|
Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
|
|
|
Anti-Parco? ...Chi eran costoro?
|
|
Ogni istituzione di aree protette, nel nostro Paese come in altri, causa timori, proteste, a volte comprensibili come nel caso di cacciatori e pescatori. L’istituzione del parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ormai quasi 5 anni fa, non ha fatto eccezione, anzi erano molti allora i cosi detti "antiparco". Assistemmo a manifestazioni di protesta, a iniziative d’ogni genere (vi fu persino un "blocco" di un traghetto che costò agli autori una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Tutto questo però adesso pare lontano… gli "antiparco" sono ormai ridotti a pochi irriducibili. Ma … ogni tanto qualcuno di loro si fa sentire. La stampa locale nei giorni scorsi ha pubblicato l’intervento di uno di questi. Noi non lo abbiamo ricevuto… e ce ne dispiace, però abbiamo ricevuto la risposta che gli dà Legambiente. La proponiamo di seguito poiché ci sembra oltre che brillante e simpatica anche piuttosto… istruttiva.
------------ LEGAMBIENTE - Arcipelago Toscano ------------ Il referendum del Dottor Camici ------------ l Dottor Camici ha inviato una nota alla stampa locale nella quale ritorna sul suo chiodo fisso: eliminare il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. LEGAMBIENTE ha considerato da sempre queste ricorrenti esternazioni una innocua mania ed ha sempre evitato di rispondere, ma ora il Dottor Camici tira inopinatamente in ballo…
"Legambiente stessa, che ha voluto l’istituzione ed ha rappresentati in seno al consiglio di amministrazione che hanno amministrato per cinque anni, è critica: una critica dettata dalla coerenza, come affermano esponenti di questa associazione."
Ringraziamo il Dottor Camici per l’attestato di coerenza, ma il Rappresentante di Legambiente nel Consiglio Direttivo del Parco (il "consiglio di amministrazione" non esiste), e gli "esponenti" di Legambiente ci assicurano di non aver mai confidato al Dottor Camici che il Parco andrebbe abolito. Anzi, tutti hanno detto di non conoscere affatto Camici ma che, posti davanti al dilemma se chiudere l’Area Protetta o l’ultimo alfiere degli antiparco avrebbero scelto a malincuore la seconda ipotesi, naturalmente solo per salvaguardare in uno spazio protetto la specie in estinzione.
Il Dottor Camici dimostra di non essere ben informato e fa un po’ di confusione nella smania di aggiungere le sue critiche distruttive a quelle costruttive di Legambiente:
1) la legge non prevede affatto, come vorrebbe far credere il Camici, di affiancare al parco terrestre quello marino… infatti, quello marino esiste già nelle isole minori ed è il più grande d’Europa; erano solo gli antiparco che dicevano che sia all’Elba che al Giglio con il Parco terrestre sarebbe arrivato automaticamente anche quello marino: BUGIA.
2) Sul Piano e il Regolamento del Parco il Dottor Camici può star tranquillo: sono stati affidati, con regolare gara, insieme al Piano di sviluppo economico e sociale, sono in via di redazione e saremo il terzo parco a dotarsi di questi strumenti; gli antiparco dicevano che non ce l’avremmo mai fatta: BUGIA.
3) Un referendum sul Parco può essere fatto già oggi: bisogna raccogliere 500 mila firme di cittadini italiani ed abolire l’articolo della legge 394/91 che istituisce il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e il Decreto del Presidente della Repubblica del 1996 che perimetra il Parco Nazionale e fissa le misure di salvaguardia, e forse anche qualche decreto legge del 1989/’90. Dopo bisogna portare la maggioranza degli italiani alle urne e farli votare per abolire il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Un po’ complicato, dispendioso e diremmo irrealizzabile. Gli antiparco dicevano che si poteva fare subito un referendum elbano: BUGIA, oggi li smentisce lo stesso Camici.
4) Il Dottor Camici dice: allora abroghiamo e modifichiamo la legge (quella sui referendum a quanto pare). La vediamo dura. Anche perché le leggi sui referendum da modificare sono diverse: quella nazionale (con una modifica anche costituzionale) e, a cascata, quelle delle regioni che, naturalmente, non possono consentire referendum locali su leggi nazionali e Decreti del Presidente della Repubblica. Inoltre, la legge sui Parchi è già stata modificata poco tempo fa dal Parlamento con la legge 426, nessun partito o parlamentare ha proposto l’abolizione o la riduzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Naturalmente, non c‘è niente di antidemocratico a chiedere di modificare Leggi e Decreti così importanti, il problema è farlo consentendo a tutti gli italiani di avere "la sovranità" sulle leggi nazionali e rispettando le precise direttive sull’Ambiente dell’Unione Europea alla quale il Parlamento Italiano ha liberamente deciso di aderire, delegando alle Direttive Comunitarie anche parte della sovranità popolare tanto cara agli antiparco.
La democrazia vive di regole, e queste non possono essere mutate a piacere degli antiparco.
|
|
|
|
|