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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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DS: il futuro di Rio Marina passa dal Parco Nazionale
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Dal coordinatore della sezione DS di Rio Marina Mario Giannullo riceviamo e pubblichiamo.
Non passa giorno senza che alcuni soggetti locali affrontino le problematiche del Parco Nazionale con l'obiettivo di svilire e delegittimare la funzione che esso ha di equilibrio e garanzia per la conservazione dell'ecosistema elbano. Il Parco rappresenta ormai un bene fondamentale che, attraverso la tutela dell'ambiente, fa da volano allo sviluppo economico dell'isola. Ne siamo convinti e riteniamo lo sia anche la maggioranza della gente elbana. Sono sotto gli occhi di tutti gli effetti positivi in termini di ricaduta economica.
E' quindi una risorsa che va difesa, conservata ed anche migliorata. Riteniamo anche noi che vi sia la necessità di uno "scambio di territori". Vi sono zone ad alto pregio naturalistico fuori dal perimetro del Parco che possono, in effetti, essere "scambiate" con altre di meno pregio. Ciò che non si può accettare è il continuo mettere in discussione il Parco, spesso anche con atti che ne rallentano l'operatività e la gestione. Il sindaco di Rio Marina, Bosi, con il pretesto di aprire il territorio comunale ai cacciatori, vuole di fatto togliere dal Parco tutto il territorio riomarinese, ad eccezione di una piccola zona a Capo Vita.
In pratica si vuole far sparire la cosiddetta "vetrina dell'Elba" (Calamandriola e Monte Grosso), zone di gran pregio naturalistico e paesaggistico. La questione della caccia deve essere affrontata mediante la rilettura della legge 394/91 sulle aree protette, perché riteniamo che i residenti potrebbero esercitare la caccia nelle aree del Parco, secondo modalità concordate con l'Ente. Tuttavia ciò che interessa di più il sindaco Bosi sono le aree ex-minerarie, per le quali chiede il risanamento ambientale. Vorremmo ricordare, ancora una volta, al sindaco che questo è un problema che sta a cuore a tutti gli abitanti di Rio Marina, Capoliveri e Porto Azzurro.
Dopo il Protocollo di Palazzo Chigi del 10 gennaio 2000, è stato predisposto un piano preliminare d'intervento, fatto proprio dall'Ente Parco, dove sono previsti lavori per 33 miliardi in tre anni, per i quali anche il Demanio ha dato parere positivo. Ma il sindaco sa certamente che per la loro partenza è necessario il coinvolgimento dei ministeri dell'Ambiente, del Tesoro, della Provincia e della Regione Toscana. Allora ci chiediamo che senso ha l'Ordinanza con cui il Sindaco Bosi intima a Fintecna (la società che ancora gestisce le aree ex minerarie n.d.r.) e al Demanio la messa in sicurezza di quelle aree? Gli serve forse per far rimuovere qualche masso dal retro della scuola media? Se così fosse sarebbe ben poca cosa.
Non vorremmo che quest'azione facesse solo perdere tempo e rallentasse l'iter del protocollo d'intesa dell'anno scorso. Tra l'altro pensiamo che sarebbe più utile che chiedesse quale fine hanno fatto gli stanziamenti per il ripristino ambientale delle zone minerarie da lui proposti, insieme all'ex ministro Ronchi, con un emendamento alla legge finanziaria del quale, a suo tempo, si vantò sulla stampa. I Democratici di Sinistra ribadiscono che l'accordo di Palazzo Chigi deve essere portato avanti, questa è l'unica strada che realisticamente può portare al risanamento di quelle aree. Altre strade rallentano solo la soluzione di quest'annoso problema e intralciano il decollo economico del nostro paese.
Mario Giannullo - Coordinatore sezione DS - Rio Marina |
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