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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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La sovranità limitata
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La sovranità limitata Prima d'ora il presidente di un Parco Nazionale italiano doveva essere nominato d'intesa tra il governo e le comunità locali, ovvero le Regioni. Adesso, con un blitz al Senato, si è cambiata la legge e il futuro di un territorio può così essere tutto deciso a Roma. Ha tanto il sapore, tutto questo, di una limitazione di una sovranità popolare...
Su proposta del senatore Luciano Magnalb, di Alleanza Nazionale, è stato approvato nei giorni scorsi, Commissione Affari costituzionali del Senato e nel contesto di un decreto legge recante "Disposizioni urgenti per garantire la funzionalità di taluni settori della pubblica amministrazione", un emendamento che supera l'intesa necessaria tra il Ministro dell'Ambiente e la Regione interessata per la nomina di un presidente di Parco Nazionale, così come è invece previsto nella legge quadro sulle aree protette, la 394 del 1991.
Infatti, il passo ora inserito nella legge modifica la procedura di nomina sia del Presidente del Parco che dei Consigli Direttivi: per il primo, si procede innanzitutto con una nomina da parte del Consiglio dei Ministri. Se dopo 30 giorni non c'è stata risposta da parte della Regione o delle Regioni interessate all'area del Parco nazionale "il ministro dell'Ambiente può chiedere al presidente del consiglio dei ministri di sottoporre la questione al consiglio dei ministri, che provvede con deliberazione alla nomina del presidente"
Per quanto riguarda invece i Consigli Direttivi dei Parchi, anche qui si prevede un limite massimo di 30 giorni alle Regioni, passati i quali lo stesso ministro dell’Ambiente puo' nominare gli organi direttivi. Ci sono però alcuni inevitabili interrogativi: come farebbe il Ministro dell'Ambiente a decidere delle candidature che la legge affida ai comuni dei Parchi Nazionali? O, ancora, a decidere d'ufficio delle nomine che sempre la legge 394 riserva ad esempio alle associazioni ambientaliste?
Fin qui per quanto riguarda la cronaca. Sul fronte dei commenti invece bisogna dire che sono stati molti e assai critico, tutti provenienti dall'area del centro sinistra e dal mondo ambientalista. Hanno per lo più parlato di un federalismo che il governo adotta solo a parole e di una politica ambientale che mira soprattutto al controllo dei Parchi per "renderli inoffessivi" se non addirittura finalizzata al loro "sfascio". Parole di questo tenore sono venute da deputati e senatori della sinistra, mentree a livello regionale e locale si pone l'accento sul non rispetto della volontà delle comunità locali.
"Non è un caso - fa ad esempio notare il segretario toscano di Rifondazione comunista Mario Ricci - che tutto questo avvenga nel momento in cui il centro destra subisce una dura sconfitta alle elezioni amministrative. Il caso della nomina di Barbetti (An) al Parco dell'Arcipelago Toscano è illuminante: Matteoli ha sempre affermato di voler imporre la sua nomina per garantire adeguata rappresentatività alla comunità locale elbana".
"Oggi - continua Ricci - che l'Elba ha scelto di cambiare strada cancellando molte amministrazioni di Centrodestra (tra cui quella che aveva come sindaco uscente proprio Barbetti) il Ministro Matteoli cambia strada cadendo in una contraddizione clamorosa quanto sospetta. Non possiamo che insospettirci pensando agli interessi che si muovono intorno all'Elba e alle altre isole dell'Arcipelago. In primo luogo all'Isola di Pianosa". |
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