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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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La Cgil Elba: giù le mani dal traghetto a Porto Azzurro
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Il porto di Porto Azzurro ha una valenza comprensoriale e lo scalo del traghetto Toremar, sotto molti aspetti, non è una questione che riguarda solo questo comune ma interessa tutta l'Isola. Per questo motivo una scelta sul futuro del collegamento Piombino Porto Azzurro deve essere fatta in chiave elbana.
Questo in buona sostanza il pensiero della Cgil Elba sulla richiesta che il comune di Porto Azzurro sta facendo per la soppressione del scalo in questo porto del traghetto della compagnia pubblica di navigazione. Sindacato dunque che mette a fuoco il problema nei suoi veri contorni e che, tutto sommato, ci spinge anche a vedere questa vicenda tutta portoazzurrina come un chiaro esempio di quanto sia necessaria una gestione dell'isola che superi la frammentazione in otto comuni per altro anche un po' "autocratici" e, ci sia concesso, menefreghisti verso le sorti dell'isola nel suo complesso.
Insomma, sarebbe davvero il caso di lanciare una crociata per rendere l'Elba un luogo finalmente moderno e libero dall'ingessatura campanilistica (e affaristica) che la affligge da sempre. Una crociata per avere sull'isola un unico grande ente locale che finalmente conterebbe qualcosa nel confronto con le altre istituzioni, una classe dirigente... degna di dirigere.
E pensare (apriamo adesso un altro breve inciso) che c'è chi vorrebbe complicare ancora di più le cose e chiede di istituire una nuova Provincia, per di più Autonoma, che raggruppi tutte le isole minori d'Italia. Legambiente ha preso posizione su questo con un interessante e gustoso intervento nel quale questa idea viene impietosamente stroncata.
A parte questo, per ora, torniamo alla presa di posizione della Cgil sulla soppressione dello scalo del traghetto a Porto Azzurro. La Cgil si dice preoccupata per questa scelta "una scelta - scrive in una nota in proposito - piena di contraddizioni e destinata a mettere a rischio gli attuali livelli occupazionali"
Lo scalo che rimarrebbe su questa linea marittima infatti, quello di Rio Marina, non ha le caratteristiche necessarie in quanto il porto riese non dà sicurezza per la sosta della nave Planaria durante la notte. La viabilità tra Rio marina ed il resto dell'isola inoltre sarebbe inadeguata.
E, se non ci fosse uno sviluppo di Rio Marina, Portoferraio, d'altro canto, non sarebbe in grado di sopportare tutti gli sbarchi e imbarchi che già adesso congestionano la viabilità paralizzando le vie di accesso alla città.
"La Cgil - scrive il sindacato - ha sempre ritenuto indispensabile uno smistamento dei flussi turistici sull'isola d'Elba. Il Porto di PortoAzzurro non è solo il porto del comune, ma un porto dell'Isola d'Elba e in quanto tale non è accettabile che un'amministrazione faccia scelte così importanti senza un'eventuale discussione preventiva".
"Sarebbe opportuno capire - aggiunge la Cgil - quale opinione hanno le altre amministrazioni elbane in merito e se hanno valutato le possibili ricadute. Se per chiudere un porto è sufficiente la scelta della sola amministrazione, estremizzando il concetto, potremmo trovarci davanti alla chiusura di tutti i porti elbani, allo scopo di adibirli a porti turistici e non più a porti commerciali".
La Cgil dell'Elba - conclude - ritiene lo scalo della linea Toremar A3 strategico e, al fine di garantire servizi adeguati ed uno sviluppo dell'economia turistica, esprime forte preoccupazione per una decisione che potrebbe significare anche la perdita di 40 posti di lavoro e disfunzioni sia di organizzazione del lavoro che di pubblico servizio. Pertanto chiede l'apertura di un tavolo di discussione tra Regione, Provincia, amministrazioni comunali elbane, forze sociali ed economiche per discutere la questione".
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