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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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La Chiesa Valdese da 150 anni a Rio Marina
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Continuano a Rio Marina i festeggiamenti del 150° della locale Chiesa Valdese. Nell'autunno del 1853, infatti, il capitano Giovanni Cignoni tornò con la sua nave, la Speranza, da Nizza a Rio Marina portando con se la prima Bibbia protestante.
Attraverso i coniugi Madiai, toscani in esilio a Nizza per motivi religiosi, il riomarinese Cignoni era infatti venuto a contatto con la fede evangelica e ne era rimasto convinto. Dieci anni più tardi, l'8 marzo 1863, fu costituita la Chiesa Valdese di Rio Marina.
Un anno prima, sempre nel comune minerario elbano, era sorta la Scuola Evangelica con i primi dieci bambini della comunità locale a frequentarla. L'attività scolastica ebbe subito molto successo e accolse molti piccoli nella scuola infantile e nelle due scuole elementari, femminile e maschile, come anche un buon numero di adulti nella scuola serale.
La scuola terminò la sua attività nel 1931 a causa di nuove disposizioni legislative varate dal regime fascista che non riconosceva la validità degli esami sostenuti al di fuori della scuola pubblica. Inoltre si faceva pesantemente sentire un clima clerical fascista ostile agli evangelici che si era creato dopo il Concordato del 1929.
Dopo le iniziative del marzo scorso, nell'ambito del programma "I Valdesi all'isola d'Elba, 1853-2003", proprio nella ricorrenza del 25 aprile, presso il Tempio Valdese di Rio Marina, è stata inaugurata la mostra sulla storia della Chiesa Valdese nella cittadina del versante orientale elbana.
Subito dopo l'apertura della mostra c'è stata la Conferenza del professor Andrea Mannucci sulle "Scuole Evangeliche" di Rio Marina. Ancora oggi la Chiesa Valdese di Rio Marina è molto attiva sul fronte delle iniziative sovciali e culurali.
Tra di esse merita di essere citata l'accoglienza ed il soggiorno che vengono offerti ogni anno ad un certo numero di bambini bileorussi vittime delle conseguenze del disastro nucleare di Cernobil.
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