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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Ci sono ancora le spadare?
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"Era una barriera di reti di chilometri e chilometri al largo di Montecristo, realizzata da più attrezzi collegati fra loro", questa la testimonianza di Lucia Venturi, portavoce di Goletta Verde alla vigilia dell'arrivo dell'imbarcazione all'isola d'Elba.
Solo un mese e mezzo fa un'operazione della Guardia di Finanza aveva portato al sequestro di sei imbarcazioni, con i relativi attrezzi e tonnellate di pesce spada, che operavano nel Tirreno meridionale. Ora, l'avvistamento delle reti in pieno Santuario dei Cetacei.
"E' evidente - ha aggiunto l'ambientalista - che si tratta dell'effetto perverso del decreto firmato a fine marzo. La pesca con le spadare è ripresa alla grande".
Legambiente comunque lo aveva denunciato già qualche mese fa, all'indomani della firma del decreto da parte del sottosegretario Scarpa Bonazza che consentiva l'aggiunta del sistema "attrezzi da posta" alla licenza di quanti erano autorizzati all'uso delle spadare.
"Il provvedimento - ricorda Legambiente - fu giustificato allora come una sorta di atto dovuto per sanare una serie di lacune di carattere burocratico. In realtà fu subito evidente che fra le maglie del provvedimento c'erano i margini per far rinascere le spadare, l'attrezzo di pesca bandito dall'Unione Europea già da alcuni anni per la sua scarsa selettività. E' noto infatti che, oltre al pesce spada le spadare, catturano anche delfini, capodogli ed altri cetacei".
"Le spadare sono anche state oggetto di un costoso piano di riconversione nazionale che ha portato alla quasi completa eliminazione del comparto. Erano rimaste 90 imbarcazioni di irriducibili, concentrati prevalentemente in Calabria, a continuare ad esercitare l'attività di pesca con quest'attrezzo confidando in una sempre più remota deroga da parte di Bruxelles. Dal 1 gennaio 2002 anche questi ultimi avrebbero dovuto cessare l'attività di pesca. Fino al decreto del 27 marzo scorso, quello che li ha clamorosamente rimessi in gioco".
"Abbiamo intenzione - ha concluso Lucia Venturi - di denunciare l'episodio all'Unione Europea e al Commissario del Parco Nazionale dell'Arcipelago, perché si faccia interprete, presso il Ministero dell'Ambiente, delle esigenze di una reale tutela del Santuario dei Cetacei".
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