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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Pochi soldi al turismo in Toscana
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Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale tira le somme di un anno di attività della amministrazione regionale toscana. Secondo Leopoldo Provenzali la nostra regione dedica risorse troppo esigue all'industria turistica
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"Il turismo continua ad essere marginalizzato dalla Giunta regionale, nonostante sia uno dei comparti trainanti dell'economia toscana". Questo uno dei principali concetti espressi dal vice presidente del Consiglio regionale Leopoldo Provenzali nel corso di una conferenza stampa tenuta dal gruppo di Forza Italia per tracciare un bilancio dell'attività istituzionale nel corso del 2003.
"Le risorse a disposizione della Regione in tutti i settori - ha spiegato Provenzali - nonostante i tagli denunciati dal governo regionale in riferimento alla Finanziaria nazionale 2004, sono in realtà di più dell'anno precedente, con incrementi mediamente superiori al tasso d'inflazione reale". "Nonostante questo - ha aggiunto - l'unica voce di evidente progresso nelle spese è quella delle consulenze esterne, già salite del 40% dal 2001 al 2002. Al contrario il turismo, che rappresenta il 7,89% del prodotto interno lordo toscano, è stato ancora una volta condannato alla marginalità, visto che nella previsione di bilancio per il 2004, gli viene destinato solamente lo 0,44% del budget di spesa complessivo".
"Si tratta di un vero e proprio settore strategico - ha precisato ancora Provenzali - che necessiterebbe di maggiori investimenti e di un ripensamento delle modalità di sfruttamento sinergico dell'indotto, anche per attenuare in parte gli effetti dell'ampia contrazione dell'export regionale".
"Non crediamo invece - ha concluso - che l'ormai imminente introduzione della tassa di scopo, autentica riedizione della tassa di soggiorno per turisti, possa servire a compensare la contrazione dei flussi, che anzi saranno ulteriormente penalizzati, anche in quei segmenti di nicchia che manifestano tendenze positive, quali il turismo culturale e quello delle città d'arte, teso alla riscoperta e alla valorizzazione dei borghi storici".
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