Dopo i sostenitori della candidatura Berlinguer a segretario nazionale della Quercia scendono ora in campo i "fassiniani". Incontro pubblico nei giorni scorsi con la presenza di Paolo Benesperi e Andrea Manciulli --- Prosegue il dibattito in seno ai DS albani in vista del congresso nazionale del partito che si terrà a Pesaro in novembre. Da esso dovrà uscire il nome del prossimo segretario nazionale della quercia e, dopo la dichiarazione dei sostenitori della candidatura di Giovanni Berlinguer (tra di essi il deputato del nostro collegio Fabio Mussi) è ora la volta dei "Fassiniani". Hanno presentato nei giorni scorsi, in un incontro pubblico le loro ragioni, presenti, tra gli altri, due amministratori regionali DS di primo piano come Paolo Benesperi e Andrea Manciulli. Ecco il documento elbano di sostegno alla mozione Fassino:
Vogliamo chiarire perché al prossimo congresso dei DS, voteremo la mozione Fassino. Una nuova sinistra deve tenere insieme l’ambizione di essere forza di governo, con la necessità di dare alla nostra politica un forte radicamento sociale. Non deve demonizzare la globalizzazione, ma deve piuttosto indirizzarla in senso democratico per consentirci di combattere le ingiustizie nel mondo. Dipende da chi la dirige e per cosa, sulla base di quali ideali e per quali obiettivi. La globalizzazione, per noi, deve offrire più opportunità, essere più democratica e garantire l’ambiente e la qualità della vita ad ogni latitudine. I governi di centro sinistra Prodi, D’Alema e Amato, hanno dato una prospettiva di sinistra e progressista al nostro Paese. Sono state fatte molte cose buone e di alto spessore sociale, che però non siamo stati in grado di fare apprezzare agli italiani. Va superata una tradizionale concezione secondo cui la modernizzazione di una società e i suoi cambiamenti, entrano meccanicamente in conflitto con i diritti. Siamo oggi di fronte ad un bivio e dobbiamo prendere una decisione che consenta all’Italia di continuare sulla strada indicata dai nostri governi. Vedi la lotta all’inflazione, la disoccupazione scesa ai minimi storici, la riduzione della pressione fiscale, l’ingresso in Europa, ecc… La sinistra deve guidare il cambiamento con una cultura riformista che si misuri con le trasformazioni del mondo del lavoro e le esigenze del sistema produttivo, perché la sfida tra sinistra e destra si giocherà sulla modernizzazione del Paese. Noi riteniamo che le ragioni della sconfitta elettorale stanno in una serie di fattori che vanno rimossi, come l’instabilità politica, la debole coesione dell’Ulivo, la difficoltà dei partiti a stare nella società , la mancata risposta al conflitto d’interessi, il non essere riusciti ad allargare il campo delle alleane e l’insufficiente contatto con i cittadini, il non aver risposto compiutamente alla domanda di modernizzazione che veniva dal Paese. Siamo consapevoli che all’Elba una scelta a favore della "mozione Fassino" può essere interpretata, "emotivamente", come una scelta contro Fabio Mussi. Nel momento in cui operiamo, come militanti, una scelta per il futuro governo del partito confermiamo il pieno sostegno al nostro deputato, di cui abbiamo apprezzato l’intelligente, continua e tenace attività di parlamentare a favore degli interessi della nostra popolazione.
Andreoli Paolo, Bonistalli Marcello, Buono Luciano, Burchianti Cristina, Cignoni Lelio, Della Giovanni, Frangioni Giovanni, Galli Anna, Galli Edmondo, Galli Elidio, Lunghi Luciano, Mibelli Maria, Miliani Paolo, Montauti Fulvio, Muti Luciano, Muti Piero, Nurra Nicola, Pacinotti Alvaro, Paoli Renzo, Rocchi Sauro, Scelza Franco, Scelza Massimo, Testi Patrizia, Zamboni Mario, Zini Angelo.
Portoferraio li, 24 settembre 2001 |