|
Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
|
|
|
Fronte del porto: il sito e i mali del mondo
|
|
Elba 2000 risponde al nostro commento critico sul suo intervento riguardante il sito web dell'Autorità portuale di Piombino. In calce aggiungiamo la breve contro replica di ElbaOggi -------------------------------------------------------------------------------- Un commento critico al nostro pezzo dal titolo "Fronte del Porto: il sito" apparso su Elba Oggi richiede, da parte nostra, qualche precisazione in modo che chi lo ha letto non si faccia un 'idea sbagliata sui componenti il movimento Movimento e sulle sue finalità. Queste le accuse che ci sono mosse: di essere insensibili ai drammi del Mondo, le stragi in Palestina, il divario tra paesi ricchi e quelli poveri, i gas emessi dai paesi ricchi nell'atmosfera che provocano l'effetto serra, ecc.
E ancora di essere egoisti, provinciali e sprovveduti. Perché ci siamo meritati questo trattamento? Perché abbiamo fatto una scoperta interessante che abbiamo rivelato: nel sito ufficiale dell'Autorità Portuale di Piombino sono spariti i collegamenti per l'Elba: una cinquantina di corse al giorno e l'intero flusso turistico europeo formato, nel corso dell'anno, da centinaia di migliaia di auto e qualche milione di passeggeri.
Abbiamo anche messo in evidenza come la stessa Port autority si sia rifiutata di far entrare altre compagnie, che vorrebbero operare collegamenti per Elba, costringendoci a sopportare il peso di una situazione di monopolio (vedi nuove tariffe Moby) con riflessi negativi sulle popolazioni e i sull'industria turistica. Tutto qui. Che cosa c'entra tutto questo con i mali del mondo? Direte voi. Nulla, evidentemente.
Aggiungiamo solo che questa nostre posizioni sono stata fatte proprie da tutte le categorie produttive dell'Isola come chi ha letto i giornali ha potuto constatare. Perché allora l'estensore del testo ci fraintende? Secondo noi è caduto nella trappola in cui cade chi ragiona per schemi e si affida per di più ad un linguaggio generico. Noi, quando affrontiamo temi come questi, lo facciamo con umiltà e ci sforziamo di essere precisi e chiari. Appunto per non essere fraintesi e ci dispiace quando non ci riusciamo.
Cerchiamo di spiegare: Elba 2000 non ha mai utilizzato il termine Piombino come categoria (intendendo la popolazione cioè i piombinesi). Così come non ha mai utilizzato espressioni come: i Livornesi, o i Fiorentini, ma ha invece parlato sempre di Palazzi livornesi fiorentini o romani. Questo per distinguere le popolazioni dalle lobby affaristico - politiche che attecchiscono nei palazzi del potere.
Non è una distinzione di poco conto perché mentre ad una cricca è possibile attribuire fatti e scelte concrete (perché opera nel concreto) è impossibile farlo ad un'intera popolazione (che non è un soggetto operativo). Chi lo fa, lo fa a suo rischio e pericolo perché con questo tipo di generalizzazioni si sa dove si inizia ma non si sa dove si finisce.
Altra trappola in cui si può cadere quando si tratta di questi temi è incorrere nella confusione di piani: quando si discute bisogna che le diverse argomentazioni poggino su un piano comune e che abbiano anche un'unica scala di lettura della realtà a cui si fa riferimento. Non agirebbe così il fornaio che, ad un cliente che gli facesse notare il pane poco cotto, rispondesse di vergognarsi e di pensare ai bambini africani che muoiono di fame perché pane, loro, non ne hanno né cotto né crudo.
I fornai forse non sono tenuti a conoscere i piani di riferimento linguistici ma li devono rispettare. Se vogliono continuare a vendere pane. Vi è poi un altro aspetto su cui spesso si ci si confonde e sul quale è bene invece spendere due parole. Concerne il rapporto fra popolazioni e territorio ed è sintetizzato nella seguente affermazione: l'Elba non è nostra perché è un bene dell'Umanità. Si tratta, evidentemente, di uno slogan che contiene un tranello linguistico - concettuale di origine ambientalista (o parchista).
