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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Comuni elbani d'accordo per evitare una emergenza estiva nel ciclo dello smaltimento dei rifiuti solidi
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Ha prevalso il buon senso all’Elba per quanto riguarda l’emergenza rifiuti. Anzi, adesso è improprio anche parlare di emergenza dato che è stata fatta l’unica cosa che c’era da fare ed è stato superato l’unico vero grande problema, cioè la divisione, a volte lo scontro, tra i comuni dell’isola. Il senso di responsabilità ha dunque avuto la meglio sui particolarismi e sui localismi e gli enti locali elbani si sono uniti per superare il momento critico. Si ricorderà che il Comune di Campo nell’Elba aveva fatto una sorta di "fuga in avanti" riappropriandosi della gestione della discarica comprensoriale di Literno ed estromettendo la ditta Daneco che la gestiva assieme al secondo impianto elbano, quello di Buraccio.
Si ricorderà anche l’immediata successiva reazione degli altri sette Comuni dell’isola e la conseguente ordinanza del Prefetto di Livorno che riportava tutto come prima. Si profilava un braccio di ferro dagli esiti incerti e con una sola sicura conseguenza: un peggioramento del servizio.
Adesso invece si è raggiunto l’accordo e il Comune di Portoferraio avrà, fino al 30 novembre, il ruolo di Coordinatore nella gestione del ciclo dei rifiuti. Questo dovrebbe bastare ad evitare un "collasso" estivo del servizio, dovrebbe scongiurare cioè quell’andare avanti "in ordine sparso" che provocherebbe solo guasti.
La soluzione arriverà, naturalmente, quando sarà operativa (si pensa all’inizio del prossimo anno, al più tardi) la ESA, l’Elbana Servizi Ambientali, una SPA derivata dalla AMNUP, la Municipalizzata di Portoferraio, che avrà al suo interno tutti i Comuni dell’Isola che ne stanno rilevando le quote azionarie. La strada che allora si percorrerà non potrà essere che quella di una seria e completa raccolta differenziata, intendimento questo che è comunque già presente in tutti gli enunciati degli Amministratori pubblici dell’isola.
Questo per quanto riguarda il discorso generale e l’impianto-discarica di Literno. Un discorso a parte invece andrebbe fatto sul secondo impianto, quello di Buraccio, nel territorio comunale di Porto Azzurro. Questo inutile e costoso gassificatore, che per fortuna non è mai entrato neanche in funzione, verrà in qualche modo riconvertito.
Adesso separa i rifiuti, allontanando plastica ed alluminio (che prendono poi la strada del continente) dal resto che viene invece spostato in discarica. Ebbene, pare adesso nascere un nuovo problema originato dal fatto che i traghetti non sarebbero più disposti a trasferire sul continente la plastica e l’alluminio usciti dall’impianto di Buraccio.
Sotto certi aspetti si può capire anche l’atteggiamento delle Compagnie dei traghetti, le navi viaggiano a pieno carico, fa caldo... Rimane il fatto che rischia di crearsi una ennesima difficoltà in più. E... l’impianto di Buraccio, adesso, diviene sempre più inutile!..,. Quanto meno incredibilmente sotto utilizzato. In questo scenario le bollette che paghiamo all’Elba come tassa smaltimento rifiuti sono davvero alte.
Nei giorni scorsi si è fatta sentire sul tema anche Rifondazione Comunista che è scesa in campo attaccando tutti, sotto certi aspetti anche facendo di ogni "erba un fascio". Rifondazione critica fortemente i partiti del Centro destra che governano la maggior parte dei comini dell’isola e non manca di accusare il centrosinistra di essere stato sul problema immobile se non addirittura complice.
Rifondazione ricorda anche qualche vecchia storia legata a certa "cattiva politica Elbana" di una decina d’anni fa, in particolare il fatto che ad amministrare la Waste Management, che a sua volta controlla la Daneco, sia Paolo Togni, un manager noto alle cronache elbane per uno scandalo amministrativo di quegli anni. Un fare di ogni erba un fascio che non è piaciuto al centro sinistra elbano.
Ad esempio non è piaciuto ad Umberto Mazantini, autorevole esponente della Margherita ed uomo di punta del mondo ambientalista elbano. Vi proponiamo la sua risposta a Rifondazione Comunista.
------------- Cari Compagni di Rifondazione Comunista,
Ho letto il vostro intervento sui rifiuti e sulla Waste Management Daneco che è ampiamente condivisibile, e non vedo come non potrebbe esserlo, visto che ci citate senza dirlo, perché buona parte delle magagne della Waste le abbiamo comunicate noi di Legambiente alla comunità elbana voi compresi.
C’è però un passaggio in cui avete finito per falsare la storia. Mi riferisco alla vostra cronaca del caso Fondicla-Cosmopoli che coinvolse la classe politica portoferraiese della Dc (capeggiata allora - guarda il caso - da Provenzali) del Psi e del Pci-Pds.
Casualmente l’ultimo segretario portoferraiese del PCI ed il primo del PDS (e voi parlate di PCI-PDS) è un signore che da anni non fa politica, che si chiama Sergio Rossi e che forse più di ogni altro si dedicò in quegli anni ad un marcamento spietato della Fondicla, scrivendo articoli e dossier, denunciando pubblicamente, certo non da solo perché contro le manovre della Fondicla eravamo fortunatamente impegnati in molti dentro e fuori il PCI-PDS come dite voi (e tra l’altro il PDS non c’entra poi molto perché la partita si era già chiusa o quasi quando nacque).
Per avventura poi tra i massimi dirigenti del PCI-PDS c’era anche lo scrivente, che non credo vogliate accusare di contiguità culturale con Togni & C. Ecco, assimilare chi si è battuto per togliere Portoferraio da quelle rapinose unghie a personaggi del calibro dei Chiari, dei Pardi, dei Provenzali, e dei Campitelli è insieme una gaffe ed una cosa profondamente ingiusta.
Se proprio volete cercare il pelo nell’uovo e scoprire chi, all’interno del PCI assunse la posizione più possibilista nei confronti della "convenzione capestro" ed agì conseguentemente, e rileggete gli atti e persino gli stessi interventi della stimatissima persona a cui avete dedicato il vostro circolo, troverete che questi era Giovanni Fratini che, ci dicono, è recentemente molto vicino alle vostre posizioni (altra bella gaffe compagni!).
Ma la gaffe più grande l’avete commessa verso i vostri iscritti che facevano allora parte del PCI, partito di cui personalmente non ho nessuna nostalgia, ma che non credo sia giusto denigrare in blocco.
Ritengo che dobbiate delle scuse a parecchie persone.
Umberto Mazzantini
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