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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Scuola pubblica: quale futuro?
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Si torna sui banchi di scuola in questi giorni. Per la cronaca, a Porto Azzurro si inizia lunedì 8 settembre, con una settimana di anticipo sul resto della Toscana. Ma ci si chiede soprattutto quale saranno gli effetti sulla scuola pubblica dei recenti provvedimenti a favore degli istituti privati. Un documento dei Ds di Porto Azzurro
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Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, e il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, accogliendo una proposta dei gruppi parlamentari Udc, hanno firmato un decreto interministeriale con il quale vengono erogati 90 milioni di euro per gli anni 2003, 2004 e 2005 a favore delle famiglie che iscrivono i propri figli presso scuole paritarie, o meglio private.
La notizia non ci stupisce, era già stata preannunciata nella legge finanziaria del 2003, ma con i "centristi di destra" ai ferri corti con il governo Berlusconi la manovra diventava imminente.
Dei 30 milioni di euro annui (intorno ai 150 euro a iscritto) ne beneficerebbero i quasi novecento mila iscritti (poco più del 10% del totale sul territorio nazionale) alle 14.330 scuole, senza tener conto delle diverse situazioni economiche e finanziarie. Siamo di fronte quindi, non ad un sostegno alla spese scolastiche ma ad un incentivo per chi sceglie le scuole private.
Infatti gli unici requisiti per ottenere il buono, che arriva direttamente a casa tramite le poste italiane (con cui lo stato ha stipulato una convenzione a titolo oneroso), sono il domicilio fiscale in Italia e l'attestazione della scuola paritaria che il minore sia iscritto.
Queste risorse vanno impiegate nella scuola pubblica, per l'acquisto di computer, per la creazione di biblioteche, per migliorare la situazione degli insegnanti precari, per mettere in sicurezza, rimodernare, ristrutturare gli edifici già esistenti (vedi scuola materna "Aldo Moro", attualmente inagibile); e inoltre dove sono finite le famose tre "i" (internet, inglese, impresa) della campagna berlusconiana?
Non è di certo questo il modo di utilizzare denaro pubblico. I nostri soldi finiranno in scuole dove si pubblicizza la formula "due anni in uno", dove si promuovono diplomi facili, o in quelle scuole cattoliche dove conta poco per il genitore la chiesa all'interno dell'istituto ma l'importante è esser inserito in un ambiente privilegiato che diventerà la classe dirigente del paese.
Inoltre il centro destra si è dimenticato che l'Italia ha una propria Costituzione alla quale tutti dobbiamo attenerci:
Art. 33, comma 3, Cost.:
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. Quanti altri bambini italiani corrono lo stesso rischio degli "Angeli di San Giuliano"? Troppo facilmente il governo davanti ai propri favori elettorali se ne è dimenticato. "E' un fatto di equità, che favorisce le famiglie nella scelta libera del percorso educativo dei propri figli", ha detto il Ministro Moratti. Invece questo non è altro che una parte di quel programma politico che cerca di smantellare il sistema pubblico a favore di quello privato, a partire dall'istruzione per arrivare alla sanità.
Democratici di Sinistra - Porto Azzurro
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