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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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In vista del G8... un referendum on line per dire no alla omologazione delle idee, delle risorse e della cultura a scapito dei più deboli
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Sarà rappresentato anche il mondo ambientalista elbano, in luglio, a Genova, nei giorni del vertice del G8. Una scadenza attesa e, sotto certi aspetti, temuta da molti nel nostro Paese, per via delle contestazioni che inevitabilmente vi saranno a margine dell’incontro dei capi di Stato e di Governo delle 8 nazioni più potenti del mondo. Legambiente Arcipelago Toscano, soprattutto, sarà a Genova in quei giorni, e non nei palazzi del potere ma per le strade, nelle piazze, vicino alla gente insomma, vicino ai giovani (quelli civili e non violenti) che chiedono un mondo più vivibile e che dicono di no alla globalizzazione, a quella omologazione anche di usanze, costumi e cultura che rischierebbe di porre al centro della nostra vita non più la nostra umanità, i nostri sentimenti, la nostra solidarietà... ma l’effimero profitto economico.
A seguire...l’interevento di Legambiente in proposito, ma prima segnaliamo una interessante iniziativa del Cigno verde che potrebbe dar forza alle istanze di coloro che chiedono un futuro meno dominato dagli interessi delle Multinazionali e più vicino invece alle necessità di tutti noi, più... aderente a quei valori di solidarietà e di conservazione ambientale e culturale che costituiscono l’unica possibilità data al genere umano di evitare una "autoestinzione."
L’iniziativa, per la verità, non è della sola Legambiente ma vede la partecipazione anche di altre Associazioni, impegnate su fronti analoghi, quali l’Arci, la Uisp, le Acli, Mani Tese, Ics, Rete di Lilliput e Tavola della Pace. Si tratta di un Referendum autogestito (si può rispondere ai questi sul sito internet www.legambiente.it ) i cui risultati, negli intendimenti dei promotori, dovrebbero essere resi noti ai potenti riuniti nel vertice.
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Un mondo diverso è possibile ------ Il futuro del pianeta e dell'umanità non può essere affidato alle decisioni di pochi privilegiati -------
Per affermare una prospettiva di sviluppo sostenibile che coinvolga l'intera umanità, occorre che il futuro sia "non solo merci" ma anche migliore qualità della vita, più diritti, più coesione sociale, più partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano, relazioni tra i popoli fondate sulla comune appartenenza al genere umano, coscienza che chiudersi davanti ai bisogni e alle difficoltà dell'altro è non solo moralmente sbagliato ma illusorio visto che nessuno può sentirsi al riparo da tensioni e squilibri anche quando si manifestano a migliaia di chilometri di distanza. Questo è lo scenario in cui si tiene a Genova il vertice dei G8. Uno scenario segnato da profonde ingiustizie: il 20% ricco della popolazione mondiale consuma l'83% delle risorse planetarie, 11 milioni di bambini muoiono ogni anno per denutrizione e 1 miliardo e 300 milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno. I temi di cui il G8 discuterà a Genova sono gli stessi che vedono impegnate nel mondo centinaia di organizzazioni non governative, che con priorità diverse ma seguendo tutte metodi pacifici, non-violenti e democratici, operano nei campi della cooperazione internazionale, della tutela ambientale, della valorizzazione dei diritti di cittadinanza, del pieno riconoscimento della dignità del lavoro, della promozione di modelli economici etici e solidali, dello sviluppo di forme di convivenza multietniche e di scambio interculturale, dell'impegno pacifista, della lotta alle ingiustizie. A Genova porteremo questa grande ricchezza di esperienze e di sensibilità, e sarebbe grave se la risposta degli organizzatori del vertice fosse di trasformare la città in una fortezza inaccessibile vietando qualsiasi manifestazione pubblica. Sarebbe grave e sarebbe il modo più sicuro per lasciare campo libero a quanti preferiscono al dialogo e al confronto anche duro, lo scontro e la contrapposizione violenta. Noi comunque non ci rassegneremo alla militarizzazione di Genova, e faremo di tutto per ottenere risposte impegnative dai leader del G8 alle nostre richieste già sottoscritte da migliaia di cittadini che hanno partecipato al referendum autogestito promosso da otto grandi associazioni (Legambiente, Arci, Mani Tese, Uisp, Acli, Ics, Rete di Lilliput, Tavola della Pace) che può essere votato sul sito internet www.legambiente.com.
- Chiediamo che sia mantenuto l'impegno a cancellare tutti i crediti verso i paesi più poveri e indebitati, e che la Banca Mondiale e il Fondo Monetario siano vincolate a cancellare il 100% dei loro crediti.
- Chiediamo l'introduzione della "Tobin Tax", imposta sulle transazioni finanziarie di natura speculativa che consentirebbe di redistribuire in modo più equo il gettito fiscale tra le diverse componenti sociali, di monitorare i flussi di capitale al fine di combattere l'evasione fiscale ed il riciclaggio dei proventi dei traffici illeciti, di finanziare le politiche nazionali e globali di lotta alla povertà e alla disoccupazione e di salvaguardia dell'ambiente.
- Chiediamo la messa al bando delle armi all'uranio impoverito e la riduzione del 20% entro il 2001 delle spese militari, con l'impegno ad investire le somme risparmiate in programmi di cooperazione alo sviluppo nei Paesi del Sud del mondo.
- Chiediamo che il potere di fissare le regole del commercio mondiale sia tolto al Wto, organizzazione priva di ogni legittimità democratica, e ritorni all'Onu.
- Chiediamo un impegno formale per ratificare entro il 2002, prima della Conferenza di Johannesburg che si terrà a dieci anni esatti dall'Earth Summit di Rio de Janeiro, il Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emisioni dei gas serra.
- Chiediamo che siano poste le basi per una regolamentazione rigorosa dell'immissione nell'ambiente e in commercio degli organismi geneticamente modificati, riguardo in particolare ai rischi ambientali e sanitari e ai rischi di una perdita progressiva di biodiversità legati alla produzione e alla commercializzazione dei cibi transgenici, nonché al tema dei brevetti.
Legambiente Arcipelago Toscano |
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