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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Tutto su Pianosa
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Una bella analisi di Legambiente sulla situazione in cui si trova l'isola di Pianosa e su certi inconfessabili appetiti che sembrano aleggiare su di essa. Cronistoria delle vicende recenti e scheda allegata nella quale si descrivono le caratteristriche e la storia dell'isola
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In questi giorni la Regione Toscana si è dichiarata interessata ad acquistare l'Isola di Pianosa, al Presidente Martini si sono affiancati la Provincia di Livorno ed il Comune di Campo nell'Elba. Il caso Pianosa fu sollevato da Legambiente due anni fa: durante un blitz di Goletta verde venne denunciato che il cosiddetto decreto Tremonti includeva anche Pianosa nelle cartolarizzazioni. In particolare risultavano in vendita la Piazza della Scuola (Euro 104.768) e Pianosa Isola ( http://www.elbaoggi.it/z-pian-sched.htm )(Euro 8.231.753).
Nell'occasione Legambiente assegnò simbolicamente la bandiera nera dei pirati del mare al Ministro Tremonti. L'enorme patrimonio edilizio di Pianosa è costituito dalle strutture carcerarie separate dal cosiddetto muro Dalla Chiesa da un paesino (che è arrivato ad ospitare anche diverse centinaia di persone) ed un porticciolo.
Dopo l'istituzione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e la chiusura del Carcere, alcuni degli stabili sono in concessione al Parco ed alle forze dell'Ordine, altri al Comune (che rivendica gli usi civici su tutta l'isola) il resto è di proprietà del Demanio che non ha mai nascosto di volerlo mettere sul mercato.
Il Parco Nazionale svolge anche la funzione di Custode Demaniale dell'isola. Rispondendo alle sollecitazioni di Legambiente e del Presidente del Parco, il Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli (ma anche lo stesso Tremonti) affermò che Pianosa, anche se cartolarizzata, non era né sarebbe mai stata messa in vendita e che sull'Isola non sarebbe mai stata permessa nessuna speculazione e nuova edificazione.
Legambiente accolse con favore le dichiarazioni del Ministro ed invitò Parco Nazionale, Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comune di Campo nell'Elba a procedere nell'attuazione del protocollo d'intesa che prevedeva precise linee di sviluppo ecosostenibile per Pianosa: turismo contingentato ed ecologico (l'isola, secondo gli studi dell'Università di Firenze, non può sopportare più di 500 persone); turismo didattico e scolastico, agricoltura biologica, attività scientifiche.
Intanto però il Comune di Campo nell'Elba, che oggi appoggia Regione e Provincia per acquistare Pianosa, inviava al Ministro dell'Ambiente Matteoli una delibera che conteneva una richiesta di un sostanzioso taglio del Parco Nazionale (praticamente tutta l'Elba sud-occidentale) e, soprattutto, la richiesta di escludere il paesino di Pianosa dall'Area Protetta, cioè di scorporare e rendere libera dai vincoli del Parco proprio la zona più appetibile e sulla quale si appuntano le possibili mire turistico speculative.
Successivamente il Comune di Campo nell'Elba adottava un Piano Spiagge ed un Piano Strutturale che prevedevano la realizzazione di un aeroporto su Pianosa (dove durante la seconda guerra mondiale esisteva una pista per l'atterraggio di superleggeri tedeschi, le cosiddette "cicogne") e la realizzazione di uno stabilimento balneare a Cala Giovanna (l'unica spiaggia di Pianosa dove oggi è consentita dal Parco una balneazione controllata) e la creazione di due "punti blu" (noleggio di ombrelloni e sdraio) al Porto Romano e Cala del Bruciato, due insenature delicatissime nelle quali nidificano uccelli rari.
La Provincia di Livorno batte una strada più seria: cerca di sviluppare proposte coerenti con l'accordo sottoscritto dai vari enti (anche se non sempre vi riesce) e cerca di incalzare il Parco Nazionale a riprendere in mano il progetto Pianosa. In questa fase sono evidenti gli attriti politici che si fanno sempre più forti.
Infatti, è in questo quadro che si inserisce il commissariamento del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, frutto del mancato accordo tra Regione e Ministero dell'Ambiente, con la nomina a commissario di Ruggero Barbetti (An), sindaco di Capoliveri. L'accordo sul nome del Presidente del Parco non si trova neppure dopo, la Regione fa un ricorso al Tar contro le decisioni di Matteoli, il Ministro trasforma un commissariamento che doveva essere temporaneo in una esperienza che ormai si prolunga da oltre un anno.
