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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Quale turismo all'Elba? Parla il direttore dell'APT Arcipelago Toscano Umberto Gentini
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Intervista di Roberto Adriani
Il Direttore dell’APT Arcipelago Toscano, Umberto Gentini, è un vero elbano. Nato a Poggio nel Comune di Marciana, dopo il liceo classico Foresi, si è laureato in Scienze Politiche a Pisa, discutendo una tesi sulla programmazione economica dell’Isola d’Elba. Ha insegnato in istituti tecnico professionali e dal 1 marzo 1971 ha assunto la direzione dell’Ente Valorizzazione Elba (EVE). Dal 1988 al 2000 è stato dirigente regionale e dal primo giugno 2000 è Direttore dell’APT Arcipelago Toscano. E' inoltre autore di una dispensa di legislazione turistica nazionale e regionale e per incarico della Giunta Regionale, dal 1976 al 2000 ha organizzato manifestazioni turistiche internazionali in Germania, Francia, Belgio e Olanda. Da anni ha un sogno (che poi è quello di tutti gli elbani): riuscire a destagionalizzare l’Elba… ad allungare la stagione del turismo.
Dunque dottor Gentini… Che cosa si intende esattamente con il termine destagionalizzazione turistica?
Ritengo – ci dice- che, almeno nel medio periodo, sia molto difficile organizzare un’offerta turistica invernale. Le attrezzature ricettive dell’Isola hanno requisiti strutturali ed organizzativi idonei per una stagionalità di 7/8 mesi. Per passare a 12 mesi sono necessari investimenti molto rilevanti. Si pensi che gli alberghi aperti durante l’ultimo inverno non erano in tutto più di10. Si può aumentare questo numero con molta gradualità, attraverso una concertazione con l’imprenditoria alberghiera e soprattutto trovando gli incentivi per l’adeguamento degli impianti. Per destagionalizzare inoltre bisogna "riposizionare" il prodotto sul mercato internazionale ed elaborare nuove ricerche di mercato per coinvolgere particolari segmenti della domanda.
Quali sono gli strumenti per allungare la stagione turistica?
Occorre distinguere tra macro e micro marketing. Il macro marketing è fondamentale, ma da solo non produce affari. In questo caso tu fai una presentazione unitaria di tutte le possibilità che offre l’Elba in bassa stagione: la natura, la cultura, la mineralogia, il turismo sportivo e via dicendo. Fatta la presentazione unitaria devi scendere nel particolare, coinvolgere gli agenti di viaggio e poi fare la commercializzazione del prodotto. In quest’ultimo caso è importante che chi fa promozione sia affiancato da un interlocutore in grado di concludere contratti. E' poi importante scegliere i messaggi giusti, ad esempio quando ho iniziato a dirigere l’EVE nel ’71 la comunicazione era incentrata tutta sulla storia e le tradizioni dell’Elba, mentre allo stesso tempo si affacciavano sul mercato nuove realtà come le Maldive o le Seychelles: bisognava perciò cambiare per non andare fuori mercato.
Però forse oggi c’è una riscoperta di queste tradizioni...
Si, però inserite in un contesto nuovo e con strumenti nuovi; l’obbiettivo è quello di recuperare la memoria ed essere al tempo stesso moderni. Si riscoprono le radici e gli strumenti pubblicitari si rinnovano senza dimenticare la tradizione.
Quale è il rapporto tra l’APT che lei dirige e gli altri soggetti istituzionali che a vario titolo si occupano di promozione? L’APT ha ottimi rapporti con tutti i soggetti istituzionali locali, inoltre ha un rapporto strettissimo con la Provincia ed è uno dei collaboratori della Regione. Partecipa anche nelle attività della neonata APET, Agenzia di Promozione Economica della Toscana.
Come è andata la stagione 2000?
E' andata bene per quanto riguarda gli alberghi e i campeggi, abbiamo mantenuto il livello del boom del ’99. Mentre è andata male sul versante delle seconde case e questo non è un fenomeno limitato al 2000 ma è un trend. Anche se non esistono rilevazioni per quantificare l’entità del decremento in termini di presenze, giacché le case in affitto appartengono notoriamente al sommerso ed influenzano solo marginalmente i dati del movimento turistico, le stime indicano una flessione media del 20% e, in alcune zone dell’Isola, addirittura del 30%. se chi affitta le case non accetta la filosofia della qualità, rimane fuori mercato, anche a causa del pesante drenaggio fiscale.
E' possibile fare delle previsioni per la stagione 2001?
I primi dati ci dicono che il turismo straniero (tedeschi, inglesi e francesi) va bene, si calcola un incremento che va dal 3 al 4%, mentre per quanto riguarda svizzeri e austriaci il dato è stazionario. Inoltre si registra un certo interesse dei Paesi dell’est per i campeggi, in particolare di Slovenia e Repubblica Ceca. Per il turismo italiano le previsioni sono molto difficili, anche se la sensazione è che gli indicatori forse siano poco incoraggianti. Molto positivo poi un crescente interesse da parte dei Paesi Bassi, specie dell’Olanda.
Come è cambiata la concorrenza straniera negli ultimi anni?
Le indagini di mercato ci dicono che la risorsa turismo è in pieno sviluppo, questo ci fa piacere però ci sono anche le multinazionali, i grandi gruppi finanziari che stanno investendo molto. Ciò che mi preoccupa però è che investono in strutture, cioè vogliono essere i padroni dell’offerta. Inoltre la "formula villaggio", che è quella che ha il maggior futuro, all’Elba non si può adottare perché i nostri alberghi non si prestano ad una trasformazione di questo tipo e la riconversione comporta tempi lunghi e costi elevati. Allora il pericolo è che questi grandi gruppi acquistino le attrezzature idonee per offrire la formula villaggio e poi, attraverso una forte promozione, convincano i turisti a scoprire altri "paradisi". Quindi dobbiamo parare i colpi facendo leva sulla possibilità articolata dell’Elba, di una realtà cioè che può offrire non solo mare ma anche natura, storia, cultura ecc… questa è la sua forza.
Che cosa manca all’Elba per fare un vero ulteriore salto di qualità?
Io distinguerei. Negli alberghi c’è la mentalità del miglioramento, in altre parole c’è la consapevolezza che il rapporto qualità prezzo è determinante nel controbattere le aggressioni della concorrenza. Oggi l’albergatore ha raggiunto un buon punto di equilibrio gestionale che può favorire il mantenimento delle posizioni acquisite. Anche nel settore dei campeggi c’è una nuova imprenditorialità. Il problema dell’Elba è l’extra alberghiero. La qualità è per tutti gli operatori il passaggio obbligato per rimanere sul mercato. I problemi più grossi derivano da imprenditori non elbani che prendono in gestione attività sull’Isola e non hanno però un interesse a migliorarle. Intendiamoci, l’imprenditore esterno è il benvenuto, come è necessario aprire sempre di più il nostro mercato, purché questi capisca che l’Elba ha una propria cultura imprenditoriale che si è formata attraverso il tempo e che si basa su consolidati rapporti con una clientela "fedelizzata", oltre che sul rispetto delle tradizioni e dell’ambiente.
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