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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Il WWF interviene su tre temi di grande attualità
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WWF: "L'incenerimento dei rifiuti è un attacco alla salute e all'ambiente"
Rischiose le affermazioni di Matteoli nel campo della gestione dei rifiuti. Sembra che si lasci il campo libero ad una pericolosa tendenza da parte delle Regioni sempre piu' propense a costruire di nuovi costosissimi impianti contribuendo a smantellare le indicazioni del decreto Ronchi che pone come priorita' la riduzione dei rifiuti all'origine, il recupero e il riuso dei materiali. Se si volesse incenerire anche solo il 50% dei rifiuti oggi prodotti dovremmo rassegnarci alla realizzazione di almeno 200 impianti che produrrebbero 5 milioni di tonnellate di ceneri da smaltire ogni anno ed emissioni di sostanze pericolose, prime fra tutte le diossine. Il problema non sarebbe poi risolto, ma al contrario si creerebbe un vertiginoso aumento della produzione di rifiuti necessaria al mantenimento degli impianti stessi. Il risultato e' un pesante attacco alla salute pubblica e all'ambiente che riflette l'assoluta mancanza di strategie ed obiettivi del Governo rispetto alle priorita' date dalla normativa europea e nazionale. Voler incenerire i rifiuti tal quali vuol dire respirarseli tutti immediatamente al 70% del loro peso, e piu' tardi assorbire il restante 30% attraverso la catena alimentare inquinata dalle discariche che ricevono i residui altamente tossici prodotti.
Roma, 23 ottobre 2001
Ufficio Stampa WWF Italia
Il TAR Conferma il 'no' sulla caccia ai passeri, ma solo per pochi giorni ancora. La sospensiva della Corte amministrativa toscana verso una delibera regionale era arrivata a seguito di un ricorso di WWF e LIPU.
Ancora per tutto ottobre niente sparatorie a scapito dei piccoli passeri nella nostra regione. Il TAR della Toscana ha infatti confermato la sospensione della delibera con cui la Regione Toscana nello scorso settembre aveva concesso la caccia alle specie Passera d'Italia e Passera mattugia, in evidente contrasto con le normative europee. Grazie a un ricorso di WWF e LIPU la delibera in questione era già stata bloccata dal TAR in via cautelare dopo sole due settimane dalla sua approvazione e ora la sospensione viene definitivamente confermata (in attesa della sentenza finale sul merito). Come è noto, però, la Regione Toscana pur di riuscire a mandare i cacciatori a sparare ai poveri passeri (e sapendo che una delibera sarebbe stata con ogni probabilità bloccata dal TAR per la sua illegittimità) non si era limitata ad approvare la suddetta delibera, ma aveva nel frattempo approvato un'analoga legge, nonostante che la stessa legge fosse stata il mese precedente bocciata dal Commissario del Governo per evidente contrasto con le norme europee. Clamorosamente questa volta la legge, pur senza alcuna modifica, è passata (potenza delle lobby venatorie!) ed è stata pubblicata sul Bollettino Regionale il 17 ottobre (segnando un grave passo indietro della nostra Regione per quanto riguarda le politiche di tutela della fauna selvatica e il rispetto delle norme comunitarie). Si ricorda tuttavia come una legge entra in vigore dopo 15 giorni dalla sua pubblicazione (dopo cioè il periodo della cosiddetta 'vacatio'). Pertanto, dal momento che il TAR ha confermato la sospensione della delibera (in precedenza accordata in modo preliminare a scopo cautelativo), la caccia ai passeri resta chiusa fino al 1° novembre. Fino a questa data dunque sparare ai passeri continua ad essere un reato. Per quanto riguarda il dopo 1° novembre, la questione comunque non finisce qui e le Associazioni continueranno a battersi in tutte le sedi idonee per il rispetto delle normative comunitarie.
Firenze, 20 ottobre 2001
WWF Toscana - LIPU Toscana
Canile comprensoriale elbano. Il dilemma di San Martino.
Prima parte.
"All'Elba non c'è il canile comprensoriale previsto dalle leggi" - dicono i Ragazzi del canile - che aggiungono: "Da anni lottiamo perchè venga costruito un nuovo canile, una lotta che altri hanno cominciato molti anni prima di noi, senza mai vederne la conclusione" e poi: "Viviamo su una piccola isola e trovare un luogo facilmente raggiungibile ma lontano dalle abitazioni e senza espropriare nessuno, sembrava impossibile. Poi nel maggio del 1999, la Regione Toscana ha concesso un terreno demaniale in località San Martino proprio per la realizzazione di un canile comprensoriale" e ancora: "Ci sono volute settimane perchè la Comunità montana affidasse l'incarico del progetto ad un architetto, mesi per approvare la variante in Consiglio Comunale" Altri commentano "era un progetto che aveva già ottenuto l'avallo del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, che avrà ben valutato l'impatto naturalistico della struttura che doveva collocarsi nel suo territorio!". E quando si apprende che "le motivazioni del diniego della Soprintendenza sono fondate sulla boscosità della zona che era stata individuata" qualcuno esclama: "Sconcertante! Dopo che hanno permesso di costruire persino sulle scogliere oltre che nei boschi! Su un'isola dove le condotte a mare scaricano i liquami a 50 metri dalle spiagge e i piani regolatori prevedono ancora colate di migliaia di metri cubi di cemento! E' chiaro che qualcosa non va".
