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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Il Wwf: tutelare la biodiversità
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Una proposta dal Wwf Arcipelago Toscano sul fronte della tutela della biodiversità: si istituisca, dice l'associazione ambientalista, un Sir (Sito di Importanza Regionale) nella zona di Pontecchio e venga ampliato quello di Mola, località entrambe nei pressi di Porto Azzurro. Questo poiché nella zona si è scoperta la presenza di una specie da proteggere quale è il rospo smeraldino. Pubblichiamo la lettera di richiesta in questo senso inviata al Parco Nazionale
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Durante i servizi di vigilanza svolti dalle Guardie ambientali del Wwf nell'estate 2002 sono stati rinvenuti nell'area che va dal Colle del Pontecchio fino a Gelsarello e Mola, alcuni esemplari di rospo smeraldino (bufus viridis), specie inclusa nell'allegato IV della Direttiva habitat (92/43/Cee), la cui presenza era ritenuta improbabile all'Elba, ma attestata invece dai ritrovamenti di diversi esemplari.
Questo viene confermato anche nella relazione redatta, tra gli altri, dai professori Folco Giusti e Giuseppe Manganelli, del Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università di Siena, in seguito ad analisi condotte sul territorio, cui hanno partecipato anche le Guardie Ambientali che avevano rilevato a suo tempo la presenza della specie.
L'area in questione è geomorfologicamente significativa per la presenza di fossati di grandi e piccole dimensioni e di palustri, habitat idoneo per la riproduzione di questo anfibio che come tutti i suoi simili predilige ambienti umidi, piuttosto ombrosi e freschi.
Tutti gli anfibi sono in forte declino sull'intero territorio insulare, eppure questi animali costituiscono un valido strumento per valutare il grado di salute degli ecosistemi. La loro scarsa mobilità e lo stretto legame che instaurano con il luogo di nascita li rendono particolarmente sensibili alle mutazioni ambientali indotte da attività umane. Una corretta salvaguardia del loro ambiente di vita può risultare quindi necessaria per la conservazione di questa classe animale.
In tale contesto, l'accertata presenza nell'area del Pontecchio del bufus viridis assume rilievo in quanto può essere attribuito a questo anfibio il ruolo di "specie obiettivo", la cui conservazione risulta funzionale al mantenimento di altre specie, questo anche secondo le indicazioni della Regione Toscana per l'individuazione e la pianificazione delle aree di collegamento ecologico.
Infatti, essendo posta tra il Sin (Sito di Importanza Nazionale) di Cima del Monte e Monte Capannello e il Sir (Sito di Importanza Regionale) e zona umida di Mola l'area in argomento potrebbe fungere da zona di collegamento ecologico funzionale di importanza fondamentale per assicurare la necessaria continuità all'habitat tipico della specie bufus viridis, in modo da favorire la tutela degli esemplari esistenti e facilitarne così la riproduzione.
La presenza di una naturale area di collegamento con la Baia di Mola, è auspicabile alla luce del fatto che gli studi compiuti sul bufus viridis e richiamati nella Delibera della Giunta Regionale Toscana sopra citata, indicano tale specie come vulnerabile alla frammentazione degli habitat.
Il rospo smeraldino, oltre ad essere elencato nell'allegato IV della Direttiva habitat e nell'appendice II della convenzione di Berna relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale della vita in Europa, è inserito anche nelle liste delle specie di interesse regionale.
Si tratta quindi di una specie la cui conservazione può richiedere la designazione di un Sir, ossia, un'area geograficamente definita utile a mantenere o ripristinare un tipo di habitat naturale o una specie di interesse regionale, dove sono presenti elementi fisici e biologici essenziali per la loro vita e riproduzione.
Tale obiettivo potrebbe essere perseguito sia con l'istituzione di un Sir nell'area di Pontecchio e Gelsarello sia, in alternativa, mendiante l'estensione di quello già istituito della zona umida di Mola in modo da ricomprendervi tutta l'area dove risulta maggiormente presente il bufus viridis.
Ancor più adeguato ai fini della tutela della specie in discorso risulterebbe l'istituzione di un Sic (Sito di Importanza Comunitaria) ravvisando nella zona suddetta, quelle caratteristiche, che la Regione Toscana ha indicato nella legge regionale 56/00, del significativo contributo a mantenere e a ripristinare un tipo di habitat naturale elencato in allegato A o una specie inclusa in allegato B.
Come ricordato infatti nella relazione redatta dai docenti dell'Università di Siena, il bufus viridis è specie tutelata dalla Direttiva Habitat, considerata di interesse comunitario, ma non inclusa nell'allegato B della L.R. 56/00, per cui si renderebbe necessario preventivamente suggerire una modifica agli allegati alla predetta legge affinché il bufus viridis venga incluso in allegato B.
Si sottolinea che i rilevamenti compiuti nella zona e in altre limitrofe, hanno fatto rilevare come la specie bufus viridis sia numericamente e significativamente presente nell'area di Pontecchio e Gelsarello, presenza che alla luce di quanto sopra esposto legittimerebbe l'inclusione della predetta zona in un Sir.
Infatti, le caratteristiche dell'area sono di rilevanza tale da richiedere una forma di conservazione rigorosa; nell'ambito delle finalità proprie dell'Ente Parco potrebbero pertanto essere condotti gli studi necessari ed attivate le conseguenti procedure per la costituzione di un Sito di Importanza Regionale che comprenda quest'area e crei un collegamento funzionale con i già esistenti Siti di Cima del Monte e della zona umida di Mola.
Il Wwf: tutelare la biodiversità Una proposta dal Wwf Arcipelago Toscano sul fronte della tutela della biodiversità: si istituisca, dice l'associazione ambientalista, un Sir (Sito di Importanza Regionale) nella zona di Pontecchio e venga ampliato quello di Mola, località entrambe nei pressi di Porto Azzurro. Questo poiché nella zona si è scoperta la presenza di una specie da proteggere quale è il rospo smeraldino. Pubblichiamo la lettera di richiesta in questo senso inviata al Parco Nazionale
Lorena Nannini (Responsabile Wwf Arcipelago Toscano )
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