Ad agosto un Consulente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, Giuseppe Foresi, ex responsabile di An per l'Elba e Consigliere Comunale di minoranza a Campo nell'Elba, ha la bella idea di accettare in regalo da due imprenditori toscani un sorvolo in elicottero a Pianosa. Ad aspettarli sull'isola c'è anche il Professor Brogi della Segreteria del Ministro Matteoli. L'elicottero viene sequestrato dai Carabinieri perché non ha le necessarie autorizzazioni al sorvolo di Pianosa.
Ma l'elicottero sequestrato diventa un caso nazionale e solleva molti dubbi che il Parco non chiarisce del tutto: cosa ci facevano quegli imprenditori sull'elicottero insieme ad un Consulente del Parco e ad un uomo di fiducia del Ministro Matteoli, e perché hanno voluto fare questo generoso e costoso regalo?
L'interpretazione data dagli avversari politici di Barbetti è che qualcuno voglia mettere le mani su Pianosa, anche approfittando del Decreto Tremonti. Il Commissario del Parco si limita a rispondere che non è vero e che sta preparando un progetto di qualità e di ecosostenibilità, usando però un paragone infelice: "Pianosa diventerà la Disneyland dell'Elba".
La Regione Toscana sembra non credere alle buone intenzioni di Barbetti ed alle assicurazioni di Matteoli. Il Presidente Martini lancia quindi la clamorosa proposta: Pianosa la acquistiamo noi, la Provincia di Livorno si dichiara d'accordo, il Comune di Campo nell'Elba prima dice "Pianosa è nostra", poi si accoda.
Il Parco dice: non potete comprare un bene dello Stato che non è in vendita, di cui noi siamo il custode demaniale e che è sottoposto ai nostri vincoli, al futuro Piano del Parco ed al Piano di Sviluppo Economico e Sociale. Regione, Provincia e Comune sottoscrivono un accordo per l'acquisto di Pianosa e dicono che il Parco non si è presentato alla discussione, il Parco risponde di non essere stato invitato alla riunione.
E' chiaro che sul Parco Nazionale e su Pianosa è in atto un micidiale scontro politico istituzionale, è chiaro che un'isola così delicata rischia di rimanere schiacciata e travolta da questa guerriglia amministrativa che dura da troppi anni e che impedisce di dare gambe al protocollo firmato da tutti gli Enti coinvolti nella polemica. Intanto il patrimonio edilizio si degrada, l'agricoltura biologica rimane una chimera e il mare di Pianosa è ancora oggetto degli assalti criminali dei bracconieri del mare.
Per questo chiediamo:
Al Ministro Matteoli di confermare l'impossibilità della vendita di Pianosa perché inclusa in un'area protetta, marina e terrestre, di immenso valore ambientale, archeologico e paesaggistico, anche per evitare che denaro pubblico venga speso per dover acquistare un bene che è già e deve rimanere pubblico;
Al Presidente Martini di continuare a vigilare sul destino dell'isola piatta e di adoperarsi per riaprire il tavolo di un accordo tra Parco, Regione, Provincia e Comune che fissi le linee di gestione ecocompatibile dell'isola, secondo le risultanze degli studi scientifici ed in previsione del Piano del Parco e del Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale;
Al Commissario del Parco chiediamo di riconfermare la centralità del ruolo del Parco Nazionale nella gestione futura di Pianosa, di avviare il progetto sperimentale di gestione di una parte dell'area marina protetta di Pianosa (boe per Diving ed accosti per diporto contingentate e sorvegliate, percorsi subacquei, percorsi in kayak) che può essere un esempio anche per altre isole minori e di chiarire al più presto cosa è il "progetto di qualità" per Pianosa.
A tutti chiediamo di superare divisioni e scontri per pensare a Pianosa, al suo delicato equilibrio ed alla necessità di interventi immediati, concordati e condivisi per mettere mano al degrado insostenibile del patrimonio edilizio e per valorizzare le immense bellezze naturali di un'isola e di un mare unici nel Mediterraneo.
Legambiente Arcipelago Toscano
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