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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Morire sul lavoro all'Elba
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"Ancora un incidente sul lavoro, questa volta a farne le spese è stato un giovane operaio dipendente di una ditta edile. Il giovane, non ancora trentenne, è morto sul colpo, lasciando moglie e due figli. Questo evidenzia la scarso impegno delle aziende nell'applicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro".
Non poteva che cominciare così l'intervento della Cgil Elba sulla tragica vicenda che ha caratterizzato l'ultima settimana elbana, quella in cui Vincenzo Galvagno ha trovato la morte mentre era alla guida della mini ruspa sulla quale lavorava nel giardino di una villa a Zuccale, nei pressi di Capoliveri.
A tradirlo probabilmente una asperità del terreno, quel che è certo è che il mezzo si è rovesciato e lo ha schiacciato. Il giovane, originario di Bronte, in provincia di Catania ma trasferitosi ormai da parecchi anni all'Elba avrebbe compiuto trent'anni il 23 maggio.
Ha lasciato la giovane moglie e due figli piccoli, l'ultimo di un anno e mezzo. ha lasciato anche tanto dolore a rio Elba, dove viveva e dove era stimato da tutti, tanto che il sindaco Catalina Schezzini ha indetto il lutto cittadino.
Una ennesima morte bianca dunque, non infrequente neanche all'Elba, soprattutto nel campo dell'edilizia, e tragicamente tipica della Toscana, una delle regioni italiane più colpite da questo triste fenomeno.
Nella giornata di venerdì 9 maggio ci sono stati i funerali, molto partecipati, con la bara portata a spalla dagli amici del giovane scomparso. E noi riflettiamo invece sulla nostra ricca società che ancora non riesce a far lavorare in sicurezza...
Ed è su questo appunto che il coordinatore della Cgil Elbana, Marcello Bonostalli, si sofferma parlando di un sindacato "impegnato storicamente nella salvaguardia dell'occupazione, ma anche nello svolgimento del lavoro in massima sicurezza. Questa disgrazia - prosegue Bonistalli - evidenzia quanta poca attenzione le aziende hanno in merito a questo problema, mettendo in serio rischio l'incolumità dei loro dipendenti".
"La Cgil - aggiunge - è impegnata a formare Rls (responsabili alla sicurezza dei lavoratori) con corsi di formazione specifici senza costi per le aziende, ma è sempre più difficile far partecipare i lavoratori ai corsi. È maturato il tempo, perché le aziende comincino ad attivarsi per applicare le norme di sicurezza sui posti di lavoro e che i soggetti preposti si attivino per verificare l'applicazione di tali norme e scongiurare altre disgrazie".
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