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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Legambiente: non serve il make up alle antenne!
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Contro le sei mega antenne per la telefonia mobile al Piazzale dell'Acquaviva lo scorso inverno si mobilitò la società civile di Portoferraio: manifestazioni, interpellanze, raccolte di firme e comunicati stampa indussero il sindaco Ageno a ritirare l'autorizzazione per 4 delle 6 antenne già innalzate perché, come diceva Legambiente, erano difformi dalla concessione.
Il sindaco si impegnò a non far più mettere altre antenne, dei mega cannoni alti oltre dieci metri, in luoghi panoramici o storici. Infatti, in molti ci chiedevamo come fosse stato possibile che il Comune, la Provincia di Livorno (che ha ceduto il terreno al Comune) e la Soprintendenza avessero potuto autorizzare un tale scempio in un luogo di così grande valore paesaggistico ed ambientale, a pochi metri dal confine del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (che è per questo impossibilitato ad intervenire) nel bel mezzo di uno dei punti panoramici più belli dell'Elba ed in un'area che la Provincia ed il Parco hanno attrezzato per la sosta ed il pic-nic.
Le quattro antenne bianche, quelle più piccole, che erano state tolte sono improvvisamente riapparse, solo dipinte di un vistoso blu cobalto e leggermente spostate rispetto alla posizione originale. Anche i due "cannoni" più grandi sono stati pitturati di blu e sulla sommità sono ornati uno con i colori della bandiera italiana e l'altro con quelli della Germania.
Si è così reso ancor più vistoso e pacchiano quel che era già abbastanza brutto e grottesco. Forse dipingendo le ciminiere di blu si volevano confonderle con il cielo ed il mare, ma la toppa è peggiore del buco. Con le bandiere dipinte (inizialmente erano previste delle vere bandiere di stoffa, ma i sostegni ciminiera rischiavano di essere eccessivamente grandi) si è forse voluto solleticare l'orgoglio italico e blandire il turista teutonico... ne avremmo e ne avrebbero (i tedeschi) fatto volentieri a meno.
Il risultato è simile a quei bruttissimi monumenti sovietici che, nei deserti del Kazakistan, magnificavano l'amicizia cosmonautica con sculture di missili puntati verso il cielo, solo che qui non c'è il deserto e i cannoni color cobalto si ergono su una delle coste più ammirate del mondo.
Tremiamo al pensiero che le compagnie telefoniche, dopo la realizzazione di un'antenna camuffata con finta palma di plastica, con tanto di false noci di cocco, piazzata a Schioppparello, vogliano moltiplicare le antenne cannone con bandiere dipinte sulla sommità: se solo volessero accontentare l'orgoglio nazionale di tutti i visitatori stranieri dell'Elba staremmo freschi: decine di nazioni europee, americani, canadesi, australiani, senza contare le multicolori bandiere ombra che ornano decine di panfili che solcano i nostri mari.
Occorre mettere subito un freno alla fantasia artistica e geopolitica di Sindaci e gestori della telefonia mobile. La giusta soluzione l'ha proposta il Consigliere di Minoranza Roberto Peria (Margherita): revoca del Piano Comunale per la telefonia mobile; nuovo piano con allontanamento degli impianti dai luoghi panoramici, storici e densamente abitati ed accordo con il Parco Nazionale per un Piano elbano per la telefonia mobile; rimozione delle antenne non conformi con il nuovo piano già proposto dal Parco Nazionale. Sottoscriviamo, è quello che Legambiente ed i cittadini chiedono da quando è iniziata la brutta storia delle antenne ciminiera del Puntale.
Legambiente Arcipelago Toscano
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