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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Elba ferita dagli incendi boschivi in questa fine dell'estate --- Aggiornamento di domenica 2 settembre 2001 -- : Spaventoso incendio tra Fetovaia, Seccheto e Pomonte
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Pagina aggiornata a sabato 1 settembre 2001 ---
di Salvatore Di Mercurio
Ormai non ci sono dubbi, dopo gli ultimi e frequenti incendi , si parla apertamente di una "strategia del fuoco" finalizzata a colpire il comune campese e in particolare le zone intorno al paese di San Piero. Tre gli incendi scoppiati in questo fine settimana di passaggio tra agosto e settembre. I roghi si sono verificati a San Piero, Sant’Ilario e La Pila, con il diversivo di quello di Pomonte.
Incendi annunciati, forse, tanto e vero che la Regione era corsa ai ripari assegnando un altro elicottero di supporto a quello che già era di stanza nella base logistica dell’aeroporto di La Pila. Il lavoro per i due mezzi anti incendio, nell’ultima occasione, è iniziato con le prime luci dell’alba di sabato primo settembre, quando già con il buio, i Vigili del Fuoco e la Protezione civile del Comune di Campo nell’Elba erano intervenuti per domare le fiamme sviluppatesi intorno alle 5:30 , tra Sant’Ilario e La Pila, a quota 170 metri.
Per spengere l’incendio che minacciava l’abitato di Sant’Ilario ci sono volute circa tre ore. Nel frattempo, a incendio quasi domato, tutte le squadre ant incendio con gli elicotteri erano chiamate ad un super lavoro a Pomonte dove, nelle campagne circostante, era iniziato un altro focolaio. Anche qui sono state necessarie circa due ore per avere la meglio sul fuoco.
Ma non era finita: in località Valle Grande e ancora intorno al paese della Pila le fiamme si sprigionavano con veemenza, attizzate anche da un forte vento di levante. Per fortuna la forza del vento influiva solo in parte sul lavoro degli elicotteri che intorno alle ore 16,00 riuscivano ad avere definitivamente la meglio, nonostante le condizioni meteo continuassero a peggiorare.
Alla fine il lavoro degli uomini antincendio aveva la meglio sul fuoco. Non ci sono dubbi della dolosità degli incendi scoppiati uno dall’altro con un piano ben prefissato. Stranamente tutti intorno all’abitato di San Piero, sono ormai una ventina tra piccoli e grandi focolai scoppiati in questi ultimi mesi, ci si chiede se la mente di chi attizza il fuoco ha davvero lo scopo di colpire il paese collinare. Negli ambienti, già da tempo, circolano alcuni nominativi, forse è giunto il momento di andare a fondo e verificare con se davvero si tratta solo di... chiacchiere da bar. --- Aggiornamento di domenica 2 settembre 2001--- Si... abbiamo decisamente parlato troppo presto, nelle settimane scorse, quando abbiamo detto che questa estate 2001, sul fronte incendi, stava fregiandosi di un bilancio positivo. C’erano stati svariati focolai... ma, anche grazie al pronto intervento di Vigili del fuoco, Guardia forestale e volontari, si era sempre riusciti a limitare i danni a non più di qualche ettaro di cespugli andati in cenere.
Il mese di settembre invece, proprio nel suo primo giorno, ha portato in questo bilancio quel disastro che speravamo non ci fosse. 270, purtroppo, sono gli ettari di terreno percorsi dal fuoco in questo incendio del quale siamo adesso costretti a parlare. Non sono tra l’altro andati perduti solo cespugli e macchia mediterranea stavolta, le fiamme hanno infatti distrutto anche alberi d’alto fusto, anche non non in misura particolarmente rilevante. Certo è che quella tra sabato 1° settembre e Domenica 2 settembre è stata una notte difficile per le centinaia di persone che hanno cercato di fermare le fiamme che stavano distruggendo una delle più belle zone dell’Elba, quella tra Fetovaia, Pomonte e Seccheto.
Questo grande incendio, certamente doloso e annunciato, si è sviluppato nel tardo pomeriggio di sabato ed era stato "anticipato" nelle 24 ore precedenti da altri piccoli focolai, sempre nell’Elba occidentale, nella zona di San Piero e Sant’Ilario, per fortuna "presi in tempo". Per quanto riguarda il "grande rogo" invece è stato tutto più difficile a causa del forte vento che intanto si era levato, un vento che ha anche impedito il lavoro dell’elicottero anti incendio, aggravando ulteriormente la situazione. Le fiamme si sono sviluppate da almeno tre punti diversi e sono inziate... come si suol dire, al momento "giusto" e nel posto giusto". Troppo per non pensare che si tratti di una vera ed organizzata strategia del fuoco. Non piromani maniaci dunque ma una sorta di criminali organizzati che sanno bene come e quando colpire.
Una significativa riflessione in proposito è anche subito giunta da Legambiente che, in una nota , all’indomani del disastroso incendio, ne analizza le cause e prende posizione nei confronti di questa strategia del fuoco. Sono dei criminali da fermare, dice in sostanza il cigno, se non si vuole vedere andare in fumo una parte fondamentale delle bellezze dell’Elba. Sembra addirittura (come diciamo in altra pagina) che molti conoscano i nomi di questi incendiari, le motivazioni dei loro gesti. Ci auguriamo che la civiltà prevalga e che questi nomi vengano fuori, per il bene di tutti noi, per il nostro futuro, anche economico.
Tornando alla cronaca... questo sabato sera elbano è stato caratterizzato dalle altissime colonne di fuoco che si levavano verso il cielo, dal lavoro frenetico e difficile di chi lottava contro il vento per contenere le fiamme, di chi, abitando nella zona era attanagliato dalla paura. Varie abitazioni sono state evacuate e si è molto rischiato di vederle andare a fuoco (cosa che per fortuna non è successa). Una notte da incubo insomma, resa un pò meno terribile solo verso le 4 del mattino di domenica quando si è potuto dichiarare l’incendio sotto controllo, anche perché era intanto arrivata una pioggia che sarebbe poco definire provvidenziale. A quel punto è iniziata la lunga e difficile opera di bonifica. |
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