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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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E' in salute la sanità toscana?
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"Nonostante le assicurazioni dell'assessore Rossi, la sanità regionale toscana mostra evidenti segni di disagio, che ormai sono sotto gli occhi di tutti. Il deficit di 112 milioni di euro accumulato per il solo 2002 testimonia della scarsa tenuta di una gestione finanziaria carente ormai da diversi anni".
Commenta così l'attuale situazione della sanità toscana il vice presidente del Consiglio regionale Leopoldo Provenzali. L'esponente di Forza Italia, che come molti sapranno è elbano, lo ha fatto durante una conferenza stampa indetta dal suo gruppo politico proprio per fare il punto sull'andamento di questo importante settore pubblico, anche alla luce della recente pubblicazione della Relazione annuale sul rendiconto della Regione Toscana per l'anno 2002.
"I problemi economici comunque passerebbero in secondo piano - ha aggiunto Provenzali - se le spese sostenute servissero ad erogare servizi e prestazioni sanitarie all'altezza delle esigenze dei cittadini toscani. Al contrario rimangono insoluti i principali problemi sul tappeto, dalle liste d'attesa al ruolo dei medici di famiglia, al presidio delle aree geografiche svantaggiate".
A questo punto Provenzali scende nello specifico e porta l'esempio proprio dell'Elba e dello stato della sanità pubblica sull'isola, sottolineando come "soprattutto nelle zone montane e insulari si parla del comparto sanità solo con riferimento a tagli, ridimensionamenti, razionalizzazioni, che si riducono ad un vero e proprio razionamento dei servizi non più sostenibile.
"D'altro canto anche a Livorno - prosegue il consigliere - permangono situazioni di difficoltà. Basti pensare alle continue opere di ristrutturazione dell'ospedale che lo rendono un cantiere aperto con disagi per malati e parenti".
"I più recenti provvedimenti adottati dalla Giunta regionale - ha concluso Provenzali - sembrano accentuare gli aspetti burocratici dell'attività sanitaria senza affrontare le criticità più urgenti né quelle strutturali, a tutto danno della professionalità degli operatori e della salute dei pazienti-utenti".
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