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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Taglia della Protezione Civile sugli incendiari
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di Sergio Rossi
(Direttore del quotidiano on line Joinelba)
"Scrivi che ora ci siamo veramente rotti le palle!" L’esordio non sarà dei più raffinati, ma rende l’idea dell’imbufalimento del nostro interlocutore, il responsabile della Protezione Civile di Campo nell’Elba, Gian Mario Gentini, annunciando l’ultima iniziativa del gruppo: quella della colletta tra i suoi colleghi che ha fruttato 8.000.000 di lire, una cifra che le donne e gli uomini dell’anti incendio del versante occidentale hanno intenzione di regalare a chi favorirà la cattura di un incendiario. Insomma, una vera e propria taglia sulla testa di chi dà fuoco all’Elba.
"Non ne possiamo più di perdere tempo e sonno– continua Gentini – e subire anche delle aggressioni mentre stiamo a lavorare gratis per la comunità, rischiare la pelle ed andare in ospedale, essere tenuti in scacco da un pugno di delinquenti e poi sentir circolare voci, nate probabilmente dai fumi alcolici di bar ed osterie, secondo le quali ad incendiare saremmo noi o i lavoratori forestali. Per essere chiari... non ne possiamo più neanche dei discorsi da furbetti di politici e responsabili di categorie che lasciano intendere senza dire, che alimentano la cultura del sospetto proprio nei confronti di chi meno se lo meriterebbe"
Ma loro, i volontari, lo sanno chi dà fuoco?
"Se avessimo delle certezze li porteremmo noi in caserma trascinandoli per un orecchio. Non è comunque a noi che spetta indagare. Detto ciò ci vuol poco a capire qual è l’ambito culturale e geografico in cui allignano questi bastardi".
Chiediamo se dobbiamo scrivere proprio "Bastardi"...
"Si bastardi, scrivi così, tanto sarà il titolo di un manifesto che appenderemo ai muri e che firmeremo "Le donne e gli uomini dell’antincendio", gli stessi che si sono autotassati per la taglia. Faremo appello – prosegue - alle forze dell’ordine per una maggiore attenzione ed una più incisiva azione, alle popolazioni, soprattutto del versante occidentale, perché isolino questi violenti, agli educatori, agli amministratori, ai parroci perché levino la loro condanna contro questo inaccettabile tipo di violenza. Soprattutto chiediamo agli uomini delle istituzioni che neanche "facciano flanella" o bevano assieme a chi non esprime una netta condanna. Gli incendi – termina - sono una lama di rasoio che divide la nostra società, se non lo si fosse capito... siamo in guerra ormai, e chi non è esplicitamente contro gli incendiari fa il loro gioco, nessuno si può chiamare fuori". |
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