|
Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
|
|
|
Autorità latitanti sul problema cinghiali
|
|
Non migliora all'Elba la situazione di devastazione dei campi coltivati causata dal proliferare dei cinghiali. Antonio Rebua, titolare dell'omonima azienda agricola, ci scrive e ripropone il problema, rivolgendosi per altro, con un nuovo esposto, anche all'Ente Parco Nazionale e alla Prefettura
Spett.le Redazione,
Vi scrivo per avere un attimo di attenzione almeno da parte Vostra, visto che le istituzioni preposte nicchiano in un sonno permanente su questioni che ormai non si possono più rimandare, come la preponderante presenza dei cinghiali sulla nostra isola.
E' pur vero che la questione è stata dibattuta più e più volte, ma ad un agricoltore da generazioni come sono io, le barzellette non le possono raccontare.
Tutti sono d'accordo sulla eradicazione dei cinghiali dall'Elba, ma nessuno, e dico nessuno, fa niente oltre ai bei discorsi. Gli assessori, i sindaci, il presidente della Comunità Montana, il presidente del Parco (ma esiste?), il prefetto, il presidente della provincia, il presidente della regione, il ministro dell'ambiente, il ministro delle politiche agricole ecc. ecc., che fanno?
Parole. Parole. Parole. Forse aspettano qualche atto eclatante. Ho scritto ancora al Prefetto e al Parco Nazionale (di cui vi allego copia), ma ho paura di avere sprecato ancora per una volta la carta e l'inchiostro.
La mia sopportazione è arrivata all'apice.
Antonio Rebua ------------------------------------------
Egr. Sig. Prefetto di LIVORNO
E p.c. Spett.le Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Oggetto: danni ungulati
Eccellenza, ormai la questione si trascina da anni. La pazienza e la disperazione, credo, hanno toccato l'apice della tolleranza. La mia azienda ( circa sei ettari) tutta coltivata a frutteto, vigneto ed ortaggi, è sistematicamente visitata ogni notte da decine di questi animali che ora hanno finito di straziare e demolire alcune piante di susini, ora hanno incominciato con i peschi e l'uva Cardinal ( che proprio in questo periodo inizia il processo di maturazione) senza contare che già in più punti hanno lacerato la rete di plastica che vi ho apposto per proteggerla dagli uccelli.
Poi verrà la volta dell'uva da vino ecc... distruggendo, così, l'intere mie coltivazioni, frutto di amorevoli cure e lavoro. E' una lotta continua anche con le reti metalliche. Infatti i cinghiali le rompono, io le riparo, loro le rompono di nuovo e così via. In collina abbiamo una vigna di moscato ma sono costretto a espiantarla perché non vi riesco a raccoglierne neppure un acino, malgrado il recinto elettrico che la circonda. Non parliamo, poi, del risarcimento dei danni subiti. Il danno materiale può essere in qualche modo quantificato, ma quello morale?
Le sembra giusto, Eccellenza, che ogni mattina con l'animo sospeso vado a vedere dove la notte questi cinghiali hanno razziato? Le sembra giusto che un uomo che da generazioni è agricoltore non sia più padrone, nella propria terra, di raccogliere ciò che ha coltivato? Il diritto al lavoro e alla sua ricompensa, alla gioia della soddisfazione derivante dal raccolto non sono degni di tutela? Noi agricoltori siamo, allora, cittadini di serie B? Voglio capire anche gli animalisti, ma che questi vengano tutte le notti nella mia proprietà a difendere le mie coltivazioni!
Il Parco, tramite una nota redatta dal Coordinatore Tecnico Amministrativo - l'amico Angelo Banfi che ringrazio - mi ha comunicato che il Consiglio Direttivo con atto n. 21/02 ha deliberato l'eradicazione dei cinghiali nel territorio dell'area protetta all'Isola d'Elba. Quindi anche nella mia zona. Io non ho visto ancora catturare un cinghiale e dubito che riusciranno a catturarne qualcuno con i sistemi adottati. Intanto le famiglie "cinghialine" aumentano a dismisura tanto che vengono a "rufolare" davanti la porta di casa. Non scherzo, le loro tracce sono alla vista di tutti.
Ho l'impressione che il Consiglio, fatta la delibera abbia incrociato le braccia, all'italiana, pensando che qualcun altro con la bacchetta magica debba risolvere il caso. Le sembra possibile? Io credo di no. Concludendo, quando l'esasperazione raggiungerà i limiti massimi e poiché i cinghiali non possono essere uccisi anche se, ad avviso dello scrivente, questo è l'unico modo per ridimensionarli, mi domando chi dovrà essere ucciso, in quanto qualche responsabile ci dovrà pur essere; me lo comunicherà Lei, Sig. Prefetto? Con ossequi.
Antonio Rebua
|
|
|
|
|