|
Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
|
|
|
Miniere al Coni: e i lavori pubblici?
|
|
Legambiente, in questa sconcertante vicenda, si chiede quale sarà il destino dei numerosi lavori pubblici e progetti che sono portati avanti sui territori minerari interessati. Si parla di infrastrutture, di edilizia turistica, opportunità insomma che potrebbero sfumare o prendere strade anche più preoccupanti...
-----
La notizia che il Ministero delle Finanze ha ceduto gran parte del compendio minerario dell'Isola d'Elba alla Coni servizi s.p.a. (nata per tentare di tappare la voragine finanziaria che rischia di inghiottire il nostro Comitato Olimpico) ha suscitato una fiammata di indignate reazioni che rischia di spegnersi o di essere attutita da "rassicuranti" dichiarazioni al cloroformio come quelle fatte del Sottosegretario Bosi, il senatore Sindaco di Rio Marina, il Comune che più interessato dal gigantesco pacco regalo di Tremonti al Coni.
La cosa, invece, dovrebbe continuare a preoccupare, anche perché proprio nei territori e sulle strutture che in gran parte diventeranno proprietà del Coni, si stanno eseguendo numerosi lavori che costeranno o sono già costati milioni di euro di denaro pubblico.
Sulle stesse aree il Piano strutturale del Comune di Rio Marina, in via di approvazione, prevede grandi interventi infrastrutturali, turistici ed edilizi che, alla luce delle recenti rivelazioni sulla cessione alla Coni servizi spa, assumono aspetti ancora più preoccupanti.
Nei mesi passati Legambiente sollevò alcune perplessità rispetto all'iter scelto per la realizzazione e l'assegnazione di lavori di somma urgenza che, in seguito al nubifragio che colpì l'Elba il 4 settembre del 2002, sono stati eseguiti dalla Prefettura di Livorno e dal Demanio proprio nell'area mineraria di Rio Marina.
Quelle poche innocenti domande sollevarono l'ira di alcuni politici, il tutto perché avevamo scoperto che era all'opera anche una ditta che aveva repentinamente cambiato ragione sociale, per passare dalla vendita di biciclette e trasporto detenuti al recupero ambientale ed idrogeologico, una strana e mai spiegata vicenda che sembra sfociata in una lite per subappalti non onorati a dovere.
Il Comune, anche rispondendo ad una recente interpellanza di un consigliere comunale, dice che le opere di somma urgenza sono di competenza di Prefettura, Demanio e Fintecna e fornisce come unici documenti un verbale di una riunione del 13 settembre 2002 ed uno stato di avanzamento dei lavori datato 9 dicembre.
Tutto questo ci sembra un po' poco, soprattutto se si tiene conto che, pur trattandosi di lavori di somma urgenza che seguono un iter molto veloce, sarebbero comunque necessarie le relative concessioni comunali a sanatoria. Ebbene, sono state chieste oppure il Comune di Rio Marina ha rinunciato a qualsiasi controllo su ciò che accade sul gran parte del suo territorio?
Intanto un'altra impresa è intervenuta anche sulle strutture minerarie, ci pare anche in maniera pesante e su reperti di grande valore culturale e storico, con prelievo di materiale metallico (vedi Vigneria) da manufatti che lo stesso Piano Strutturale e la Regione Toscana indicano come elementi importanti di Archeologia industriale da salvaguardare.
Ci chiediamo:
chi ha autorizzato questi lavori, esistono tutte le concessioni per le eventuali demolizioni eseguite? L'amministrazione comunale, il Demanio, la Soprintendenza e il Parco Nazionale e quello Minerario come sono intervenuti ed intendono intervenire per tutelare questi beni e sanzionare eventuali abusi? Si intende fare una ricognizione di quanto è stato prelevato dall'area mineraria, cosa che, visti i divieti di accesso, può fare solo un ente pubblico? Ci sono poi i lavori finanziati (e già inaugurati) dal Ministero per l'Ambiente ed affidati ad un commissario. Anche per questi lavori, per i quali sono stati già spesi nelle aree demaniali 4,2 miliardi delle vecchie lire ed altri milioni di euro sono stati stanziati, l'iter appare abbastanza indecifrabile e le richieste di chiarimenti hanno finora sollevato solo indignati dinieghi e la solita risposta che "tutto è a posto".
Noi non ne dubitiamo, ma vista la novità della Coni servizi spa a cui verranno cedute le miniere, gli stabili e presumibilmente anche molti dei lavori eseguiti ed in via di esecuzione, sarebbe bene che chi ne ha la possibilità rendesse noto quanto, come, dove e perché è stato speso, quanto si intende spendere e come e quanto di tutto ciò andrà a finire alla Coni servizi spa.
Legambiente Arcipelago Toscano
|
|
|
|
|