E come tutti gli slogan contiene una verità e ne esclude altre. E queste dovrebbero essere trovate, ancora una volta facendo le necessarie distinzioni. Tentiamo: se riferendoci alle bellezze dell'isola diciamo che sono un patrimonio dell'umanità, nel senso che chiunque (in teoria) ha il diritto di goderne, così come un cinese ha il diritto godersi la Cappella Sistina o ascoltare Mozart, allora siamo d'accordo: l'Elba è certamente un bene di tutti, come lo sono il Gran Canion o i mosaici di Galla Placidia.
Ma questo non lo mette in discussine nessuno. Di più: su questo godimento universale dei beni ambientali e storici si basa l'industria turistica mondiale e quindi anche quella dell'Elba. Ma è anche fin tropo evidente (ma su un altro piano però) che nessuno può avere gli stessi diritti che gli elbani hanno sull'Elba, cosi come i romani su Roma, i veneziani su Venezia, ecc. E questo semplicemente perché il legame di una popolazione con la propria terra è un legame naturale molto forte.
Un legame naturale riconosciuto anche come fonte di diritto e su cui si basano tutti sistemi legislativi democratici, che regolano sia il diritto di proprietà , tout court, sia il diritto di gestione della cosa pubblica e del territorio. Quindi anche il diritto allo sfruttamento delle ricchezze (come fanno gli arabi con il petrolio, tanto per fare un esempio). Detto questo è giusto anche avere presenti i mali nel mondo. Ma non lo si fa rifiutandosi un bombolone alla crema a colazione perché questo potrebbe salvare un bambino africano.
Ma dando una risposta a un'esigenza di carattere morale: cercare di mettere in rapporto, sempre ed in ogni momento, la nostra esistenza, le nostre aspettative e speranze e anche, naturalmente, i nostri problemi e dolori con quelli del resto del mondo. Che sempre più spesso ci appaiono così drammaticamente vicini. E da qui far derivare poi i nostri comportamenti sociali e anche politici.
Ebbene, su questo piano, è vero il lamento di alcuni elbani soprattutto appartenenti alle categorie emergenti dei nuovi benestanti, figli obesi della giovane e fiorente industria turistica, sta diventando sempre più insopportabile. Ma se non si deve generalizzare sui piombinesi non dobbiamo farlo neanche sugli elbani. I quali non sono tutti proprietari alberghieri né tutti benestanti.
Ma noi, Elba 2000, movimento locale che affronta temi locali, ci siamo limitati a rilevare solamente che, secondo l'Autorità di Portuale di Piombino dal porto di Piombino, appunto, non vi sarebbero collegamenti marittimi per l'Elba. Tutto qui. Non si può, per questo scaricarci addosso le tragedie del Mondo. Né l'esistenza di queste può legittimare chiunque a fare scempiaggini e costringere noi a sopportarle.
Ultimo punto importante: Elba 2000 non ha mai visto lo sviluppo turistico della Val di Cornia come una minaccia per il turismo elbano (come potrebbe mai esserlo?) ma anzi ha sempre auspicato forme di collaborazione di cui dovrebbe giovarsi soprattutto la Val di Cornia. Come abbiamo scritto nello stesso articolo.
Elba 2000
--------------------------------------------------------------------------------
I toni garbati e civili di Elba 2000 in risposta alla nostra critica della scorsa settimana ci inducono alla brevità in questa contro replica e, soprattutto, alla ricerca di un dialogo quanto più costruttivo possibile. Elba 2000 argomenta con i contenuti che le sono propri la sua risposta alla nostra riflessione, altrettanto facciamo noi.
Dire che l'Elba, come ogni altro luogo, sia un bene dell'umanità è scontato, ovviamente, sul piano naturalistico e paesaggistico. Ma quello che volevamo dire è altro, e prende le mosse da un sogno che coloro che ne hanno timore definiscono utopia: quello di vivere in un mondo senza confini né nazionalismi o localismi o interessi personali di sorta.
Sentirsi a casa propria ovunque, ed ovunque essere accettati come persone in grado di "dare qualcosa". Un mondo nel quale località contigue (e meno contigue) si aiutano a vicenda, senza mai guardarsi in cagnesco (magari "facendosi la guerra" per poco nobili motivi politici, o meglio... partitici).
Ecco in questo contesto riteniamo che "una parte di Elba" (e non ci riferiamo necessariamente ad Elba 2000, che invece forse, lei sì, è caduta in una trappola) abbia un atteggiamento localista e strumentale nei confronti delle zone continentali a noi più vicine.
F.O.
|
|
|
|
|