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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Legambiente dice no al vino trangenico
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Squadra che vince non si cambia. Ma solo nel calcio. Tra una settimana al Consiglio agricoltura a Bruxelles si discuterà infatti per l'ennesima volta della commercializzazione delle viti transgeniche, incuranti del fatto che il mercato va già a gonfie vele e che il vino transgenico, in assenza di regole più rigide nell'etichettatura, sarà per i produttori tradizionali un concorrente sleale.
All'ordine del giorno della riunione del Consiglio agricoltura prevista per 19 dicembre c'è una direttiva che contiene una sezione dedicata alla "commercializzazione dei materiali di moltiplicazione vegetativa della vite": in sostanza si spiana la strada alla produzione di Aleatico o chianti con viti geneticamente modificate.
"Non ci sono motivazioni alla voglia di transgenico - ha messo in evidenza Ermete Realacci, presidente di Legambiente - soprattutto quando parliamo di vini. Il vino europeo gode di fama, prestigio e mercato internazionali grazie alle sue superbe qualità. L'apertura agli ogm risponde solo agli interessi delle industrie del biotech che premono su Bruxelles".
"Alla mancanza di motivazioni bisogna aggiungere i rischi per i produttori tradizionali: proprio loro infatti, in assenza di una normativa che regolamenti la tracciabilità dei prodotti e la loro etichettatura, saranno colpiti dalla concorrenza 'sleale' dei nuovi vini ogm. Lo dimostra il protocollo che sancisce il blocco a qualsiasi tipo di produzione Ogm, un documento firmato da Legambiente insieme agli oltre 400 comuni che aderiscono a 'Città del Vino' e che producono doc di qualità come il Barolo, il Gattinara, il Chianti e il Marsala".
"Al ministro Alemanno - questo l'appello dell'associazione ambientalista - chiediamo che si faccia portavoce degli interessi di produttori e consumatori e si impegni perché dalla direttiva venga stralciata la sezione dedicata ai vitigni geneticamente modificati, rimandando la questione a quando in Europa sarà stata varata la norma sulla tracciabilità di tutte le fasi di produzione degli alimenti e sulla loro etichettatura".
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