Seconda parte:
Viene in ferie a Procchio da anni una biologa milanese, che ama passeggiare per i boschi di San Martino, Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, e che per combinazione parla con qualche operaio che proprio lì sta facendo un lavoro egregio di sistemazione del sottobosco e della sentieristica. Quando la turista lo scrive sui giornali, tutti noi che crediamo di essere informati veniamo a sapere che: "Secondo i documenti di progetto verrebbe sacrificata una parte della foresta per dare spazio ad un sistema di costruzioni (ottocento metri quadri), proprio nel cuore dell'anfiteatro naturale alla testa della valle di San Martino"; "A meno di 500 metri di distanza dal notissimo complesso di edifici storici della Villa Napoleonica"; "Nel 1999, con un investimento di parecchi quattrini, la foresta è stata perfettamente ripulita dal sottobosco"; "Oggi ad accogliere i visitatori, i trekkers della Grande Traversata Elbana e le scolaresche, è stato completamente realizzato un percorso didattico attrezzato in perfetto stile"; Per contro tutto ciò sparirebbe in quanto Il Progetto della Comunità Montana prevede: "nel Parco nazionale un vasto sistema di costruzioni nel cuore della foresta, anche con abbattimento degli alberi" "un adeguamento obbligato di tutte le infrastrutture, acqua, impianto fognario, elettrico e telefonico, compresa una pesante viabilità per i necessari veicoli di servizio" "è prevedibile l'inquinamento delle acque pluviali e delle falde, quando la struttura sarà operativa, che inevitabilmente si diffonderà in tutta la valle sottostante, così come l'inevitabile inquinamento sonoro".
Terza parte:
Nessuno può dire che il WWF non stia dalla parte (dell'uomo) e degli animali. L'ultima volta che parlammo di canile era il luglio del 1998, quando si pensava, a torto, di aver trovato una collocazione adatta al Buraccio; poi venne l'ipotesi di Colle Reciso, ancora dopo nacque l'associazione dei Ragazzi del Canile. Del resto i volontari del canile avevano già avuto pubblicamente il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza, tra loro c'era anche qualche nostro socio, per cui il WWF accolse con soddisfazione la notizia, del febbraio 2000, secondo la quale il nuovo Presidente della Comunità Montana Andrea Sirabella avrebbe portato avanti la soluzione di San Martino. Purtroppo la denuncia di settembre della biologa milanese ci ha fatto capire, solo oggi, come l'ambiente e la salvaguardia del paesaggio possano essere a rischio anche per interventi nati con le migliori intenzioni di questo mondo. C'è stata evidentissima nell'ultimo anno una insufficiente circolazione di informazioni. E' mancato il coordinamento fra associazioni. Come WWF ci prendiamo la responsabilità di esserci occupati di altre emergenze ambientali della nostra isola. Altri si assumano la responsabilità di non avere allargato il dibattito su questa localizzazione del nuovo canile e di non avere mai detto con trasparenza che si sarebbero tagliati alberi e costruito nella foresta demaniale di San Martino, per fare un canile nel cuore di quella valle del Parco Nazionale. Il WWF non può scegliere "o gli animali o gli alberi", vogliamo restare coerenti fino in fondo. Il più grande problema ambientale della nostra isola, attualmente, è il rischio della sua inutile cementificazione. Gli amici dell'associazione "I ragazzi del canile " che pure dicono che "i piani regolatori prevedono ancora colate di migliaia di metri cubi di cemento" hanno perciò oggi l'occasione di dare l'esempio. Dal dilemma canile o bosco riteniamo se ne debba uscire intelligentemente tutti, e il WWF non si tirerà indietro, salvando sia il canile che il bosco. Abbiamo capito che l'unico merito di quella localizzazione a San Martino è stato l'essere costata nulla in termini di lire, e che sulla localizzazione stessa e una corretta valutazione di impatto ambientale, diversi Enti pubblici potevano fare di più e meglio. Il WWF dà onestamente atto alla Soprintendenza pisana di avere fatto ancora una volta il suo dovere, e si augura che nessuno a Roma cambi la decisione, grave ma saggia, presa dal Soprintendente Guglielmo Malchiodi. Vediamo sempre più all'Elba spendere miliardi su miliardi (che, per l'appunto, la prima mareggiata rimette al posto di prima) e… i miliardi sono stati spesi. Certe volte si ha l'impressione che i soldi arrivino prima delle idee su come spenderli. Si spenda qualcosa per acquistare un terreno di minore valore ambientale di un pezzo di Parco Nazionale, e quella, per il canile comprensoriale, sarà la giusta soluzione.
WWF Arcipelago Toscano
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