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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Acqua: Cgil scettica sul dissalatore
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Il Tar Toscano ha respinto, nei giorni scorsi, il ricorso che cinque tra gli otto Comuni elbani (sono Porto Azzurro, Portoferraio, Capoliveri, Marciana Marina e Rio Marina, tutti amministrati dal centro destra) avevano presentato, assieme alla Comunità montana dell'Elba e Capraia, contro l’affidamento ad un gestore unico dell’acquedotto dei 33 Comuni che fanno parte dell’ambito territoriale ottimale (Ato) della Toscana costiera, quindi anche quelli elbani.
In altre parole i 5 comuni dell'isola avrebbero voluto provvedere da soli e in prima persona al servizio idrico elbano. La questione è quanto mai aperta e dibattuta, anche alla luce della novità, giunta dal Ministero dell'Ambiente, in accordo con la Regione Toscana, di realizzare all'Elba un dissalatore per evitare carenze idriche estive. Si moltiplicano in questi giorni gli interventi su questo tema e tra gli altri anche quello della Cgil dell'isola.
"E' positivo - ha esordito su questo tema il segretario della Camera del Lavoro di Portoferraio, Marcello Bonistalli - l' accordo formale tra Ministero, Regione, Provincia ed Istituzioni Locali per risolvere una volta per tutte il problema idrico per l' Elba e l' Arcipelago, però non ci convincono alcune scelte, prima tra tutte quella di dotare l'isola di un dissalatore".
A parte l'investimento iniziale necessario (5 miliardi di vecchie lire), sono soprattutto i costi di esercizio e l'impatto ambientale del dissalatore a preoccupare la Cgil.
"L'alto consumo energetico - ha sottolineato Bonistalli - di 900 kw/h necessari a produrre 40 litri al secondo porterà il costo di un metro cubo di acqua così prodotta a circa 4,40 euro, contro lo 0,80 attuale. Chi pagherà questo costo quintuplicato? Tenendo conto che circa il 40% dell'acqua immessa in rete è destinata a disperdersi per la fatiscenza delle condutture, non sarebbe forse meglio utilizzare le risorse disponibili per intervenire risanando la rete idrica e recuperando le acque trattate oggi disperse?"
"La stessa sentenza del Tar - ha aggiunto il segretario - che conferma il 'governo dell'acqua' al gestore unico Asa , riaffermando il concetto di Area vasta toscana, è l' occasione per affidare le priorità elbane sull'acqua a quest'ambito che ha le risorse necessarie".
Investire dunque, per la Cgil, sul ciclo integrato delle acque, realizzando opere durature e risolutive quali depuratori ed andare verso il recupero delle acque e il rifacimento della rete idrica.
"Per questo - conclude Bonistalli - appare uno spreco gettare tanti miliardi per un dissalatore che non risolve il problema, rischiando di avere anche un pesante impatto ambientale con la produzione di ingenti quantità di salamoia che possono creare pericolosi disequilibri all' ecosistema marino. Siamo naturalmente disponibili a discutere con tutti del modo migliore per affrontare e risolvere, una volta per tutte , l'annosa questione della carenza idrica all'Elba e sull' Arcipelago".
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