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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Parco Nazionale Arcipelago Toscano nella bufera
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E’ davvero un momento di grande difficoltà per il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Non vi sarà una chiusura di questo importante Ente che tutela la natura in un importante ecosistema come il nostro, ma certamente una svolta significativa, forse uno scossone che rimetta tutto in gioco, potrebbe essere indubbiamente dietro l’angolo. Di rischio chiusura per il parco aveva parlato lo stesso presidente dell’Area protetta Giuseppe Tanelli in una preoccupata nota nella quale si metteva in evidenza il fatto che il 30 settembre 2001 scadranno i contratti dei collaboratori (il parco non ha ancora dipendenti in quanto i concorsi per la formazione della pianta organica non sono ancora terminati). E in questo scenario va aggiunto che manca la figura del Direttore, dopo le dimissioni di Nino Martino, nel maggio scorso. Insomma manca l’unica persona che avrebbe la possibilità di rinnovare i contratti. Per fare una sommaria e breve cronistoria… negli ultimi mesi il parco ha più volte deliberato per dotarsi di un coordinatore tecnico ammistrativo che svolga le funzioni del Direttore ma il Ministero dell’Ambiente ha sempre giudicato illegittime queste delibere (gli atti di tutto questo si possono trovare nelle news del sito web del parco www.islepark.it ).
Nel frattempo questo lavoro è stato fatto dal Geometra Angelo Banfi dirigente tecnico del Comune di Rio nell’Elba e da quest’ultimo comandato a svolgere le funzioni di coordinatore all’Ente parco. Le ultime deliberazioni del parco andavano nella direzione di individuare proprio in Banfi la figura del proprio coordinatore: una volta accettata dal Servizio Conservazione Natura del Ministero dell’Ambiente la sua nomina Banfi avrebbe chiesto al Comune di Rio nell’Elba l’aspettativa per andare a dirigere il Parco. Ma il Ministero ha risposto picche, salvo in una ultima missiva far sapere al parco che avrebbe invece accettato un proseguimento del lavoro di coordinamento di Banfi ma solo ancora come "comandato dal Comune di Rio nell’Elba".
Un riconoscerne insomma il lavoro svolto e da svolgere… ma non lo status ed il suo effettivo far parte dello staff dell’Ente. Il resto è cronaca (rovente) di questi giorni. Il consiglio direttivo del parco ha approvato venerdi mattina 21 settembre una nuova delibera con cui si dà incarico a Banfi di coordinare il parco (pur dimezzando il compenso da dare al geometra… la delibera, nella sostanza, ripropone però le precedenti). Destinata ad essere di nuovo respinta dal Ministero in quanto non recepisce i "suggerimenti" di quest’ultimo? Pare proprio di sì, almeno secondo alcuni membri del direttivo quali i sindaci Barbetti e Martini che hanno votato contro.
Ma anche secondo Legambiente ed il suo rappresentante nell’Ente, Umberto Mazzantini, il Parco doveva recepire le indicazioni del Ministero (Banfi lavori solo come "comandato da Rio Nell’Elba") e non insistere sulla strada di fargli un regolare contratto di collaborazione coordinata e continuativa, pur riducendogli lo stipendio. Il Cigno verde è subito uscito con un comunicato di fuoco nei confronti del presidente Tanelli, un comunicato per altro firmato dal responsabile nazionale di Legambiente per le Aree protette Fabio Rienzi. Anche Tanelli ha reagito, nel corso di una conferenza stampa pomeridiana (siamo sempre a venerdì 21 settembre, giorno in cui tutto è successo…) ha simbolicamente "stracciato" la tessera di socio di Legambiente che tiene "in tasca – ha detto – da tempi non sospetti".
Il presidente ha definito il comunicato di Legambiente una "intromissione nell’attività di una Istituzione della repubblica quale è un Ente parco nazionale". Tirando le somme… la situazione è difficile. Il parco rischia il commissariamento, come ha più volte sostenuto il Sindaco di Capoliveri Barbetti e come mette adesso in evidenza anche Legambiente. E’ la burocrazia ad aver la "colpa" di tutto questo? Certamente, come per tanti altri settori nel nostro Paese, la complessità ed i cavilli che sono alla base della macchina burocratica rendono difficile il buon funzionamento di un parco, come sottolinea anche il WWF nazionale e ne parliamo in altra pagina.
Se da un lato infatti il parco ha ben rappresentato il suo ruolo di baluardo a difesa della natura dell’arcipelago, dall’altro rimane il rammarico per le potenzialità ancora inespresse, certamente a causa della burocrazia, di un’Area protetta come la nostra, un parco che aspettiamo divenga presto un formidabile volano di sviluppo anche economico.---
Franco Oriolo |
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