprattutto individuati due tipi di problemi: il primo è legato alla situazione di mobilità del corpo insegnanti mentre il secondo riguarda le oggettive difficoltà a cui vanno incontro gli studenti elbani che frequentano le sedi universitarie. Per questo secondo tema dobbiamo dire subito che ci siamo già mossi nella direzione giusta: sono circa 13.000 le borse di studio che assegniamo in Toscana e nel quadro del rapporto tra stato di bisogno, disagio legato alla distanza geografica e merito gli studenti elbani si vedono riconosciuto un aiuto importante. Più complesso invece è il problema degli insegnanti che operano sull’Elba e che provengono dal continente. Stiamo studiando forme di incentivo legate al punteggio che speriamo migliorino la situazione. Naturalmente c’è bisogno anche di una collaborazione da parte degli Enti locali… ---------- E… da parte del sistema dei trasporti. Spesso infatti gli insegnanti si lamentano degli orari dei traghetti Toremar e in generale del trasporto marittimo pubblico… --------
Si è vero anche questo. Del resto in Italia niente è più difficile del far funzionare sinergicamente i vari comparti della "macchina pubblica". Comunque adesso siamo anche in un periodo particolare e delicato, basti pensare che è vicino il giorno in cui la Toremar sarà privatizzata. Comunque si deve andare verso quella che chiamiamo una "condivisione solidale" dell’impegno e delle responsabilità, anche perché la scuola è in una fase di trasformazione, di radicamento sempre maggiore sul territorio grazie all’autonomia scolastica. Questo radicamento non deve assolutamente avvenire però in modo conflittuale ma in una maniera convergente. Ad esempio… sul tema dell’edilizia scolastica (per il quale occorre l’impegno degli Enti locali) e, dall’altra parte, le scuole avranno la possibilità di stabilire parte delle proprie attività scolastiche utilizzando il territorio, cosa adesso consentita dalla legge. -------- Però in troppe scuole in Italia mancano attrezzature adeguate… ad esempio per l’informatica e le comunicazioni… -----------
Anche questo è vero, però molto è stato fatto negli ultimi anni. La stessa Regione Toscana ha messo a disposizione fondi per queste strutture didattiche a quegli istituti che lo hanno chiesto presentando i relativi progetti. Insomma molto è stato fatto ed anche la "distanza" tra la scuola italiana e quella degli altri grandi Paesi europei si è molto accorciata. ------ Non a tutti è piaciuta la riforma dei cicli: si allunga la fascia dell’obbligo ma si accorcia di un anno il periodo di studi antecedente alla eventuale formazione universitaria. Inoltre c’è il timore che passi in secondo piano lo studio umanistico, la formazione classica insomma… ----------
Non sono affatto certo che questo possa avvenire: certamente diminuirà il numero del "percorsi" ma rimarrà con tutta la sua importanza il percorso classico. Caso mai vi sarà una razionalizzazione ed una riduzione dei percorsi professionali che passeranno sotto la responsabilità diretta degli Enti locali o addirittura delle stesse aziende. Quindi la riforma dei cicli in realtà delegherà molto della formazione professionale mentre mirerà sempre di più ad una migliore formazione generale, compresa quella classica. |
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