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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Subacquei italiani contro il Comune di Capraia
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L'oggetto del contendere è molto semplice: non è giusto, dice la comunità sub italiana, che a Capraia si possano immergere solo i residenti o chi trascorre sull'isola un periodo di vacanza un po' lungo. Sottolineano anche come la semplice esplorazione subacque non porti alcun danno all'ambiente marino ma, al contrario, possa contribuire alla sua difesa...
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l'Associazione Italiana Liberi Subacquei è intervenuta nel giudizio promosso davanti al Tar Toscana dal Comune di Capraia Isola contro la delibera del commissario del Parco Nazionale Arcipelago Toscano che revocava, dopo una ferma protesta della comunità subacquea italiana, le precedenti due delibere con cui si consentivano le immersioni, nelle zone perimetrate del parco diverse da quelle a riserva integrale, unicamente ai residenti, abitanti per almeno 6 giorni consecutivi ed ai diving dell'isola, limitando così notevolmente la possibilità di effettuare immersioni in queste zone (dove invece è consentita a particolari categorie addirittura la pesca sportiva).
Ricordiamo che il Comune di Capraia aveva ottenuto dal Tar, il 30 luglio 2003, sostanzialmente in assenza di contraddittorio non essendosi l'Ente Parco in quel momento costituito ed essendo presente in giudizio solo un diving livornese (che però lamentava genericamente solo la lesione di propri interessi economici senza entrare nel merito della questione principale) la sospensione provvisoria (fino alla definizione del giudizio nel merito) del provvedimento impugnato, sostenendo, senza però fornire alcuna prova (gli unici documenti finora prodotti in giudizio dal Comune sono state unicamente le tre delibere dell'Ente Parco in questione), che l'attività dei subacquei ricreativi potesse nuocere gravemente all'ambiente marino.
Contro questa affermazione l'Associazione Italiana Liberi Subacquei, costituitasi ora nel giudizio come portavoce della comunità subacquea italiana, ha prodotto tra l'altro, oltre un precedente giurisprudenziale, contrario alla tesi del Comune, del Tar Sardegna, anche il parere del Prof. Francesco Cinelli, ordinario presso il Dipartimento di scienze dell’uomo e dell’ambiente dell’Università degli Studi di Pisa e Presidente del Corso di Studi in Scienze Ambientali.
Presentato anche uno studio sul parco marino francese di Port Cros e la documentazione relativa a numerose e prestigiose istituzioni scientifiche (come ad esempio, in Italia, la International school for scientific diving presso il Centro interuniversitario di Ecologia Marina con sede all’Università di Pisa, il Marine Science interdisciplinary research group presso l’Università di Bologna e il progetto Subacquea per l’ambiente del gruppo di ricercatori dell’Acquario di Genova) che, ritenuto che i subacquei ricreativi "con il successo di alcuni progetti precedenti, hanno già dimostrato la loro capacità ad operare come controllori dell’ambiente marino" li coinvolgono in attività di ricerca scientifica di ampio respiro.
Infatti i subacquei ricreativi stanno ai parchi marini come gli escursionisti a quelli terrestri e la loro semplice presenza costituisce un valido deterrente contro la pesca di frodo ed altre attività illecite. Auspicando che il Tar Toscana si pronunci presto sul ricorso con piena cognizione di causa, l'Associazione Italiana Liberi Subacquei invita gli enti interessati, tra cui il Ministero dell'Ambiente, la Regione Toscana, la Provincia di Livorno, Associazioni ambientali, l'Assosub ed altri ad intervenire anch'essi nel giudizio per contrastare il ricorso del Comune di Capraia e impedire che assurdi interessi particolaristici possano prevalere sia sulle libertà individuali che sulla stessa tutela dell'ambiente.
Del resto, sul piano normativo, la legge 6 dicembre 1991, n.394 (legge quadro sulle aree protette) ha fra i suoi scopi quello della "promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili" ed a questo punto dovrebbe essere ovvio che la subacquea è un’attività ricreativa compatibile e va quindi promossa e non vietata.
Associazione Italiana Liberi Subacquei
http://members.xoom.virgilio.it/liberisub |
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