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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Cartelli di divieto di caccia nel Parco da rifare secondo AN ed i cacciatori
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Tabellazione del Parco Nazionale Arcipelago fatta male ed insufficiente secondo il Coordinamento Elbano di Alleanza nazionale. AN ci fa sapere di essere stata contattata dalla locale associazione venatoria che avrebbe manifestato dubbi sulla regolarità della attuale tabellazione. Infatti, secondo le leggi che regolano l'attività venatoria, le tabelle dovrebbero essere della dimensione 20 cm x 30 cm, con sfondo bianco, scritta nera con la dicitura ben evidente "DIVIETO DI CACCIA", con la citazione del relativo articolo di legge, montate su un apposito palo bianco di dimensioni da 2 a 4 metri. Le tabelle, ricorda AN, devono essere visibili a 30 metri di distanza e devono essere visibili da ambo i lati di provenienza. "Può darsi che la legge dei parchi 394/91 disponga la procedura in altro modo – commentano gli uomini della destra elbana - ma se così fosse ci piacerebbe sapere come, dato che, da una lettura che abbiamo fatto della legge stessa, non abbiamo trovato particolari disposizioni sulla tabellazioni". Andati a verificare in loco gli esponenti di Alleanza nazionale, nella zona di Pontecchio – Mastromariano, nel comune di Porto Azzurro, avrebbero trovato poche tabelle, montate in malo modo, alcune addirittura invisibili in quanto seminascoste dai cespugli, altre posizionate in verso contrario al confine del parco, leggibili quindi solo dopo aver sconfinato. Alcune sarebbero state perfino poste, sembra, nel posto sbagliato. "Visto che il Parco ci è stato calato dall'alto – conclude AN - senza aver chiesto il parere della popolazione e riducendo drasticamente la tradizionale attività venatoria, che almeno sia fatta chiarezza su quali siano questi confini, in modo che andare a caccia ritorni ad essere uno sport tranquillo e non vissuto, come adesso, con la paura di sconfinare impropriamente all'interno del Parco.
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