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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Nubifragio: i timori della Faita
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E' passato ormai più di un mese dal nubifragio e siamo ancora in attesa che il Governo decreti lo stato di calamità per l'Elba. A questo provvedimento è legata tutta una serie di conseguenze: la definizione dell'entità e delle modalità per il risarcimento dei danni, la nomina di un commissario per la gestione dei mezzi stanziati, l'attivazione dei fondi deliberati da altri enti, lo slittamento delle scadenze tributarie, etc.
Perché il Governo non ha ancora adottato questo provvedimento, che invece venne rapidamente approvato nel 1996, in occasione del nubifragio in Versilia? Qualcuno sostiene che stiamo attraversando una fase delicata, caratterizzata da una congiuntura economica negativa, anche sul piano internazionale, e che, per di più, il Governo sta varando la legge finanziaria 2003 tra mille polemiche e difficoltà.
Noi temiamo che ci siano, purtroppo, anche altre motivazioni. Ancor prima che iniziasse la stagione è partita una campagna, sia a livello locale che nazionale, contro una presunta "cementificazione" dell'Elba. Questa campagna ha incontrato consensi soprattutto (anzi, quasi esclusivamente) sul continente, anche tra le alte sfere. Tanto è vero che già il 29 agosto (cinque giorni prima dell'alluvione) il Corriere della Sera riportava, in cronaca nazionale, alcune dichiarazioni del Ministro Matteoli.
"L'isola d'Elba - diceva il Ministro - è uno strano territorio. Sino alla fine degli anni '70 è stata un'isola industriale e il turismo non esisteva Poi gli abitanti l'hanno trasformata in un'isola turistica. Ma hanno ecceduto...Credevo che ormai tutta l'ingordigia del mattone facile si fosse esaurita, e invece leggo che si vuole continuare su questa strada...".
Dopo il 4 settembre, la campagna ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio martellamento, utilizzando l'evento calamitoso a sostegno della propria tesi: l'unica causa di quanto è successo sarebbe la presunta "cementificazione". In realtà, le analisi e le perizie effettuate dai tecnici, hanno dimostrato che solo in rarissimi casi alla cementificazione possono essere attribuite delle responsabilità.
Le cause vere invece sono altre: soprattutto l'abbandono delle campagne da parte dei contadini e l'incuria nella pulizia dei fossi, oltre, naturalmente, alla eccezionalità dell'evento atmosferico, che alcuni hanno cercato invece di minimizzare. Tutto questo è stato ormai scientificamente e pubblicamente dimostrato e documentato dall'apposito comitato per l'emergenza istituito dalla Comunità Montana e coordinato dall'ingegner Barsotti.
La nostra preoccupazione è che se gran parte della classe politica che dovrebbe ora varare le misure per la ricostruzione e per l'indennizzo dei danni subiti è convinta che davvero sia la presunta "cementificazione" operata dagli elbani la causa del nubifragio queste misure tarderanno ad arrivare o arriveranno in misura ridotta e comunque insufficiente. Se sono gli isolani gli unici responsabili di quanto accaduto, perché indennizzarli? "Chi è causa del suo mal pianga se stesso", ammonisce l'antica saggezza popolare.
I danni, diretti e indiretti, subiti da aziende e privati sono stati ingenti. Alcune strutture hanno subito danni diretti quantificabili in centinaia di milioni di vecchie lire. Alcuni clienti hanno perso auto nuove di grande valore, o roulottes. Non fornire anche a loro un minimo di indennizzo rappresenterebbe per l'Elba, oltretutto, una perdita considerevole sul piano dell'immagine.
Per questo, riteniamo che non solo le associazioni di categoria, ma tutti gli amministratori elbani e i nostri rappresentanti nei vari enti locali dovrebbero intervenire con la massima urgenza e determinazione per sbloccare una situazione che si sta facendo, giorno dopo giorno, sempre più preoccupante.
Faita - Gruppo Gestori Campeggi Elba
Il Presidente - Alberto Sparnocchia
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