Toscana "gemellata" con il popolo Sioux
Si va verso accordo di cooperazione fra la Toscana e lo stato americano del Sud Dakota per tutelare le riserve Sioux. Sarebbe il primo siglato dallo stato americano, a livello internazionale, per tutelare le riserve indiane. Si consoideri che un aiuto da dare ai Sioux è ormai diventato una necessità per evitare la loro scomparsaSi sta per arrivare alla firma di un accordo di cooperazione fra lo stato Usa del Sud Dakota e il Consiglio regionale toscano per tutelare le riserve Sioux. E' quanto emerso da un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi tra il senatore Stan Adelstein, presidente della Commissione legislativa senatoriale del Sud Dakota, Leopoldo Provenzali, vice presidente del Consiglio regionale toscano, Lucia Franchini, presidente della commissione Cultura e Federico Gelli, presidente della commissione Sanità.
"L'organo che presiedo - detto il senatore americano - discuterà di questo accordo già nella prossima seduta di luglio per metterlo in pratica in breve tempo. Sarebbe la prima volta che il Sud Dakota sigla un protocollo di cooperazione internazionale a tutela delle riserve".
I punti del "gemellaggio" tra Toscana e Sioux erano emersi nell'incontro dello scorso 6 maggio fra i vertici consiliari e una delegazione della riserva di Pine Ridge. Riguardano il sostegno per i malati di diabete di un piccolo ospedale e la costruzione di Radio Kili, un organo di informazione che dovrebbe sopperire alla mancanza di giornali sioux.
"Gli Indiani d'America - ha commentato Provenzali - sono un patrimonio storico culturale da tutelare e difendere. La Toscana da tempo guarda con grande attenzione alle minoranze etniche e religiose". Il vice presidente ha anche spiegato che è necessario mettere in pratica il protocollo d'intesa firmato nel 1999 fra Toscana e Nazione Lakota. "Tutto questo - ha aggiunto - avviene nel segno della nostra grande amicizia con gli Stati Uniti"
L'aiuto ai Sioux è diventato una necessità per evitare la loro scomparsa. La Nazione Lakota è composta da circa 60.000 indiani che vivono in 9 riserve del Sud Dakota (su una superfice grande due terzi l'Italia). Dai dati riportati dal senatore Adelstein si comprendono bene le difficili condizioni dei Sioux: rappresentano circa il 9% per cento della popolazione dello stato americano, il 29% dei carcerati del Sud Dakota e solo il 2% dei laureati.
"Il sostegno che offre loro lo Stato - ha spiegato Adelstein - è comunque ingente. Alle riserve viene infatti destinato il 58% delle risorse del welfare. Tuttavia resta ancora molto da fare, in particolare per certe abitudini culturali degli indiani come il problema dell'alcool che si ripercuote sul loro comportamento e sulla loro salute".