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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
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Parco: si pensi a dargli un futuro
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Parco: si pensi a dargli un futuro 'Ora, anziché cercare il pelo nell'uovo nel comportamento altrui, tutti hanno il dovere di ricercare, e alla svelta, il terreno su cui rilanciare il Parco dell'Arcipelago'. Difficile non condividere quanto affermato in questo intervento di Renzo Moschini sul futuro di questa importante area protetta toscana che potrebbe dare molto a tutti e che finora ha fatto ben poco...
di Renzo Moschini
Mi dispiace abusare della vostra ospitalità, di cui mi sono peraltro già avvalso in queste settimane, ma la discussione apertasi tra Legambiente e Filippeschi (segretario toscano Ds, ndr) merita qualche considerazione. Sulle nomine credo sia stato detto tutto e la differenza tra le proposte del ministro e quelle della Regione, al di là di qualsiasi giudizio di merito, si differenziano per essere le seconde legittime in quanto avanzate secondo le modalità previste dalla legge mentre il commissariamento, come tutti ormai riconoscono, legittimo non è.
Sulle persone ovviamente si può discutere e avere anche tutte le riserve di questo mondo. Più importanti però mi sembrano le altre questioni poste da Filippeschi e dagli amici di Legambiente relative soprattutto agli impegni e alle cose da fare. Che non mi pare riguardino principalmente l'autonomia della Regione ( come di qualsiasi altro livello istituzionale) bensì la capacità dei vari livelli istituzionali di agire d'intesa concretamente e non solo in occasione di proteste ancorchè legittime.
Su questo punto, Legambiente, credo abbia ragione quando ricorda che, nel recente passato, anche le amministrazioni locali elbane (Province incluse) sono state troppo tiepide (diciamo così) nei confronti del Parco, avallando anche misure sicuramente non rivolte a fare del Parco il protagonista di cui c'era allora e c'è oggi bisogno.
Sia detto perciò con estrema franchezza; ora, anziché cercare il pelo nell'uovo nel comportamento altrui, tutti hanno il dovere di ricercare, e alla svelta, il terreno su cui rilanciare il Parco dell'Arcipelago. Hanno il dovere di dire chiaramente e senza esitazioni che tipo di perimetro vogliono, che tipo di rapporto intendono stabilire tra terra e mare, perché, qualora qualcuno l'avesse dimenticato, quello dell'Arcipelago è un parco che deve integrare l'ambiente terrestre con quello marino, e non certo considerando quest'ultimo alla stregua di un "piscina" prospicente il balcone di casa.
Se qualcuno al riguardo avesse dubbi e perplessità potrebbe sempre recarsi in qualche parco francese (magari non con un pulman a far festa) dove si può vedere bene cosa significa gestire un parco marino e terrestre. Perché la Regione, le Province e i Comuni non promuovono alla svelta un incontro con tutti i soggetti interessati per discutere e per riprendere questo discorso interrotto da troppo tempo? |
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