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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Il Parco Nazionale recupera la zona umida di Mola
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Rifiuti, vecchie barche abbandonate, carcasse arrugginite di oggetti ormai non più riconoscibili. Una strada sterrata segnata da colate di cemento. Piccole discariche di inerti sulla spiaggia e dentro il canneto.
La zona umida di Mola è lì, a ridosso dell'omonima spiaggia, stretta fra le strade provinciali che portano a Capoliveri e Porto Azzurro, un fazzoletto di terra inserito nell'area protetta dal Parco Nazionale.
In quest'area palustre dell'Elba ci sono gli aironi, altri uccelli migratori di ogni specie e piante rare ormai introvabili in tutto l'Arcipelago. Lunedì partiranno i lavori di pulizia che fanno parte del progetto del Parco finalizzato al recupero, alla manutenzione e alla riqualificazione naturalistica della zona umida.
I primi interventi riguardano la rimozione dei rifiuti sparsi, la pulizia e la regimazione dei corsi di drenaggio, l'estirpazione delle specie vegetali infestanti e la messa in opera di staccionate di tipo maremmano per consentire esclusivamente il passaggio pedonale.
A questi interventi seguiranno quelli inerenti la vera e propria rinaturalizzazione dell'area e l'allestimento di sentieri per l'osservazione didattica delle specie animali e vegetali presenti nella zona.
La baia di Mola e la sua zona umida rappresentano un ecosistema terra-mare unico nel contesto dell'Arcipelago Toscano e nella quale sono presenti habitat naturali di interesse comunitario la cui conservazione e protezione è sancita anche dalla convenzione di Ramsar. Mola rappresenta, in particolare un luogo di sosta privilegiato nei circuiti migratori dell'avifauna nel bacino tirrenico.
Sono 62 le specie di uccelli, alcune delle quali di grande rarità e bellezza individuati e censiti nei canneti di Mola. Dall'Airone al Cavaliere d'Italia fino alla Gallinella d'acqua e al Cannareccione, una rara specie che in tutto l'Arcipelago nidifica solo a Mola.
"La difesa della zona umida di Mola e delle Dune di Lacona, - dice il Presidente Giuseppe Tanelli - caratterizza, da anni, l'impegno e le azioni delle associazioni ambientaliste elbane. Per il Consiglio Direttivo del Parco Mola e Lacona sono stati uno dei primi e più significativi impegni assunti nei programmi dell'Ente. C'è voluto un po' di tempo per superare viscosità burocratiche e alcune inerzie politiche e culturali ma oggi i lavori sono finalmente iniziati".
"Nel loro svolgimento - continua Tanelli - non mancherà l'occasione di incontrare qualche piccolo ostacolo, ma ormai la diffusa consapevolezza di quale patrimonio sociale ed economico sia racchiuso nella natura di Mola e Lacona credo che rappresentino una buona garanzia che permette di vedere con ottimismo al futuro. Questo non vuol dire certamente di abbassare la guardia ma semplicemente che furbizie e opportunismi trovano nell'Arcipelago spazi di manovra sempre più ristretti".
Sempre per quanto riguarda l'attività del Parco meritano di essere segnale altre iniziative, assieme ad altri obiettivi raggiunti. Ad esempio l'avvenuto recupero dell'area di Calamita, nel capoliverese, che era stata devastata da un disastroso incendio alcuni anni fa. Il relativo intervento di ripristino da parte dell'area protetta non si era fatto attendere e adesso... la natura torna a fiorire anche dove era passato il fuoco.
Sul fronte delle iniziative promozionali invece vanno ricordati un nuovo passaggio sulle reti Rai dell'Arcipelago Toscano, più precisamente nella trasmissione "Geo & Geo" condotta da Sveva Sagramola, e l'adesione del Parco Nazionale alla Campagna "Piccola Grande Italia" promossa da Legambiente e dal Maurizio Costanzo Show per la valorizzazione e il sostegno dei piccoli comuni italiani.
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