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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Crisi idrica: ancora sull'invaso sotterraneo
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Ci scrive Marcello Meneghin, tecnico acquedottista che ha proposto all'Elba di risolvere i propri problemi di carenza idrica attraverso la costruzione di un grande invaso sotterraneo.
Si tratterebbe di una galleria lunga circa 25 chilometri e del diametro di 10 metri che dovrebbe essere realizzata a 150 metri di altitudine lungo la circonferenza del Monte Capanne. Il progetto è stato presentato nelle scorse settimane in un convegno a Portoferraio, all'Hotel Airone.
Il progettista adesso ci scrive rispondendo ad alcuni dubbi che abbiamo sollevato nel nostro articolo in proposito la scorsa settimana. Dicevamo, in sostanza, che un intervento di questa portata ci pare eccessivo e costoso per l'Elba che in fondo soffre di carenza idrica per non più di due mesi l'anno.
Forse basterebbe, dicevamo, razionalizzare il servizio di approvvigionamento e distribuzione idrica (sembra che adesso dagli acquedotti elbani, compreso quello sottomarino, vada persa, a causa del loro stato fatiscente, quasi la metà dell'acqua disponibile) e aggiungere nuovi pozzi e qualche dissalatore per attingere dal mare.
Senza contare poi il fatto che un allungamento della stagione turistica ed una ripartizione più uniforme delle presenze nell'arco dell'anno risolverebbero il problema. Del resto L'Italia è l'unico tra i Paesi sviluppati che ancora si ferma in agosto per le ferie. Basterebbe che le grandi fabbriche del nord decidessero di non chiudere in estate, per un mese, ma di andare ad una turnazione delle vacanze dei dipendenti.
In questo caso gli italiani comincerebbero a scegliere anche altri periodi, oltre al canonico ferragosto, per la loro villeggiatura e questo farebbe molto scendere i consumi d'acqua nel momento critico per l'Elba.
E per finire abbiamo anche la sensazione che perforare per 25 chilometri una montagna lungo la sua circonferenza... qualche problema di carattere ambientale dovrebbe porlo. Ma questo lo diranno con certezza, eventualmente, gli esperti...
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Spett.le Elba oggi
Nel numero 59 del 20 giugno 2002 del Vs settimanale sono riportate alcune critiche al mio progetto di sistemazione definitiva del servizio idrico dell'Elba da attuarsi tramite un grande serbatoio sotterraneo.
Dico subito che mi fa piacere leggere commenti, anche se negativi. Quello che dispiace è il constatare come, nonostante la gravità del problema e fatte salve alcune encomiabili eccezioni, iniziative come la mia, rimangano nell'indifferenza generale.
Devo anche far presente che l'aver pensato ad una soluzione particolare per l'Elba non è un'idea stramba che è frullata nel cervello del sottoscritto, semplicemente fa parte delle cose che vado facendo da almeno 40 anni: prima le facevo per lavoro ora lo faccio per passione.
Altra cosa importante: quello da me redatto è soltanto un progetto-idea di massima che è tutto da verificare sia sotto gli aspetti idrogeologici, sia da quelli acquedottistici veri e propri. Ed è questa la richiesta avanzata dalla Faita nel convegno del 13 giugno 2002: esaminare a fondo il progetto e farlo verificare da esperti. Passo a commentare una per una le vostre considerazioni.
A) - Opere forse dannose per l'ambiente Ho buoni motivi per ritenere che le opere che danneggiano meno la bellissima isola siano quello sotterranee come quella da mè proposta
B ) - Opere forse non eseguibili e rischi di natura geologica Fatti salvi i doverosi accertamenti cui accennavo, la parte occidentale dell'Elba, come confermato nella numerosa letteratura tecnica esistente e nella relazione che il dott. Campitelli, geologo elbano, ha fatto nel convegno dell'Airone, è costituita da granito di ottima qualità nel quale è sicuramente possibile scavare una galleria da 10 m, di diametro senza creare inconvenienti di sorta. Lavori del genere si sono eseguiti per la viabilità in molte parti d'Italia anche in presenza di rocce molto meno consistenti (in tal caso si registra soltanto un aumento dei costi). Da tener presente che il serbatoio/galleria in argomento presenta solo il vincolo altimetrico di dover essere posto a quota 150 m sul mare mentre per quanto riguarda il suo andamento planimetrico non sussiste alcun obbligo. Durante lo scavo il tracciato potrà quindi esser spostato verso destra o sinistra in modo da incontrare sempre rocce che presentino le migliori caratteristiche, cercando naturalmente di evitare eventuali zone di dubbia consistenza o qualità.
