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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Spiaggia di Cavo ancora... ferita
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"Ho comprato una casa a Cavo nel 1992 perché ero rimasta affascinata da quel piccolo paese con le sue spiaggette e l'acqua cristallina che costeggia il lungomare. Come molti sapranno tre anni fa è stata perpetrata una vera catastrofe ambientale..."
Inizia così una lettera che abbiamo ricevuto da una nostra lettrice (e non è stata la sola...!) che ci sollecita affinché affrontiamo un tema del quale gli organi di informazione elbani si sono molto occupati in passato ma che, ad onor del vero, ultimamente trascurano: la situazione in cui si trova la spiaggia di Cavo.
Si ricorderà che tutto iniziò anni fa con un incredibile ripascimento sbagliato dell'arenile che, come molti altri, era interessato dal fenomeno dell'erosione marina. Incredibile perché... non fu messa sulla spiaggia che si restringeva nuova sabbia ma una terra ferrosa proveniente dalle zone minerarie di Rio Marina.
Di qui il colore rossastro che assunsero le acque antistanti e il luccicare del ferro sulla spiaggia. Scoppiarono roventi polemiche, il sindaco riese di allora dovette dimettersi ed arrivò un Commissario prefettizio che amministrò Rio Marina e la sua frazione di Cavo fino alle elezioni del 2001, quando si insediò la attuale amministrazione del senatore Francesco Bosi (per inciso... la prima di centro destra dopo 3 decenni di giunte rosse).
Oltre alle polemiche ed al Commissario prefettizio, arrivarono anche le denunce, una inchiesta della magistratura ed il sequestro giudiziario sull'arenile (che c'è ancora). Arrivò inoltre un periodo di crisi per Cavo che viveva di turismo e... della sua spiaggia.
Non sono arrivate invece le possibilità per ripristinare in tempi brevi l'arenile: innanzitutto c'è stato il sequestro giudiziario, inoltre sembra che il problema sia davvero di difficile soluzione e il denaro stanziato per ridare una spiaggia a Cavo (sembra 780 milioni di vecchie lire) sarebbe, secondo quanto si dice a Rio Marina, in ambienti comunali, del tutto insufficiente.
Comunque è stato di recente affidato uno studio per trovare un'adeguata soluzione al problema. Se ne occupa il Professor Pierluigi Aminti, del Dipartimento di Ingegneria civile dell'Università di Firenze, e l'augurio è che una soluzione ottimale e definitiva si concretizzi al più presto, assieme ai finanziamenti ulteriori che a questo punto paiono indispensabili.
Va sottolineato anche un aspetto, affinché non si creino confusioni. Parliamo del fatto che l'Amministrazione riese ha ricevuto sul finire dell'anno scorso anche un cospicuo finanziamento dal Ministero dell'ambiente (5 miliardi di lire) che però è finalizzato al recupero delle aree ex minerarie, e che quindi non può essere usato per altri fini.
Per quanto ci riguarda comunque... non lasceremo cadere l'argomento. Nelle nostre prossime uscite approfondiremo la scabrosa questione sia sentendo cosa ci dicono gli amministratori comunali di Rio Marina che dando voce agli abitanti di Cavo che da troppo tempo vivono drammaticamente questo vero disastro ambientale.
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