C ) - Impatto ambientale Gli inconvenienti principali che di solito si riscontrano nella esecuzione di opere come quelle in oggetto, figurano in primo luogo le turbative del sistema idrico sotterraneo. Ad esempio nel caso delle gallerie stradali fatte sotto il Gran Sasso, si sono provocati gravi danni alla soprastante falda acquifera che, attratta all'interno delle gallerie, ha subito un vero e proprio sconvolgimento. Bisogna però rilevare che nel nostro caso questo fatto anzicchè essere un difetto grave rappresenta un grosso vantaggio perché è proprio grazie a questo fenomeno che si spera di raccogliere all'interno della galleria/serbatoio grandi portate della preziosa acqua potabile, nel mentre quello che succede alla soprastante falda passa in secondo ordine.
Il secondo inconveniente che presenta in genere lo scavo delle gallerie è dato dalla la necessità di smaltire grandi quantitativi di materiale di risulta. Nel nostro caso io ritengo che anche questo non sia un problema ma che, al contrario, il poter disporre di grandi quantitativi di ottimo materiale lapideo, ed in particolare di granito, in un'isola, sia solo un vantaggio. Potranno con la sabbia ricavata, essere ripristinate spiagge erose dalle mareggiate, con le ghiaie costruire rilevati stradali, ripristinare le cave di S. Pietro secondo il loro profilo originale, si potrà infine disporre di ottimi inerti da calcestruzzi a buon prezzo.
Nessun altro inconveniente dovrebbe essere arrecato all'ambiente essendo tutte le opere sotterranee.
D ) - Stato precario delle reti acquedottistiche esistenti Nella vostra nota viene detto che le fatiscenti reti acquedottistiche oggi presenti all'Elba non consentiranno l'utilizzazione razionale del grande serbatoio. Occorre però dire che se le reti sono fatiscenti bisognerà in ogni caso provvedere al loro ripristino con il chè il problema è risolto.
E ) - Costo elevato dei lavori di costruzione del serbatoio/galleria Nella valutazione dei costi di costruzione del serbatoio/galleria bisogna tener presente l'utile derivante dalla vendita del materiale di risulta dello scavo.
In secondo luogo bisogna considerare che il serbatoio và in ogni caso costruito per stralci da subito funzionali e quindi la spesa và diluita nel tempo. Ben diverso sarebbe il caso delle altre opere come ad esempio i bacini di Pomonte e Patresi che non possono essere utilizzati se non a opere completate. E' inoltre da tener presente che, come già ripetuto, se l'importo di 7.000.000.000 di vecchie lire che ogni anno viene spesa per il trasporto di 50.000 mc d'acqua con bettoline venisse impiegata una volta soltanto per costruire il primo Km di galleria si potrebbe disporre di ben 100.000 mc di acqua (cioè del doppio) ma non per un solo anno bensì per tutti gli anni a venire.
La costruzione del primo tratto di galleria da 100.000 mc di capacità utile sarebbe in ogni caso necessaria qualunque sia il sistema di approvvigionamento che in realtà verrà scelto. Ad esempio se si optasse per i desalinizzatori la presenza di 100.000 mc di serbatoio sarebbe utilissima per coprire il divario comunque esistente tra portata prodotta in quantità costante dai desalinizzatori e quella assorbita dall'utenza che è variabilissima.
F ) - La destagionalizzazione dei flussi turistici come rimedio anche del problema idrico E' ben vero che con tale provvedimento gli inconvenienti sarebbero ridotti. Per avere un risultato completo bisognerebbe però destagionalizzare anche il tempo atmosferico. Invece l'Elba, per sua fortuna, sarà sempre caratterizzata da stagioni estive di bel tempo con piogge concentrate in autunno-nverno-primavera. Tale fatto, assieme all'inevitabile aumento della richiesta idrica futura ed all'altrettanto inevitabile carenza d'acqua che si verificherà negli anni a venire, rende necessario usufruire razionalmente prima di tutto delle risorse locali il che può aver luogo esclusivamente a mezzo di un grandissimo serbatoio.
Le mie conclusioni finali sul problema del rifornimento idropotabile elbano non possono che essere le seguenti.
A) - L'Isola d'Elba è un ambiente del tutto speciale che come tale non può trovare soluzione dei suoi problemi nella stessa maniera degli altri territori del continente. Anche il problema idrico richiede una soluzione speciale, studiata apposta per l'Elba e che si adatti alle caratteristiche del tutto particolari dell'Elba. Io credo che il grande serbatoio/galleria le possieda tutte.
B ) - Il problema idrico riveste un'importanza basilare per il futuro dell'Isola e quindi non si può trascurare alcuna delle strade che può portare alla soluzione definitiva e tra di queste figura sicuramente il grande serbatoio/galleria.
C ) - E' necessario provvedere quanto prima alla costruzione di un primo tronco di serbatoio della lunghezza di circa 1 Km con cui si potrà constatare nella realtà quali siano i grandi vantaggi ottenibili nel mentre la presenza di una capacità di 100.000 mc circa che viene così ad essere realizzata costituirà in ogni caso una risorsa importantissima per l'isola d'Elba qualsiasi siano le future modalità della sua alimentazione idrica.
Marcello Meneghin
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